Donne Imprenditrici “Il Mulino” di Gragnano: quando la pasta è protagonista


Quando si parla di donne imprenditrici la cosa che salta subito agli occhi è il loro desiderio di mettersi in gioco, di far vedere a tutti il proprio talento… la molla che fa scattare tutto questo è la passione, la grinta e la voglia di realizzazione personale.

La spinta di “fare” impresa delle donne è accompagnata sempre più dall’attenzione alle tematiche etiche e di responsabilità sociale rispetto a quella, forse, minimale dei giovani imprenditori uomini.

Una di queste coraggiose donne è Francesca Scarfato che nella città della pasta, Gragnano, è la più giovane imprenditrice della pasta!

Chi non conosce Gragnano, deve sapere, che questo territorio era nel medioevo “La Valle dei Mulini”, un borgo dove i mugnai della costiera amalfitana si trasformarono in pastai e la conoscenza della farina permise loro di eccellere nella produzione di ottime paste di semola di grani duri di prima qualità.

Francesca, poco più che trentenne, risponde con piacere alle domande da quello che considera la sua più grande sfida: il pastificio “Il Mulino” di Gragnano.

Francesca raccontami come sei diventata una giovane “imprenditrice della pasta” e qual è la storia del tuo pastificio

La più giovane imprenditrice della pasta” … è la storia di un sogno che diventa realtà, la storia di un giovanissimo gruppo di amici under30 che ha deciso di non scappare dalle incertezze del futuro da giovani italiani ma scommettere sul proprio territorio sfruttando la risorsa principale della città, la storia di una passione, di un arte che non tramonta mai perché è scritta nel DNA di tutti gli abitanti di Gragnano. Non sono figlia d’arte, o meglio non ho rilevato azienda, abbiamo scelto di investire nel nostro futuro con la tradizione del nostro paese natale. Sono l’unica donna all’interno dell’azienda e una delle poche donne proprietarie di pastificio a Gragnano, la più giovane.

Siamo nati in un momento storico particolare, eravamo da pochi usciti dalla crisi economica Italiana, nel 2014 abbiamo creato società, realizzato il pastificio solo un anno dopo nel 2015, con sacrifici economici familiari e nessun prestito pubblico, mentre i nostri colleghi stavamo per rialzarsi e la nostra generazione investiva in digitale, noi siamo andati controcorrente lanciandoci nel vuoto per produrre qualcosa di semplice ma altamente gratificante.

I primi anni di attività abbiamo definito ruoli e mansioni di ognuno, i soci fondatori di questo pastificio sono gli stessi dipendenti. Ci supportiamo e sosteniamo nei momenti di salita e gioiamo insieme nei momenti di piatta. Sono multitasking, nelle piccole aziende è cosi, un momento prima ti trovi in un CDA e un momento dopo a preparare ordini in partenza.

Ho deciso di produrre pasta oltre per tradizione per passione, perché produciamo qualcosa di intimo, di speciale, di unico. Entriamo nell’intimo delle famiglie, nei lori discorsi, che sia a casa o al ristorante, entriamo nei loro momenti conviviali con un prodotto povero, fatto di acqua e semola, semplice alla portata di tutti ma certificato IGP cioè una garanzia… tutto questo mi gratifica molto.

Perchè IGP, perchè Gragnano?

Gragnano è un Comune italiano di circa 30mila abitanti in provincia di Napoli, in Campania, conosciuto a livello europeo e nel mondo come la Città della Pasta dal 1800. Fare pasta qui è un arte, un arte bianca tramandata di generazione in generazione infatti nel 2013 la Pasta di Gragnano ha ottenuto il marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP), particolarmente significativo perché costituisce il primo riconoscimento comunitario di qualità assegnato alla pasta italiana, in Italia e in Europa.

La zona di produzione e confezionamento della I.G.P. “Pasta di Gragnano” comprende tutto il territorio del Comune stesso e la cosa più importante di tutte è il processo produttivo che si compone 5 fasi principali ed essenziali.

L’impasto e la gramolatura. La trafilatura rigorosamente in bronzo

L’essiccazione varia a seconda dell’entità dei pastifici e dei formati e comunque avviene ad una temperatura compresa tra 40° e 80° C per un periodo compreso tra le 6 e le 60 ore. Ogni formato ha il suo tempo di essiccazione e lavorazione.

Il raffreddamento: provvede a portare a temperatura ambiente la pasta ancora a temperatura d’essiccatoio e quindi a stabilizzare la propria temperatura prima di immetterla nell’ambiente esterno.

Il confezionamento: del tutto manuale all’interno della nostra azienda, deve essere effettuato nelle aziende di produzione, ovvero sul luogo di produzione, entro le 24/36 ore successive alla produzione dei formati corti, 40/60 dei formati lunghi.

Quanta pasta produce la tua azienda e chi sono i tuoi clienti tipo?

L’anno 2020 abbiamo prodotto 900qt di pasta nonostante la pandemia, la nostra clientela è principalmente estera. L’80% del nostro prodotto viene esportato tra UE a USA il restante 20% viene venduto in Italia attraverso il canale horeca e piccole botteghe, essendo un prodotto di fascia alta non siamo presenti in GDO.

La pandemia ha influito sulle vostre vendite?

Ha influito, se posso dirlo, positivamente. La pasta è uno dei comparti alimentari più importanti del nostro Paese che ha resistito al Covid-19 anzi, nel primo semestre è stato infatti rilevato un aumento nelle vendite di quasi l’8% in più su spesa familiare. Un dato che si spiega con il lockdown e la corsa al supermercato che ci ha caratterizzati durante le prime settimane di chiusura e ad acquistare beni di prima necessità e di facile utilizzo. In sei mesi di vendite c’è stato quasi un aumento del 30%. In questo periodo, molte persone hanno colto l’occasione per sostituire i pasti veloci costituiti con scelte più salutari preparate in casa, quindi la pasta per molti è stato il primo alleato in cucina. In questa fase abbiamo tutti avuto più tempo da dedicare alla preparazione dei cibi o alla ricerca di nuovi piatti, preferendo perché no le classiche e rassicuranti ricette di famiglia o tradizionali rispetto al classico panino o toast imbustato. L’incertezza iniziale c’è stata ma non abbiamo subito carenze e disdette d’ordine…per fortuna!

Qual è la cosa che più desideri per il tuo futuro imprenditoriale?

Crescita costante, innovazione, più green e non perdere mai l’entusiasmo e l’energia che mi caratterizza e riempie le mie giornate tra acqua e semola.

Per info: ilmulinodigragnano.it

Elena Simonetti

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