Expo, dura replica del Coisp a Mazzali


“Non sappiamo se l’avvocato Mazzali abbia necessità di procacciarsi preventivamente lavoro o se la sua sia pura voglia di diffondere messaggi distorti facendo leva sul solito preconcetto atteggiamento nei confronti delle Forze dell’Ordine, ma di sicuro sarebbe il caso che invece di dire assurdità si preoccupasse e si augurasse che le manifestazioni in programma per il primo maggio a Milano si svolgano pacificamente, e che chi vi prenderà parte sappia comportarsi correttamente rispettando la legge”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta l’iniziativa del politico milanese, capogruppo di Sel in Consiglio Comunale a Milano, Mirko Mazzali, che nell’esercizio della sua professione di avvocato, ha chiesto preventivamente ai responsabili delle Forze dell’Ordine libero accesso a Questura, Caserme e Commissariati per tutelare i diritti di chi parteciperà alle manifestazioni contro Expo.

“L’incoerenza e la grave offensività delle parole di Mazzali, così come riportate dai media – insiste Maccari – rivelano con estrema chiarezza la solita inaccettabile mentalità che vorrebbe chi viola la legge, e per questo finisce in una Caserma o in una Questura, come soggetto che deve essere difeso da nostre presunte scorrettezze, e non invece i cittadini onesti e corretti come soggetti che devono essere difesi dalle conseguenze dei reati commessi dai primi grazie al nostro intervento. Noi la legge la rispettiamo e la difendiamo. Siamo basiti da tanta arroganza e da tanta irresponsabilità. Le regole della Sicurezza pubblica non le scrive Mazzali e lui come tutti gli altri dovrà rispettarle, e se è così certo che qualcuno dovrà essere chiamato a rispondere di aver violato la legge un motivo ci sarà pure… e la cosa ci preoccupa non poco, specie dopo i sequestri di materiale pericoloso avvenuti ieri al Giambellino. A meno che questo signore non ritenga lecito entrare nelle sale operatorie durante gli interventi per tranquillizzare medico e paziente, o seguire i giudici in camera di consiglio dopo i processi per controllare che le sentenze vengano emesse correttamente, o altre amenità del genere, farebbe meglio a stare zitto e a vergognarsi della sua vergognosa richiesta, tesa solo a fomentare l’idea che Caserme e Questure siano luoghi dove la legge viene calpestata invece che difesa, così come i diritti dei cittadini, tutti, anche quelli che sbagliano. Mazzali farà il suo lavoro nelle aule di giustizia se ce ne sarà bisogno e qualcuno vorrà la sua assistenza, nelle Caserme e nelle Questure noi faremo il nostro secondo scienza e coscienza come sempre, senza l’intralcio suo né di altri.”

Coisp

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