LE NOVANTA PRIMAVERE DI LILIA


Un monumento vivente. La storia dell’avvocato Liliana Caico Spagnolo, classe 1934, segno zodiacale Toro, si è svolta sin dalla nascita sul doppio binario della cultura e della legalità, essendo figlia di Attilio Caico un ufficiale siciliano dell’Arma dei Carabinieri destinato a diventare Comandante della Legione Carabinieri di Bari e di una nobildonna romagnola – a sua volta figlia dell’aristocratica Anna Turchi e di Ugo Barattini generale dei Carabinieri – Bice Barattini eccellente pianista, nonché nipote di un eroe di guerra decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare, il Sottotenente milanese della Benemerita Leo Barattini morto poco più che ventenne il 6/5/45 nei pressi del lager di Odolena Voda – Praga (odierna Repubblica Ceca), in combattimento contro i nazisti contro cui si scagliò urlando “Viva l’Italia”. Con simili esempi in famiglia, il cammino era già tracciato e Lia Liliana Polissena non ha mancato mai di seguirlo sul fil rouge del Dovere, dell’Onore e della Dignità che la sua educazione – potremmo dire “militare permanente effettiva” sin dalla culla – aveva scolpito nella mente. Impegnata nella vita sociale e professionale, Liliana Caico Spagnolo ha ricoperto diversi ruoli come vice coordinatore dell’Ufficio del Giudice di pace di Bari, autrice nell’ambito del progetto Pubblico Cinematografico Italiano, insegnante quarantennale di Materie Giuridiche all’Istituto Tecnico Commerciale Statale Vivante e ha rivestito incarichi di rilievo in club service come Presidente A.N.D.E. Bari, vice presidente dell’associazione Italia Nostra, della sezione barese del Soroptimist International d’Italia, conducendo battaglie anche legali per l’affermazione del diritto, di una buona governance del territorio e contro l’assenteismo e la paralizzante burocrazia di tanti uffici a servizio della cittadinanza.
Ricordano alcuni suoi colleghi come Elvio Carrieri ( legato a lei da amicizia cinquantennale come compagni di studio prima, poi avvocati e infine magistrati, sempre in contemporanea) che lei era l’unica docente a essere sempre presente a scuola, anche durante le tempeste di neve che affrontava con piglio militaresco ( of course…) pur di onorare il suo impegno di professore dedito alla cura e all’educazione (in primis con l’esempio) dei suoi allievi, futuri geometri.
Tra le emozioni più vive della sua lunga esistenza l’avvocato Liliana Caico Spagnolo annovera i ricordi della giovinezza passata nel periodo della seconda guerra mondiale e poi nel dopoguerra accanto all’inseparabile  sorella Silvana con i trasferimenti dovuti al lavoro del padre e l’allontanamento dalla natìa Firenze: una vita in movimento – come sempre accade alle famiglie dei militari – con il trasferimento in tante città, tante caserme, tanti alloggi impersonali ma resi piacevoli dal calore dell’accoglienza paterna con camini accesi e immenso affetto a ricompensare il dolore di dover abbandonare amicizie sentite, mitigare l’incertezza di trovarsi in ambienti nuovi e smussare la difficoltà di crearsi nuovi rapporti e nuovi legami.
Ancora vivida la memoria dell’arrivo a Bari – ultima destinazione professionale paterna – che diventerà la “sua” città, con il percorso degli studi, il nascere di nuove amicizie che si rinsalderanno fortemente nel tempo e l’incontro con il grande amore, l’avvocato Vincenzo Spagnolo che diventerà poi suo marito e con cui vivrà una felice vita matrimoniale durata mezzo secolo.
A festeggiare le novanta, splendide, primavere di Lilia è stato organizzato un pranzo sontuoso nell’elegante Circolo della Vela barese, un gioiello completamente rinnovato da un accurato restyling, incastonato sul lungomare del capoluogo: un saporito aperitivo attende la protagonista della festa circondata dai figli Carlo scrittore e docente di Storia nell’ Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” con la moglie Anne e le figlie Valerie ed Henriette e Attilio valente avvocato che porta avanti l’accorsato studio di famiglia con la moglie Laura e i figli Liliana e Vincenzo, la nipote giornalista Ada Vittoria Baldi appositamente arrivata da Napoli, i cognati Piero e Maria Grazia Spagnolo con la figlia Annelisa giunti da Bologna, Franca Spagnolo con il marito Vito Paglionico, Susy Mazzei Spagnolo con il figlio Stefano e il nipote, oltre a vari conoscenti e all’amica di sempre Mariella Fanelli Carrieri. Ore liete trascorrono durante il pranzo tra sorrisi, battute, selfie e foto di gruppo per siglare la felicità di un attimo fuggente sì ma unico: prima del momento Happy Birthday con la magnifica torta e lo spegnimento dell’unica gigantesca candelina che conclude il fantastico pranzo e l’incontro, prende la parola il figlio Carlo, classe 1961, segno zodiacale Bilancia, professore ordinario di storia contemporanea all’Università degli studi di Bari, membro del Comitato scientifico della Fondazione Istituto Gramsci di Roma e della direzione della rivista “Studi storici” , presidente della SISCALT, per narrare il carattere indomito della madre “che ci scavalca tuttora con l’energia e la determinazione che ho imparato ad apprezzare, con consigli ed esortazioni che sono serviti ad affrontare momenti difficili; quindi devo dire che la mamma – anche in questo – ha dato un contributo importante. Lei è nata a Firenze ed ha ricevuto i primi sacramenti nel Battistero, per cui posso dire che le porte del Paradiso sono state dischiuse per lei fin dalla nascita.”
Gli fa eco il fratello Attilio, classe 1966, segno zodiacale Leone, Avvocato processuale civilista ed amministrativista, membro della Camera Amministrativa di Bari, della Camera civile di Bari, del Sindacato forense, patrocinante presso la Corte di Cassazione e le Magistrature superiori, nonché affermato pittore che dichiara : “Carlo ha parlato del passato e del presente ma io voglio parlare del futuro, diciamo di quello che ancora ci attende: mamma è in gran forma e, secondo me, se c’è qualcuno che può arrivare a 120 anni questa è proprio la nostra mamma!”
Tra gli applausi generali per i discorsi affettuosi dei figli, prorompe poi con assoluta spontaneità l’affetto di Mariella Fanelli Carrieri che dichiara: “ Io trovo che tutti noi dobbiamo apprezzare sempre questo dono che abbiamo ricevuto dalla famiglia Spagnolo, soprattutto perché è stata la loro amicizia il collante di tutti: è vero, grazie a questa famiglia cara Lilia noi ti siamo vicini ma intorno a te gravita un’altra grande famiglia, quella che include tutte le tue amiche e i tuoi amici che ti vogliono tanto bene e ti apprezzano sempre. Questo lo voglio testimoniare perché lo sento in prima persona, insieme ad Elio, ma ti porto anche il sentimento di tantissimi altri amici che me lo hanno detto in tante occasioni e che condividono questo affetto speciale per la bella, speciale, persona che sei tu.”

 

LAURA CAICO

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