Da Rauschenberg a Jeff Koons – Lo sguardo di Ileana Sonnabend, in mostra a Venezia


Concessa nel 2013 in deposito a lungo termine alla Fondazione Musei Civici di Venezia, la Sonnabend Collection ha trovato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro la sua “casa europea”, rappresentando una ricchezza d’inestimabile valore culturale per la città.

Esposta periodicamente (una selezione delle opere più preziose è sempre presente nel R.-Rauschenberg-Interior-19561percorso permanente del primo piano), la raccolta comprende una settantina di lavori di artisti che Ileana Sonnabend (1914 – 2007) – con Peggy Guggenheim, forse la più grande talent scout della seconda metà del XX secolo – scoprì e valorizzò in mostre memorabili nelle sue gallerie, dando spazio ai linguaggi della più avanzata sperimentazione: dal Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo Espressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea.

Spiccano i nomi di grandi protagonisti del ‘900, come Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jim Dine, Tom Wesselmann, ma anche Robert Morris, Sol Lewitt, Anselm Kiefer e Jeff Koons, con anche alcuni interessanti lavori mai esposti prima nella sede veneziana, tra cui None Sing/Neon Sign (1970) e Eat Death (1972) di Bruce Nauman e Inflatable Flower (Yellow), 2011 di Jeff Koons.

La mostra presenta inoltre un nucleo di opere d’arte povera italiana, ben rappresentata nella collezione Sonnabend da artisti oggi assai famosi che, come è noto, sperimentarono nella loro ricerca materiali “poveri” (naturali, organici, industriali), assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale come si può vedere nelle straordinarie opere di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari e Jannis Kounellis.

In occasione della mostra Da Rauschenberg a Jeff Koons – Lo sguardo di Ileana Sonnabend, coerentemente con la volontà di fare di Ca’ Pesaro un museo dinamico, capace di riflettere sulle proprie collezioni e di offrire sempre nuove occasioni di conoscenza al suo pubblico, in Sala 15 – l’ultima del percorso espositivo della Galleria d’Arte Moderna – viene dedicato un focus di particolare interesse sul movimento spazialista veneziano, fiorito sull’impulso del più ampio Movimento Spaziale, le cui basi teoriche furono poste, come noto, da Lucio Fontana nel “Manifiesto blanco” stilato a Buenos Aires nel 1946.

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