La Scuola nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli e il Tesoro di San Gennaro


Il Tesoro di San Gennaro entra nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli per celebrare la conclusione del progetto “SaNgue” che ha visto la sede carceraria CPIA Napoli Provincia 1 e la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro collaborare al percorso didattico, partito lo scorso gennaio 2023, rivolto alle alunne recluse per una riflessione multidisciplinare sul tema del “sangue”.

 Nel teatro del carcere la cerimonia conclusiva dell’iniziativa dove, venerdì 13 ottobre, più di 60 ragazze detenute hanno potuto assistere al video realizzato per loro dal Tesoro di San Gennaro, che ripercorre la visita che alcune alunne hanno svolto a marzo 2023 nella Cappella e nel Museo del Santo Patrono (video prodotto da D’Uva s.r.l., regia Vertigo – Attori: Fabio Trosa,
Maria Lucia Gallo – Guida: Chiara della Noce)
. Un filmato che testimonia l’esperienza delle donne recluse e che permette a tutte di conoscere e scoprire le bellezze del Tesoro di San Gennaro, che morì decapitato proprio a Pozzuoli.

A festeggiare la conclusione dell’iniziativa erano presenti Maria Luisa Palma, Direttrice Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, Adriana Intilla, Educatrice e Capo Area Trattamentale Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, Francesca Napolitano, Dirigente Scolastica del CPIA Napoli Provincia 1, Fausta Minale, docente della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli – Ambasciatrice Erasmus per il settore dell’Educazione degli Adulti della Regione Campania, Riccardo Imperiali di Francavilla, Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, Ilaria D’Uva, Amministratore di D’Uva s.r.l., Francesca Ummarino, Direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro, insieme a Fausta Apa, Olimpia Caccavale, Angela Cicala, Maria D’Emilio, Tiziana Lucignano e Patrizia Schiavone, docenti della sede carceraria, agli attori e guide delle visite teatralizzate e tutte le alunne.

L’idea di “SaNgue” nasce dalla riflessione sulla presenza costante nella vita delle donne del sangue, legato alla fecondità, al parto, alla cura dei malati, ma anche simbolo di famiglia, radici, eredità. Nel carcere questo aspetto è assai rilevante: il senso di appartenenza alla famiglia, momentaneamente lontana, diventa dolore e segna i confini di quel distacco che sperimentano solo una volta prigioniere. Legame di sangue, quel filo rosso indissolubile che stringe a doppio nodo le donne al proprio corpo, alla famiglia, alla città e ai suoi emblemi, San Gennaro e il Vesuvio, sangue e lava.

Durante il percorso didattico le docenti hanno affrontato il tema del “sangue” nelle loro discipline specifiche. Un percorso arricchito da contributi musicali e filmici e da un esperto di storia dell’arte che ha collaborato alla contestualizzazione storica del tema. Le alunne hanno studiato cuore e circolazione, i quadri di Caravaggio e della Gentileschi, ballato con Avitabile e analizzato il suo testo “Faccia gialla”, approfondito storia e scritti su San Gennaro.

Alla fine della fase didattica, la visita alla Cappella e al Tesoro, offerta dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e dal Museo. Quattro alunne recluse, due delle quali mai uscite dal carcere negli ultimi cinque anni, hanno potuto ammirare da vicino le meraviglie di arte e oreficeria napoletana. Per ognuna è stato un regalo essere libere per un pomeriggio, immerse nella bellezza e nella conoscenza. Altre detenute, che non avevano la possibilità di uscire, hanno partecipano online dal carcere alla visita.

La cerimonia di chiusura al carcere di “SaNgue”, è stata una coinvolgente e sentita conclusione di un percorso molto apprezzato da tutti i partecipanti per il valore formativo, sociale e umano.

Nel corso dell’evento, dopo la proiezione del video della visita al Tesoro di San Gennaro, è stato presentato il cortometraggio Dentro tutte le onde dove sono protagoniste Carmela, Concetta, Elisabetta, Faith, Maria Pia ed Elly: sei allieve, voci di centocinquanta donne attualmente recluse a Pozzuoli, scelte per raccontare il percorso di ricostruzione di sé.

 “Non c’è da stupirsi sul fatto che San Gennaro vada in visita alla Casa di Pozzuoli.dichiara Riccardo Imperiali di Francavilla Deputato della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro Lo stupore è nel fatto che questo accada solo ora e perciò, a nome della Deputazione che ho l’onore di rappresentare, sono felice di dire che sapremo riparare a questo “ritardo” e che fin d’ora ci dichiariamo disponibili e lieti a pensare a svolgere iniziative che vedano coinvolte le nostre istituzioni per progetti socio-umanitari.”

“Per noi docenti carcerarie è stato un grande successo aver coinvolto nel percorso didattico “SaNgue” tante alunne che hanno imparato, si sono commosse e si sono entusiasmate insieme a noi.afferma Fausta Minale, docente della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli e Ambasciatrice Erasmus per il settore dell’Educazione degli Adulti della regione Campania -.
Poche hanno potuto partecipare alla visita alla Cappella e al Museo di San Gennaro, ma oggi, venerdì 13 ottobre, tutte le altre hanno potuto concludere il progetto assistendo al video della visita guidata. Nel carcere femminile sono arrivate cultura, arte e bellezza, le armi più forti per favorire consapevolezza e integrazione.”

“Questa per noi è l’occasione per restituire la cortesia di una visita: lo scorso inverno abbiamo collaborato a un percorso didattico sul sangue che è culminato della visita di quattro alunne provenienti dalla Scuola della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli che, grazie a un permesso per motivi culturali, hanno potuto visitare il Tesoro di San Gennaro e assistere a un percorso teatralizzato.spiega Ilaria D’Uva amministratore di D’Uva s.r.l., società che gestisce il museo del Tesoro di San Gennaro – Il desiderio di estendere l’esperienza a tutte le donne che vivono nel carcere, ci ha spinte a produrre un video con l’intera visita teatralizzata, così da proiettarlo accompagnato da una performance live delle nostre due guide-attori. San Gennaro è di tutti e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di divulgare la conoscenza della storia del Santo e del suo Tesoro. Stavolta abbiamo portato il Tesoro di San Gennaro in visita al Carcere di Pozzuoli.”

Francesca Ummarino, direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro aggiunge: “1700 anni fa il vescovo Gennaro si recò in queste terre per confortare gli amici in carcere. La Deputazione e il Museo seguono il suo esempio e si impegnano per far conoscere la storia del Santo Patrono e del suo tesoro anche e soprattutto alle persone in difficoltà.”


Il testo e le foto qui riportate provengono da


Ufficio Stampa:

Enrica Sbordone

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