Co.I.S.P, Maccari in Calabria per parlare di violenza sulle donne


violenza sulle donne

“Non solo il nostro ruolo di Poliziotti, ma anche e soprattutto quello di Sindacalisti, ci impongono di dedicare il massimo impegno nella diffusione della cultura del rispetto e delle pari opportunità. E dunque fare del nostro meglio significa attivarsi in ogni maniera utile perché le cittadine, da quando nascono, e dunque ancora tra le mura di casa, a quando fanno il loro ingresso nel mondo, e dunque fuori dalle pareti domestiche, e per tutto il loro cammino nella vita lavorativa e sociale, abbiano ben chiari i loro diritti e sappiano che c’è chi ne garantisce il rispetto, difendendole da privazioni e prevaricazioni. Il nostro ruolo di Poliziotti e soprattutto di Sindacalisti ci impongono di batterci per il rispetto delle diversità, esaltando correttamente il valore di tutto quanto le donne incarnano e donano, normalmente a piene mani, al Paese”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, si sofferma su uno dei tanti importanti appuntamenti pubblici che stanno accompagnando, in tutta Italia, lo svolgimento dei Congressi Provinciali del Coisp. Maccari sarà domani in Calabria dove, in occasione del VI Congresso Provinciale del Coisp di Catanzaro, si terrà un incontro su un tema da sempre particolarmente caro al Sindacato Indipendente, attivamente impegnato in iniziative formative dedicate che si ripetono annualmente assieme ad importanti partner nazionali, e cioè quello della violenza sulle donne.

Proprio “Uniti per dire no alla violenza sulle donne, femminicidio e stalking. Riflessioni sulla Violenza di genere e sull’impegno delle Donne nelle Istituzioni” è il titolo dell’incontro, che avrà inizio alle 9.00 presso la Prefettura di Catanzaro, alla presenza delle massime Autorità, e sarà concluso proprio da Maccari, prima dell’avvio dei lavori pomeridiani del Congresso Provinciale, preludio del prossimo importante impegno con il Congresso Regionale della Calabria che si terrà il 5 aprile.

“Questo dibattito così ricco ed articolato – aggiunge il Segretario Generale – sarà l’occasione per toccare tanti diversi punti ed aspetti delle problematiche che investono le donne e la loro via sociale. Oltre al dramma sconfinato della barbarie che solo nel 2012 ha visto 124 donne massacrate dall’assurda violenza di uomini senza pietà oltre che senza cervello, infatti, ciò che pesa particolarmente nel Paese è il fatto che le caratteristiche tipiche delle donne e dei ruoli che assumono nella società, di figlie, mogli e soprattutto di madri, sono considerate quasi come delle note negative, che le vedono puntualmente penalizzate nell’immaginario collettivo o di chi riveste ruoli decisionali, come se esse portassero invisibili palle al piede che ostacolano e rallentano la corsa sfrenata di uffici, aziende, Istituzioni e così via”.

“Nulla di più sbagliato, diciamo noi – insiste Maccari -, che ci battiamo senza sosta contro la ‘discriminazione al contrario’ che si attua con il più becero dei ricatti: donne, volete la parità? Allora dovete essere trattate come gli uomini. Falso. Anche i bambini sanno che non c’è peggior ingiustizia che trattare allo stesso modo situazioni diverse e persone diverse. La verità è che tutto quanto caratterizza le donne, e si acuisce, si sviluppa e si rafforza nello svolgimento dei difficili e delicatissimi ruoli che spettano loro, rappresenta un valore aggiunto che dovrebbe essere irrinunciabile, altro che! Sarebbe ora che questo Paese smettesse di avere timore della forza, della determinazione, della volontà, della concretezza, della capacità organizzativa e di stabilire un più sano e corretto ordine di priorità tipiche delle donne, il più delle volte proprio in quanto figlie, mogli e madri, ed imparasse finalmente a giovarsene. Sarebbe ora che si fornissero alle donne gli strumenti necessari per dare nel modo migliore il proprio contributo, nel rispetto delle loro tipicità, senza che siano sempre costrette a scelte impossibili e ingiuste. E questo lo diciamo a ragion veduta, perché nessuno più di noi può parlare di specificità! Proteggere le donne – conclude il Segretario del Coisp –, garantendogli una sana espressione della loro individualità ed il rispetto dei loro diritti, significa anche questo, oltre che salvarle fisicamente dai mostri che le prendono di mira e che, guarda caso, hanno quasi sempre le fattezze di uomini”.

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