Museo della Shoah, nel 2013 al via i lavori


Al fine di mantenere sempre viva la memoria della Shoah, lo sterminio programmato di 6 milioni di ebrei, sorgerà, in un’area adiacente a Villa Torlonia a Roma , il Museo della Shoah.

La nuova struttura sarà un luogo dove la raccolta di documentazione e le attività pubbliche, curate dai maggiori storici contemporanei e da personale altamente specializzato, permetteranno a visitatori, docenti e studenti di conoscere in profondità cosa siano state la Shoah e le dinamiche che l’hanno generata. Nel 2013 partiranno i lavori; il completamento della struttura museale, su progetto degli architetti Luca Zevi e Giorgio Maria Tamburini, è previsto nel giro di due anni.

Con lo stop agli investimenti legato al Patto di Stabilità, sarebbero potuti saltare i fondi previsti per la realizzazione di quest’opera, ma, come richiesto dal sindaco Gianni Alemanno, la prima tranche di investimenti prevista per il 2013, a seguito dell’approvazione del testo finale della Legge di Stabilità, è stata esclusa ai fini del computo del Patto di Stabilità Roma. Per fare fronte ai costi dell’opera, che complessivamente ammontano a 21,7 milioni di euro, Roma Capitale ha quindi ottenuto un finanziamento da parte della Cassa Depositi e Prestiti.

La realizzazione del Museo a Roma permetterà alla capitale d’Italia di affiancarsi alle grandi città del mondo (Gerusalemme, Washington, Berlino, Londra, Parigi) che dispongono di Musei dedicati alla Shoah e sarà quindi l’opera attraverso la quale la Fondazione Museo della Shoah potrà realizzare i nobili scopi per i quali è stata fondata.

L’imminente avvio dei lavori è stato annunciato in Campidoglio alla presenza del sindaco di Roma Capitale e vicepresidente della Fondazione Museo della Shoah, Gianni Alemanno; di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Leone Elio Paserman, presidente della Fondazione Museo della Shoah; Marcello Pezzetti, direttore scientifico del Museo della Shoah; Giovanni Maria Flick, presidente onorario della Fondazione; Renata Polverini, membro del Cda della Fondazione.

Nel Museo la Fondazione potrà realizzare i suoi obiettivi attraverso l’organizzazione e lo svolgimento di diverse attività: eventi sul tema della Shoah, pubblicazioni, viaggi della memoria, attività di formazione rivolta ai docenti. La struttura sarà dotata di una sala conferenze, una biblioteca-videoteca-centro di documentazione e una sala per le esposizioni temporanee. A livello dell’ingresso, invece, ci saranno l’amministrazione, la libreria e la caffetteria.

“Era un impegno che avevamo preso nei confronti dei sopravvissuti, un’ importante nuova opera. Un impegno per sbloccare questi iter burocratici – ha detto Alemanno – il più grande era dato dal Patto di Stabilità. Tre milioni arriveranno nel 2013, i restanti nel 2014. L’ ultimo passaggio sarà in assemblea capitolina: confido che nella prima riunione di gennaio sarà votata all’ unanimità l’approvazione definitiva del progetto senza ostruzionismo. Il bando di gara è pronto, sarà internazionale (per la durata di circa due mesi). Se l’approviamo entro gennaio, allora tra febbraio e marzo sarà aggiudicato il bando e avremo risolto sia l’aspetto burocratico che quello economico”.

Era giusto che il Museo della Shoah nascesse proprio in un Paese che ha partorito il fascismo, ha dichiarato il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che ha anche aggiunto ”Nonostante il nostro Paese sia in una fase politica molto difficile, in scadenza tra l’altro ci sono mandati nazionali e locali, sono felice che il Museo della Shoah possa finalmente realizzarsi. Si tratterà, inoltre, di un’occasione di crescita per sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni su quanto avvenuto nel passato. Ringrazio in particolare il sindaco di Roma Gianni Alemanno e soprattutto chi ha pagato il prezzo più alto in termini economici. È inoltre motivo di vanto – ha concluso il presidente della Comunità Ebraica di Roma – che personalità di diverse estrazioni politiche, come l’ex sindaco Walter Veltroni o l’attuale sindaco Gianni Alemanno si siano sempre ritrovati insieme per portare avanti il progetto del Museo della Shoah”.

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