Spettacolo, Beppe Fiorello si racconta al Roma Fiction Fest


Non ho mai detto: voglio fare l’attore”. Poi, però, lo è diventato ed oggi è uno dei volti più amati della fiction italiana. Giuseppe Fiorello inizia così il suo intervento al “Roma Fiction Fest“, inaugurando la rassegna “Le giornate degli attori”, nel corso della quale alcuni tra i più popolari attori delle serie tv di casa nostra incontreranno il pubblico del festival.

L’attore siciliano rivela di aver cominciato a recitare in un posto molto particolare, il bagno di casa. “Ho fatto il mio primo provino davanti allo specchio, imitando De Niro in ‘Taxi driver’e ripetendo la sua celebre battuta: ‘Stai parlando con me?’“. Fiorello spiega che la sua voglia di recitare nasceva dal bisogno di sconfiggere la forte timidezza che lo accompagnava fin da piccolo. La sicurezza di sfondare, però, non l’aveva affatto: “Provavo e riprovavo, ma alla fine mi dicevo: ‘Non ce la posso fare’! Per me infatti l’idea di attore era quella di una persona estroversa, disinvolta, proprio come mio fratello Rosario”.

Alla fine il successo è arrivato, grazie soprattutto alle fiction, la maggior parte delle quali contraddistinte da un forte impegno civile. Da Joe Petrosino a Salvo d’Acquisto, passando per Giuseppe Moscati e Valentino Mazzola, i ruoli interpretati da Fiorello sono sempre stati di spessore e tali da richiedere uno studio accurato. “Sono molto pignolo: mi documento sulla storia del personaggio, cerco libri che possano ricostruire la sua storia, persone che lo hanno conosciuto, ma prima di tutto per me viene la sceneggiatura. Per me è fondamentale”.

La scelta di mettere in scena personaggi di grossa caratura non è frutto del caso: “Questa è una mia ‘linea editoriale’. Mi stimola molto raccontare storie dimenticate, mi piace farle riscoprire alla gente. Parto sempre da questo presupposto: preferisco vivere una storia piuttosto che leggerla e questo perché cerco in ogni modo di dare un senso particolare a quello che faccio”.

Un punto di riferimento importante per Beppe Fiorello è la sua famiglia, con cui ha un legame molto forte. “Anche se non ci vediamo molto spesso, sappiamo ascoltarci, ci confrontiamo molto”. Particolarmente intenso il rapporto con il fratello Rosario, “una fonte di sicurezza e di ispirazione”.

Il suo supporto è stato determinante per l’attore quando ha ricevuto la proposta di interpretare Domenico Modugno nella fiction “Il grande Mimmo” che andrà in onda su Rai 1 e di cui è stato proiettato il trailer in anteprima. “Appena mi hanno offerto questo ruolo, la prima persona a cui l’ho detto è stato Rosario. Ero in crisi e non sapevo come affrontare questa sfida. Volevo sapere se ero all’altezza di questa proposta e mio fratello è riuscito a rassicurarmi”.

Interpretando Modugno, Fiorello afferma di aver realizzato un suo sogno. “E’stata un’esperienza densa di emozioni. Ho avuto la splendida opportunità di portare in scena un mio mito. In casa amavamo e amiamo molto il grande Domenico, la sua figura poi mi ricorda molto mio padre”.

Una responsabilità in più per l’attore, che nel corso della lavorazione della serie ha conosciuto Franca Gandolfi, la moglie del celebre cantante. “Franca mi ha aiutato molto durante le riprese, permettendomi anche di indossare la giacca con la quale suo marito vinse Sanremo cantando “Nel blu dipinto di blu”. Naturalmente, per l’occasione Fiorello ha dovuto anche cimentarsi con il canto: “Allenare la voce è stata la cosa più difficile. Non volevo imitare Modugno e così ho studiato tanto, fino a 7 ore al giorno. A casa mi sentivano cantare per tutta la giornata!”

 E Fiorello sembra averci preso gusto, tanto che alla fine scherzosamente annuncia: “Il mio prossimo obiettivo? Interpretare Mina!”

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