Verdi: nuova governance e strategie per la “terra dei fuochi”


Bonelli: urge un decreto legge per la “Terra dei Fuochi”. Tra proposte la creazione di area no tax per favorire sviluppo.

Un decreto legge del Governo con cui mettere in atto le misure necessarie per bonificare la Terra dei Fuochi, la zona ad alto degrado ambientale tra Caserta e Napoli nella quale vengono bruciati rifiuti tossici: lo chiede il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, da Napoli dove è intervenuto per presentare il nuovo commissario regionale Vincenzo Peretti e la neo consigliera verde nel consiglio comunale di Napoli Teresa Caiazzo che già da lunedì scorso ha affiancato il consigliere comunale Carmine Attanasio nei banchi di via Verdi.

Due le iniziative che, secondo Bonelli, l’atto urgente dell’esecutivo dovrebbe contenere: l’utilizzo dei beni confiscati alla camorra per effettuare la caratterizzazione dei territori e le bonifiche e l’istituzione di un’area ‘No tax’ nel triangolo della Terra dei Fuochi per consentire l’avvio di un’industria ad alto contenuto tecnologico ”per coniugare – ha spiegato – risanamento ambientale e occupazione”. Nell’area interessata dal fenomeno, secondo il leader dei Verdi, i primi passi da fare sono l’individuazione dei pozzi inquinati, la loro conseguente chiusura e la caratterizzazione dei territorio, cioè la verifica di quali terreni possono ancora essere impiegati per la coltivazione.

”I terreni che non possono più essere coltivati – ha detto – potrebbero essere impiegati per la canapa con la creazione, nell’area stessa, di tutta la filiera della trasformazione , ma anche per florovivaistica e fotovoltaico”. Accanto alle misure per il risanamento e il recupero delle aree, Bonelli ha posto l’accento sulla necessità di ”potenziare il controllo aereo” con un maggiore coordinamento tra tutte le forze dell’ordine e il corpo forestale e ”di avviare indagini epidemiologiche” per verificare a che punto è la contaminazione della catena alimentare. ”Il Governo – ha concluso – deve assumersi una forte responsabilità economica per realizzare questi interventi per porre fine a quello che è stato un disastro annunciato, di cui la politica era a conoscenza da tanti anni”.

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