Il lingotto di Nunzio Spagnuolo: lo chef del Rada mette l’oro sul dessert!


Un dessert realizzato con un croccante di riso soffiato salato e tre cremosi a base di cioccolati selezionatissimi (fondente, al latte e bianco) ricoperto con una glassa al cioccolato e una foglia d’oro 24 kt: tanto bello da vedere quanto buono da mangiare! E’ il ” lingotto d’oro ” di  Nunzio Spagnuolo , chef del ristorante “Rada” di Positano.
Già Gualtiero Marchesi, con il quale lo chef Nunzio Spagnuolo ha collaborato, negli anni Settanta aveva stupito tutti guarnendo il suo famoso risotto allo zafferano con una foglia d’oro. L’idea di Marchesi, come quella dello chef campano, ha tradizioni antiche. Quattromila anni fa gli egizi, che credevano che la “carne” degli dei fosse d’oro, mangiavano il metallo prezioso perchè convinti che permettesse loro di avvicinarsi alle divintà. Il concetto della sacralità dell’oro collegato al cibo era diffuso anche in Cina e in Giappone, ma furono le ricche corti italiane medioevali e rinascimentali a usarlo come “ingrediente” simbolo di opulenza. Galeazzo Visconti nel 1386, in occasione delle nozze della figlia, fece servire pesci e volatili ricoperti da una sottilissima foglia d’oro. A Venezia nel 1561, in occasione di una festa, il pane e le ostriche furono servite ricoperti di questo prezioso metallo. Nella stessa città le monache del convento di Santa Maria Celeste impastavano con oro i bussolai, biscotti tipici della tradizione veneta.
Nella Padova cinquecentesca l’oro alimentare era così utilizzato che il Consiglio cittadino decise di limitarne l’uso, stabilendo che nei pranzi nuziali non fosse possibile servire più di due piatti impreziositi con foglie d’oro. Nel Seicento era abitudine ingoiare a fine pasto una pastiglia ricoperta del metallo prezioso, considerato toccasana per ogni tipo di malattia: da qui il proverbio “indorare la pillola”. ” Il colore oro è associato alla luce del sole, che trasmette calore e forza, al potere e alla ricchezza. Dunque l’oro è indice di apertura, liberazione, sblocco, espansione –  spiega lo chef -.  Nonostante sia stato introdotto da poco tempo in carta, questo dessert è già richiestissimo da tutti coloro che giungono al Rada: è divenuto il dolce simbolo dell’estate di Positano.   Per me il Lingotto è una metafora del tempo che stiamo vivendo, un tempo di riscatto per noi tutti. Infine, credo che il cibo sia un dono prezioso da non sprecare, ma semmai da reinventare, per creare da ingredienti ordinari piatti straordinari, e questo dessert ne è la dimostrazione“.

 

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

dieci − 9 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Party Total White per l’onomastico di Lorenzo Crea
Successiva ‘Vanvitelli sotto le stelle’, si ride con Aldo, Giovanni e Giacomo

Articoli Suggeriti

Michelle Hunziker fa una dolce e nostalgica dedica alla figlia Aurora

Inaugura la stagione teatrale Summarte

Universo Vegano presenta UV Meal e il nuovo design degli store

A Roma la presentazione della nuova sigla del programma TecheShake

Young at Art. We Art Calabria #4, un progetto per giovani talenti

Forza Italia: No alle unioni civili tra omosessuali