Lorenzo Bartolini, sculture del bello naturale


La Galleria dell’Accademia si prepara a celebrare la figura dello scultore Lorenzo Bartolini. Lo farà dal 17 al 19 febbraio con giornate di studio che si svolgeranno tra il museo fiorentino e la Sala Ferri del Ganinetto Vieusseux, a Palazzo Strozzi.
La Galleria dell’Accademia espone dal 1983 in una grande sala al piano terreno la collezione dei modelli originali in gesso di Lorenzo Bartolini (Savignano di Prato, 1777 – Firenze, 1850), uno dei maggiori scultori dell’Ottocento, apprezzato e ricercato dalle più importanti personalità internazionali nel campo della politica, della musica, della letteratura e della cultura in genere.
A lui si deve la conquista di una nuova attenzione alla realtà fenomenica del dato naturale e, conseguentemente, gran parte della strada che percorrerà l’arte nella seconda metà del secolo XIX pone le sue basi nell’attività tarda di questo grande maestro.
Nel 2011 la Galleria dell’Accademia ha organizzato la prima mostra monografica a lui dedicata, che ha visto esposte moltissime opere poco accessibili al pubblico accanto ad inediti assoluti, restituendo a Bartolini il riconoscimento di pubblico e di critica che era dovuto all’altissimo livello della sua produzione.
A seguito di questa mostra, l’interesse degli studiosi si è a tal punto acceso da dare motivo e materia per un convegno che potesse raccogliere tutti gli approfondimenti, le scoperte e le nuove conoscenze nel frattempo acquisite.
Le due sessioni vere e proprie del convegno saranno precedute da una serata di apertura domenica 17 febbraio, a partire dalle ore 18.30, dedicata alla presentazione di due iniziative di grande importanza per gli studi su Bartolini: la donazione, da parte della Fondazione no profit Friends of Florence, dell’archivio dello scultore e il database on line delle sue opere.
Le carte di Lorenzo Bartolini provenienti dalla maggiore delle sue tre figlie, Paola Napoleona, attraverso il ramo degli eredi Pianetti Lotterighi della Stufa, si presentavano senza un ordine logico, in conseguenza di passate donazioni, divisioni e dispersioni. Nonostante questo esse rivestivano una importanza determinante per i futuri studi sul grande artista toscano, in forza della loro provenienza, del fatto di essere comunque parte di un nucleo originariamente unitario e della loro stessa consistenza. Ora, riordinate e catalogate, sono quindi divenute patrimonio a disposizione di tutti gli studiosi.
Il database è un lavoro di grande impegno e di vasto respiro che raccoglie in un archivio digitale aperto tutte le opere di Bartolini conosciute o di cui si abbiano notizie certe; esso è (e ancor più lo diventerà in futuro) uno strumento prezioso per portare alla luce opere disperse, fare nuove attribuzioni e identificazioni di soggetti ad oggi ignoti.
Al convegno partecipano circa 30 studiosi italiani e stranieri, molti dei quali già coinvolti nella mostra del 2011; il giorno 18 presso la Galleria dell’Accademia i relatori affronteranno temi relativi alla produzione scultorea di Bartolini, mentre nella mattinata del 19 il convegno si sposterà al Gabinetto Vieusseux per affrontare problematiche inerenti il patrimonio documentario.
DATE E ORARI
Domenica 17 febbraio, Galleria dell’Accademia, Firenze, ore 18.30-20; lunedì 18 febbraio, Galleria dell’Accademia, Firenze, ore 9.30-19; martedì 19 febbraio, Gabinetto G.P. Vieusseux, Sala Ferri, ore 9-13. Le sedi: Galleria dell’Accademia, via Ricasoli 58-60, Firenze; Gabinetto G.P. Vieusseux, Piazza e Palazzo Strozzi, Firenze; info e prenotazioni: tel.+39.055.2340742; [email protected]. La partecipazione è gratuita.

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