Caso Raciti, in Germania striscioni pro Speziale


“Certi ’onorevoli’ rappresentanti di quel tifo che sembra avere come ultimo pensiero la partita e come primo la guerra alle regole e alle Istituzioni sanno bene come prendere esempio l’uno dall’altro. E così certe squallide trovate di casa nostra premiate con ‘grande successo di audience’ vengono subito riprese e ripetute anche oltre i confini dell’Italia. Sono invece le Istituzioni che non riescono a prendere buon esempio guardando a chi ha fronteggiato in diverse maniera un ‘dramma’ che ormai funesta sistematicamente il mondo del calcio italiano. E così ecco che Speziale, ‘eroe’ degli ultras nostrani, è diventato un ottimo simbolo di una vergogna non più tutta italiana, ma MONDIALE. Un titolo conquistato sul campo, è proprio il caso di dirlo, perché essere stato protagonista delle aggressioni criminali verificatesi fuori dallo stadio Massimino quel maledetto 2 febbraio del 2007, nonché della morte di un Poliziotto colpevole solo di essere stato mandato in servizio d’ordine in mezzo a bestie senza un briciolo di senso civico, e poi addirittura pagarne le conseguenze che la giustizia prevede, val bene l’onorificenza di vedere il proprio nome sullo striscione”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così quanto avvenuto ieri in Germania, dove nella curva della tifoseria del Bayern di Monaco, ed in altri stadi tedeschi, sono stati esposti striscioni con l’oramai nota scritta “Speziale libero”, inneggiante ad Antonio Speziale, l’ultrà del Catania condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’Ispettore di Polizia Filippo Raciti avvenuto il 2 febbraio del 2007 nel corso degli incidenti che funestarono il match di quel giorno. Il difensore di Speziale ha espresso la sua soddisfazione perché: “Gli occhi del mondo sono puntati su questa vicenda processuale”.

“Gli occhi del mondo – gli fa eco Maccari – sono in verità puntati sull’incredibile mancanza di ritegno di chi pensa di poter infinocchiare gli altri con la bugia di volersi battere contro un errore giudiziario. La giustizia si persegue nelle aule di tribunale con ben altre parole e non negli stadi con quella frase ignobile. La verità, anche se nessuno osa dirlo, è che Speziale rappresenta una figura da idealizzare nelle curve perché quel nome è legato alla morte di un Poliziotto, vero e unico nemico giurato delle frange violente degli ultras. Noi andiamo negli stadi per lavoro e sappiamo bene che è così. E anche molti altri lo sanno. Compreso il signor Speziale che si indigna e pretende di essere risarcito se si contesta a suo figlio che per divertirsi se ne va in giro a lanciare lavelli fra la gente. Compresi molti politici e Rappresentanti delle Istituzioni che si ostinano a far finta di non vedere che altrove le violenze negli stadi sono state arginate e che in quei Paesi i Poliziotti non vengono massacrati durante le partite”.

Coisp

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