AL GAMBRINUS DI NAPOLI VA IN SCENA LA TRADIZIONE GASTRONOMICA DELLA PASQUA


“Avviare concertazioni unilaterali per favorire sforzi congiunti tra istituzioni competenti, organizzazioni professionali e delle associazioni di promozione per tutelare e valorizzare dei prodotti di alta qualità artigianale, come Pastiera, Colomba, Uova e Casatiello Napoletano Artigianali, minacciato dall’omologazione dei prodotti industriali e dalla concorrenza sleale.”

Lo ha dichiarato il rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura Rosario Lopa, a margine dell’iniziativa realizzata questa mattina al Gambrinus di Napoli. “Questa di oggi – spiega Lopa – insieme alla stesura del Disciplinare di Produzione della Pastiera Napoletana IGP, indicazione geografica protetta, e all’entrata in vigore del Decreto del Mipaf del 22 luglio 2005, sulla disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno come la Colomba, rappresentano la difesa delle denominazioni di origine e dei prodotti di qualità, e garantiscono la trasparenza ai consumatori, attraverso un’etichetta chiara, che permetterà di trasferire tutte le informazioni necessarie a distinguere i vari prodotti. Comunque, ha ribadito Lopa, abbiamo illustrato a Napoli, per la ricorrenza della Pasqua, i provvedimenti, per facilitare anche i consumatori sulla conoscenza della qualità del cioccolato, delle metodiche di preparazione della Pastiera, e l’utilizzo dei prodotti per la Colomba. Per il tipico dolce di pasqua, il decreto stabilisce che potrà fregiarsi del nome di Colomba solo il prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, una struttura soffice ad alveolatura allungata, con glassatura superiore e una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il due per cento di mandorle, riferito al prodotto finito e rilevato al momento della decorazione.”

“Per quanto riguarda gli ingredienti viene poi specificato, in particolare, il tipo di grasso utilizzato nell’impasto, che deve essere preparato esclusivamente con burro mentre non sono ammessi altri tipi di materie grasse. Al di là della forma dunque bisogna leggere attentamente la dicitura riportata sulla confezione. Ogni terra ha le proprie produzioni – ha concluso Lopa – bisogna promuovere e tutelare i diritti di un popolo e di una storia. Tutelando la pastiera napoletana, tuteliamo i diritti e la storia delle capacità dolciarie/gastronomiche del popolo napoletano.”

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