FESTIVITA’ DI SAN MATTEO, PATRONO DEL CORPO


Napoli. In una splendida giornata di sole, il Corpo della Guardia di Finanza campana ha celebrato la festività del proprio Patrono San Matteo con una funzione religiosa svoltasi nella Basilica di San Francesco di Paola e presieduta dal Vescovo Ausiliare di Napoli, S.E.R. Mons. Francesco Beneduce, coadiuvato da Padre Mario Savarese Rettore della Basilica e dal Cappellano Militare Capo Monsignor Gerardo Sangiovanni: i religiosi hanno ricordato le origini del Santo “giudeo, nato nel I secolo a. C., a Cafarnao in Galilea e di professione esattore delle tasse, apostolo ed evangelista, proclamato patrono delle Fiamme Gialle d’Italia da Papa Pio XI nel 1934, con l’auspicio che tutti gli appartenenti al Corpo potessero, sulla base del suo esempio, unire l’esercizio del dovere verso lo Stato con la fedele devozione a Cristo”.

Il Santo – protettore altresì della città di Salerno, di vari comuni e di banchieri, contabili, doganieri, esattori, ragionieri – esercitava un mestiere ben pagato ma esecrato, quello di riscossore delle imposte, condizione che gli procurava una certa agiatezza ma anche solitudine, maldicenza e malanimo dei suoi stessi correligionari: l’incontro con il Messia fu decisivo per dare inizio a una nuova vita. « E Gesù tornò verso il mare; e tutto il popolo andava a lui e li ammaestrava. E nel passare vide Levi d’Alfeo, seduto al banco della gabella, e gli disse: Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo seguì ».
Il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale Gen. C.A. Michele Carbone e il Comandante Regionale Campania Gen. D. Giancarlo Trotta hanno dato il benvenuto alle massime Autorità Istituzionali intervenute, tra cui i vertici della Magistratura, degli Uffici Finanziari, delle Forze di Polizia, delle Forze Armate in servizio alla sede di Napoli, che hanno affollato la chiesa con una rappresentanza di militari di ogni ordine e grado e con gli appartenenti alla locale Sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri in congedo.
Profonda è stata la condivisione del significativo momento spirituale, sottolineato anche dal Gen. C.A. Michele Carbone che, nel suo discorso, ha evidenziato come “la cerimonia religiosa rappresenta per tutti i Finanzieri un momento di intenso raccoglimento spirituale e di profonda coesione, soprattutto nel ricordo commosso dei militari caduti nell’adempimento del dovere, tale da rinsaldare ulteriormente l’unità di intenti tra tutti i militari del Corpo, fortemente impegnati nell’opera di contrasto ad ogni forma di illegalità, in ossequio alle Istituzioni e nel rispetto delle leggi, con lealtà, abnegazione, nel silenzio ed a costo di rinunce a sacrifici.”

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