Expo, il Coisp scrive all’Italia


“Cara Milano, cara Italia, oggi siete ancora una volta intenti a fare la conta dei danni ed a dover fronteggiare le solite devastazioni. Cara Milano, cara Italia, mangiate i frutti dell’ipocrisia sconfinata di una classe dirigente che ci lega le mani e poi pretende che fermiamo orde di delinquenti con la forza del pensiero. Cari Colleghi, siete ancora una volta intenti a farvi curare le ferite inferte non solo da criminali travisati scesi in strada per massacrarvi, ma anche dei bugiardi che governano il Paese affossandovi ed abbandonandovi sempre di più, fomentando la vostra criminalizzazione, e poi manifestano solidarietà fasulla e soddisfazione per il vostro operato. Cari Colleghi, siete ancora qui a tentare di reprimere la rabbia e la delusione e la frustrazione, aspettando l’introduzione di leggi che vi tutelino da torture di cui non frega nulla a nessuno. Caro Expo, sei iniziato con un disastro annunciato, annunciato perché non poteva essere altrimenti in un Paese dove la sola protezione che si mette in pratica è quella per i violenti furbetti che si coprono il volto per sfuggire alle proprie responsabilità mentre le Istituzioni sono tutte intente a trovare il modo di marchiare i propri Servitori con numeretti che consentano di punirli se solo osano tentare di difendere città e cittadini ostaggio della vigliaccheria e della dissolutezza di chi pensa che tutto gli debba essere concesso”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani dei gravi incidenti che hanno flagellato la città di Milano nel giorno dell’apertura ufficiale delle manifestazioni dell’Esposizione Universale. “Dobbiamo esprimere la nostra massima solidarietà – prosegue Maccari – ai colleghi che ieri a Milano hanno buttato l’anima schiacciati dalla tensione e dalla preoccupazione non si sa se più per quello che potevano far loro gli antagonisti forniti fra l’altro di veri e propri ordigni atti ad uccidere, o per quello che poteva capitargli se si fossero difesi ed avessero difeso la città adeguatamente. Di certo rispediamo fermamente al mittente qualsiasi attestato di solidarietà che provenga da quelle parti politiche che hanno lavorato fino a ieri per l’ipocrita introduzione del reato di tortura con delle aggravanti dichiaratamente anti-Forze dell’Ordine, falsi e bugiardi le cui dichiarazioni oggi puzzano insopportabilmente di demagogia e qualunquismo”.

“Questo Primo Maggio – conclude il Segretario Generale del Coisp – è stato indiscutibilmente il giorno dei Lavoratori, quelli veri, e cioè gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che si sono mirabilmente prodigati per limitare i danni esponendosi ai consueti gravissimi rischi, mentre tutto intorno fannulloni delinquenti senza dignità stupravano Milano, mentre a Roma Capitale sul palco di San Giovanni si cantavano canzonette contro gli SBIRRI”. “Cara Italia – conclude Maccari –, vuoi sapere cosa pensano davvero i tuoi Servitori più fedeli? Che fanno male gli antagonisti che ti aggrediscono, ma fa più male chi li copre, li fomenta, li giustifica!”.

Coisp

 

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