Non solo mimose…


“Na tazzulella 'e cafè”,

La Giornata internazionale dei diritti della donna, spesso, anzi quasi sempre, chiamata semplicemente Festa delle donne, ricorre ogni anno l’8 marzo ma, questa seconda abbreviazione rischia di nascondere il vero significato di questa importante ricorrenza. Infatti per molti/e non è altro che la festa del sesso femminile in quanto tale, ma se ci riflettiamo un po’,  questa ricorrenza è il frutto di lotte per conquiste sociali su discriminazioni di genere e per avere finalmente la parità tra i sessi.

Un significato politico forte, per sminuirlo oggi con assembramenti di donne scatenate in cerca di una serata di follia lontane da mariti e fidanzati… (quest’anno però “purtroppo???” la pandemia ha rimesso le cose al loro posto).

Forse erroneamente, l’origine dell’8 marzo è stato da sempre collegata alla tragedia accaduta nel 1908 nella quale trovarono la morte alcune operaie di un’industria tessile di New York, perite nell’incendio del luogo di lavoro.
Ma pare invece che la vera origine sia scaturita, sempre a New York, in ambito socialista/comunista, dovuta alle discriminazioni sessuali e allo sfruttamento dei datori di lavoro ai danni delle operaie, in termini di salario e di orari di lavoro. Il Partito socialista americano decise che era necessario celebrare una giornata della donna e durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen fu fatta la proposta di una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne da istituire a livello mondiale.

Per alcuni anni la festa fu celebrata in date diverse. Poi l’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, durante uno sciopero di donne si decise che quel giorno sarebbe stato da lì in avanti la “Giornata internazionale dell’operaia“, diventando poi una data condivisa in quasi tutti i paesi del mondo.

Molte, troppe, donne, da allora in poi, sono cadute per la conquista della parità di genere. Purtroppo ancora oggi, situazioni tristemente assurde per il nostro contesto sociale, trovano le donne, vittime di prevaricazioni e molte di esse perdono la vita.

Auguro quindi, a tutte le donne, in questo giorno e per tutti gli altri che verranno, di essere libere di volare con le proprie ali nel cielo della parità e dei diritti condivisi.

Buona pausa caffè!

Elena Simonetti

Foto: By Unsplash Free Images

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