“Mentre i nostri colleghi condannati per eccesso colposo per la morte di Federico Aldovrandi restano in carcere, nonostante la legge preveda inequivocabilmente la concessione di una misura alternativa, arriva la notizia della concessione dei domiciliari da scontare in comunità a Matteo Gorelli. Per chi non lo sapesse, Gorelli è il giovane che il 25 aprile 2011 aggredì un carabiniere ad un posto di blocco in provincia di Grosseto. In quell’aggressione furono feriti gravemente due carabinieri di cui uno, Antonio Santarelli, di 44 anni, è morto dopo un anno di coma”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Se qualcuno – prosegue Maccari –, anziché accodarsi ciecamente ad una vergognosa gazzarra mediatica, avesse voluto approfondire le ragioni della nostra manifestazione di Ferrara, avrebbe capito che il nostro unico intento era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su una vicenda per noi scandalosa, cioè che dei poliziotti vedono diminuiti i propri diritti, e vengono tenuti in carcere nonostante la legge preveda diversamente, mentre quotidianamente i veri malviventi vengono fatti uscire dal carcere, agevolati da una svariata serie di benefici. La scarcerazione di un giovane resosi colpevole della morte di un carabiniere suona per noi come una beffa, come un insulto gravissimo. E’ evidente che nel nostro Paese la legge non è uguale per tutti, e che non soltanto i Poliziotti che sbagliano sono puniti più duramente, ma che addirittura se la vittima di un ferimento o di un omicidio è un poliziotto o un carabiniere, il reato è considerato meno grave!”.
Co.I.S.P
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