ACCADEMICI ALLA GALLERIA DEL LEONE


Una rinascita ispirata alla tradizione. La Galleria del Leone, recentemente ristrutturata e riportata all’antica mission della ristorazione dal titolare Alfonso Quaranta – imprenditore di grande esperienza e capacità organizzative – è pervasa da uno spirito innovativo nell’accoglienza come nel design di interni ed esterni,mantenendo però sempre salde le radici dell’arte culinaria partenopea: la Delegazione di Napoli dell’Accademia italiana della Cucina (istituzione culturale dello Stato Italiano per decreto del Presidente della Repubblica del 18 agosto 2003) presieduta da Vittorio Alongi ha voluto sperimentare la nuova gestione organizzandovi una propria conviviale.

 La serata è iniziata con i cocktail con affumicaturapreparati da un barman preparatissimo accompagnate da chips al pepe rosa –  l’ideale per rilassarsi dopo una giornata di lavoro – accomodandosi dapprima nei divanetti eleganti nella zona interna scavata nel tufo per poi spostarsi a cenare sulla veranda antistante il locale,  accompagnati dall’efficiente direttore di sala:tra i primi ad arrivare, il Delegato con la moglie Laura Alongi, Roberto Ummarino, Nando De Sanctis, Boris e Heidi Ulianich, l’attivissima Consigliera Myriam Cimino, Edoardo Fonti, Ela Pisacane, Massimo Ricciardi, Annamaria Landolfi.

 Dopo il benvenuto dello chef con i bocconcini di zucchini prosciutto e provola accompagnati da un calice di prosecco giunge in tavola l’antipasto di frittura di alici di Cetara, fiori di zucchine in pastella con ricotta e formaggio, la parmigiana di melanzane e il pesce lampugaaccompagnati dai vini Falanghina del beneventano IGP e Aglianico del Taburno della cantina Taburni Domus: arriva poi un appetitoso primo, i fusilli con salsiccia e zucca, seguito da un Maialino Nero Casertano con patate al timo, per concludere la cena con il babà napoletano.  Il delegato Vittorio Alongi, dopo aver dato il suo personale benvenuto all’amico George arrivato dall’Argentina, informa gli accademici sulla Cena Ecumenica che si svolgerà in tutte le sedi del mondo dell’ Accademia italiana della cucina e che avrà per tema gnocchi e pasta fresca ripiena.

Il presidente dell’Osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea della Regione Campania Vito Ammendolara, in qualità di simposiarca della serata, conversa sulla dieta Mediterranea esaminando gli alimenti che ne compongono i vari livelli piramidali: parlando di verdure selvatiche si passa ad esaltare la varietà che ne produce il Cilento, a sud di Napoli, tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro, un paesaggio proiettato sul mar Tirreno con testimonianze di insediamenti risalenti a 250.000 anni fa.

Tante, infatti sono le tracce storiche, culturali e produttive che nei millenni vi hanno lasciato gli agricoltori del Neolitico, le comunità dell’Età del Bronzo e del Ferro, gli Etruschi,  i Greci, i Lucani e iRomani e che hanno reso questo territorio talmente unico da essere riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco: per Cilento s’intende un’area molto vasta che comprende il Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula. Il discorso scivola sull’obesità e il sovrappeso, arrivando ad approfondire i contenuti di un’indagine americana che attribuisce il primato di buona alimentazione all’Italia – su 40 Paesi esaminati – proprio per la Dieta Mediterranea: la serata trascorre in allegria e si conclude con la pagella di eccellenza per il locale che ha meritato il plauso degli Accademici.

LAURA CAICO

 

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