G8, vietata la manifestazione per la quale il Coisp aveva chiesto l’autorizzazione oltre due anni fa


“E’ clamorosamente forte la sensazione che il livello ormai insostenibile di terrore dell’anatema politicomediatico paralizzi tutto e tutti, e che sia proprio quello a far accadere cose veramente contestabili come la palese negazione di uno dei diritti costituzionalmente garantiti quale è quello di manifestare pacificamente. Sembrerebbe incredibile ma è così che, nei fatti, vanno le cose. E infatti accade che non abbiamo neppure fatto in tempo ad annunciare la tanto pazientemente attesa iniziativa in piazza Alimonda, a Genova, che la subitanea minaccia del signor Giuliani (‘non è possibile. Verranno fermati’) si è concretizzata a tempo di record. La manifestazione del Coisp è stata dunque VIETATA, nonostante il fatto che noi avessimo comunicato il nostro proposito, legittimamente e senza che esistesse alcun elemento ostativo in tal senso, oltre due anni fa! E’ sconcertante, eppure la nostra iniziativa viene adesso vietata a vantaggio di un’altra il cui rituale preavviso è stato dato più di un anno dopo il nostro. Sono 14 anni che tentiamo di portare in quella piazza uno spunto per un confronto pacifico, democratico, ma ampio e vero, che possa superare la visione sempre parziale che di uno spaccato della nostra storia viene dato, ed in pratica oggi, ancora una volta, viene messo nero su bianco che noi questo diritto non ce l’abbiamo”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, annuncia così il clamoroso cambio di programma rispetto all’iniziativa, annunciata appena ieri mattina dalla Segreteria Provinciale del Coisp di Genova, che doveva svolgersi in piazza Alimonda il 20 luglio, in occasione dell’anniversario dei fatti del G8 del 2001, con la manifestazione dal titolo “L’estintore quale strumento di pace”. Ciò alla luce del provvedimento emesso dalla Questura di Genova con il quale è stato invece vietato lo svolgimento dell’iniziativa “per motivi di ordine pubblico”. Motivi dovuti al fatto che per quello stesso giorno anche Giuliano Giuliani, in nome del Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus, ha annunciato di voler svolgere una propria manifestazione in piazza Alimonda con una comunicazione risalente al 14 luglio 2014, mentre il rituale preavviso del Coisp era stato dato invece un anno prima, e precisamente il 19 luglio 2013.

E la Questura ha sottolineato in proposito che “non pare residuare possibilità per questa Autorità Tecnica di Ps di mediare con il Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus una località o giornata diversa da quella piazza o da quella data che sono il presupposto simbolico dell’oramai tradizionale iniziativa commemorativa…”. “Valutazioni che, ovviamente, ci lasciano ben più che perplessi – insiste Maccari -. Dunque muoversi con un anno di anticipo rispetto ad altri negli adempimenti dovuti non serve a nulla. Dunque un’iniziativa oramai ‘tradizionale’ monopolizzerà per l’eternità un suolo pubblico sul quale tutti avrebbero il medesimo diritto di manifestare. Dunque con gli altri non si può ‘mediare’ ed a noi si può vietare! Siamo basiti. Se confrontarsi non si può e se le diverse iniziative sono considerate incompatibili, allora è quella annunciata più tardi che doveva essere vietata! E’ una valutazione che nulla ha a che fare con il merito delle iniziative, perché sotto questo profilo nessuno potrebbe certamente mai contestarci alcunchè… Nonostante la curiosa uscita del signor Giuliani che ha urlato allo scandalo ‘non è possibile, non verranno in piazza Alimonda… l’autorità, un’autorità che fa il suo dovere, non lo permetterà. Verranno fermati prima di arrivare in piazza’, infatti, si dà il caso che un Sindacato di Polizia nonché la platea di ospiti che dovevano presenziare all’evento non siano composti certamente da pericolosi malintenzionati, né da delinquenti incalliti, né tantomeno da contestatori incappucciati armati di molotov o spranghe. E la cosa più sconcertante di tutte è stata proprio questa reazione spropositata che, ancora una volta, tradisce la concezione che certe persone hanno degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, o comunque il messaggio gravemente offensivo e pericoloso che vogliono inculcare. Un messaggio che, purtroppo, ha trovato una salda sponda nel fatto che questo Comitato abbia visto ‘ufficializzato’ il fatto di detenere ogni diritto su una piazza della città di Genova come un territorio di conquista da cui poter tagliar fuori tutti quelli sgraditi o scomodi”.

Coisp

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