Immigrazione, a Padova un altro Poliziotto ammalato di scabbia


“Raccogliamo ed amplifichiamo in ogni modo e per l’ennesima volta l’allarme lanciato dai colleghi da Padova, dove ancora un altro Poliziotto impegnato nei servizi di gestione dell’immigrazione è risultato infetto da scabbia. La vicenda segue purtroppo quella di altri due colleghi in precedenza già finiti in ospedale proprio a Padova, dove sono stati ricoverati in isolamento con la medesima infezione. La situazione è gravissima, e persino le nostre vibrate proteste e l’indignazione che accompagna ormai ogni singolo Poliziotto italiano per questo indegno stato delle cose, non sembra riuscire a smuovere anche solo di una virgola chi ha il dovere di garantire la salute del Personale della Polizia di Stato. Il continuo minimizzare il problema, il fingere che i rischi per la salute di cui parliamo siano invenzioni di Sindacalisti che non hanno altro da fare, l’insistere a non attivarsi per colmare le lacune evidentemente esistenti nell’organizzazione dei presidi necessari a tutelare chi opera nel più difficile ed insostenibile dei settori connessi alla sicurezza pubblica, stanno mettendo ulteriormente in pericolo centinaia di Poliziotti e con loro le rispettive famiglie, i rispettivi parenti, e tutti i colleghi e le altre persone che vi entrano in contatto quotidianamente. Se non è emergenza questa non sappiamo proprio cosa lo sia”!

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, rilancia l’ennesimo feroce intervento della Segreteria di Padova del Sindacato Indipendente di Polizia, che ieri ha reso noto il nuovo caso di scabbia verificatosi fra i colleghi impegnati in un servizio inerente l’emergenza profughi. Il Poliziotto è in forza al Reparto Prevenzione Crimine Veneto ed immediate sono scattate le verifiche per sottoporre ad eventuale profilassi tutti i colleghi venuti in contatto con lui. Da giorni, ormai, il Coisp di Padova interviene in diverse maniere per lamentare, dopo aver ricordato anche “il ferimento da parte degli immigrati di 5 colleghi del Reparto Mobile di cui uno con arma da taglio, i colleghi del Reparto Mobile risultati positivi al test TBC e come oramai la Questura di Padova sia diventata un nuovo C.I.E.”, che “così non si può più andare avanti, è ora di mettere la parola fine a questa situazione di precarietà e di pericolo comune, questo è un problema Politico ed è imbarazzante constatare come i nostri governanti siano sordi e non diano risposte alle tante questioni che quotidianamente denunciamo”.

“E’ innegabile che il vero problema risiede nella mancata ferma presa di posizione di una politica che insiste a considerare gli Appartenenti alla Polizia di Stato animali da soma – incalza Maccari -. E non può essere altrimenti perché se un qualunque familiare di un politico italiano contraesse la scabbia le contromisure che scatterebbero prontamente sarebbero ben altre. Noi invece facciamo i conti con finti e ipocriti proclami che tutto è sotto controllo, mentre i colleghi continuano ad ammalarsi. Appena qualche giorno fa abbiamo sentito persino il Capo della Polizia rassicurare l’Italia intera che a causa dei servizi collegati alla gestione dell’immigrazione non c’è un solo Operatore che si sia ammalato, e si può ben comprendere l’indignazione che ciò scatena in chi è ricoverato in un reparto malattie infettive! Conosciamo la buona fede di Pansa rispetto ad un argomento che a suo tempo lo ha visto prodigarsi nell’interesse dei Poliziotti, ma non possiamo che ribadire come anche le leggerezze e l’approssimazione nella comunicazione rispetto a certi argomenti si pagano e non fanno bene, primo fra tutti al personale in uniforme.”

“Una cosa è certa – insiste adesso Maccari – i problemi gravissimi verificatisi a Padova non sono gli unici in Italia, dove le situazioni di pericolo legate soprattutto all’ingestibilità degli sbarchi per il numero massiccio dei clandestini che arrivano e la scarsità di uomini e mezzi con cui affrontarli, sono all’ordine del giorno, al di là di tutto ciò che continuano affannosamente e ripetitivamente a dire i rappresentanti istituzionali. Se quindi come dice il Capo della Polizia ‘tutti i presidi sanitari vengono utilizzati al meglio’, allora ciò vuol dire che non bastano! Non bastano di sicuro, e su tutto è sufficiente pensare alle mascherine ed ai guanti che non di rado ci dobbiamo comprare da soli! Non bastano e siamo stanchi di essere insultati, quando si continua a ripetere che noi e le nostre famiglie siamo completamente al sicuro da possibili contagi cui siamo costantemente esposti. Siamo stanchi di questo continuo minimizzare un problema che riguarda migliaia di colleghi perché bisogna farsi belli con l’opinione pubblica, mentre noi non ce la facciamo davvero più a sopportare la gestione di un problema la cui soluzione non spetta a noi, proprio come non ci spetterebbe di essere gli unici a pagarne sulla nostra pelle le conseguenze”.

Coisp

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