Dantedì: Alighieri e il suo pensiero che s’inserisce nella nostra realtà


Tutti pronti per celebrare il “Dantedì”, seconda edizione, a 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, padre della lingua italiana e autore della Comedia, ovvero la celebre Divina Commedia.

Come stabilito l’anno scorso, dal provvedimento ufficiale varato dalla Repubblica Italiana, il 25 marzo è dedicato a Dante e così sarà per sempre.

Sono davvero tante le iniziative organizzate per ricordare il grande autore di uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale, e in assoluto della nostra nazione.

Quella della V Municipalità di Napoli s’inserisce tra le piacere interessanti. È stata programmata con l’obiettivo di avvicinare al capolavoro di Dante soprattutto i giovanissimi.

Chi vorrà seguire l’appuntamento, potrà collegarsi giovedì 25 marzo , alle ore 10,30 su Google Meet. Il link sarà reso noto nella prima mattinata, pure sulla pagina Facebook della prof. Angela Procaccini, relatrice che concluderà l’evento online da remoto, con il suo atteso intervento su Manfredi di Hohenstaufen, ultimo sovrano della dinastia sveva del Regno di Sicilia, collocato tra i contumaci dell’Antipurgatorio – uomo bello, biondo e d’aspetto nobile, con un cigliò diviso in due da una ferita – che prega Dante di riferire la verità a sua figlia Costanza, sul suo destino. Ricordiamo che, per Dante, con la battaglia di Benevento, si chiude un’epoca. Termina una civiltà, tramonta un mondo e con esso la cultura cortese-cavalleresca, resa celebre dalle gesta di Federico II.

Introduzioni, a cura di: Margherita Siniscalchi, consigliera della V Municipalità; Lucia Fortini, assessore alla Scuola, Politiche sociali, politiche giovanili Regione Campania; Paolo De Luca, presidente V Municipalità.

Dunque, spetterà a tre persone del mondo culturale campano, porgere una lettura ampia e coinvolgente di tre canti sicuramente significativi: il V dell’Inferno, il III del Purgatorio e il VI del Paradiso. Illustreranno tre tematiche importanti della vita di quei tempi e di oggi: la passione travolgente, Eros e Pathos, la giovane vita coraggiosa spezzata nel difendere regno e ambizione, ma che incontra la misericordia divina, e la storia dell’impero tra pace e giustizia, eterno tormento della passione politica di Dante.

Le relazioni che seguiranno, e vedranno impegnati: Raffaele Messina su “La passione civile in Dante”; Maria Rosaria Selo, “La passione insanguinata di Paolo e Francesca”, canto V Inferno; Angela Procaccini “Manfredi di Svevia nella storia e in Dante”, canto III Purgatorio; Elio Serino, “L’ impegno, la pace e la giustizia nel canto VI del Paradiso”.“L’iniziativa della V Municipalità non solo rientra in un percorso di celebrazione che giustamente vede il 25 marzo, come il Dantedì, Giornata dedicata al sommo Poeta, ma è anche un modo intelligente e coinvolgente per avvicinare i giovani ad uno dei maggiori poeti e artisti di tutti i tempi e di tutti i luoghi. – spiega la prof. Angela Procaccini – Tanto eclettico e poliedrico da essere ritenuto un Templare segreto, un Liberatore dell’umanità. Ben vengano, quindi, iniziative di  spessore culturale, volte in particolare ai nostri giovani spesso distratti da “escrescenze” tecnologiche  talvolta fuorvianti.”

Poeta, scrittore e politico italiano di grandissimo spessore, Dante Alighieri o Alighiero (Firenze 1265 – Ravenna 1321), battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri, è considerato universalmente simbolo della cultura italiana.

La Comedìa, o Commedia, nota come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico scritto in terzine incatenate di endecasillabi, successivamente chiamate terzine dantesche, in lingua volgare fiorentina, ovvero derivata dal latino, ma distante da quello classico, giacché con la diminuzione delle comunicazioni causata dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, si era verificata un’evoluzione linguistica differente in ciascuna regione, tanto da assumere caratteristiche proprie.

La grande innovazione è data dalla rappresentazione ampia e drammatica della realtà che viene espressa pure attraverso con l’uso di neologismi inediti, opera pur’essi dell’illustre poeta toscano. Ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose: in essa sono evidenti i modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali, valorizzati da uno stile davvero unico.

Valerio Giuseppe Mandile

 

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