“La frase vergognosa espressa dal segretario di Rifondazione Comunista di Rimini, Paolo Pantaleoni, con la quale esprimeva l’auspicio che fossero impiccati i nostri due marò, non è la semplice farneticazione di un malato di mente, ma è purtroppo l’espressione di un modo di pensare ben consolidato, improntato all’odio ed al disprezzo verso le Divise, che è alimentato da una diffusa certezza di impunità e di consenso istituzionale e politico”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “Affermare che uccidere un Poliziotto, un Carabiniere, un militare, non è reato – spiega Maccari – è diventata ormai un’espressione ‘politicamente corretta’, sulla quale non c’è alcun giudizio di disvalore, neppure da parte di rappresentanti istituzionali, tantomeno da parte di una certa Magistratura, che si gira dall’altra parte quando viene vilipesa una Divisa o messa a rischio l’incolumità di chi la indossa, salvo dedicare ore e ore di indagini per verificare se, nel corso di una manifestazione di piazza, si sia verificato qualche abuso da parte di un Poliziotto così da poterlo crocifiggere e riempire pagine di giornali con il teorema della Polizia violenta. Intanto auspico, per la verità con scarsa fiducia, che l’intero mondo politico e istituzionale, ma soprattutto i vertici del partito di Pantaleoni, condannino fermamente le sue raccapriccianti dichiarazioni, perché sottovalutarne la gravità o lasciarle passare sotto traccia equivale a condividerle. E in fondo crediamo che sia così”.
Coisp
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