In arrivo lo sciopero dei benzinai


Pronto lo sciopero dei benzinai. Dalle ore 00 .00 di martedì 31 marzo e fino alla stessa ora di mercoledì 1 aprile, i gestori delle aree di servizio attueranno una seconda tornata di sciopero su tutta la rete autostradale nazionale. Si tratta della fatale conseguenza – si legge in una nota congiunta delle Organizzazioni di categor ia , Faib Confesercenti , Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio – dell’atteggiamento di totale arroccamento delle strutture politico – burocratiche dei Ministeri competenti – Trasporti, Infrastrutture e Sviluppo Economico – a strenua difesa e protezione del “sistema ”, tanto opaco quanto monolitico, posto a garanzia degli interessi e delle rendite di posizione di cui godono i concessionari autostradali.

Un “sistema” che garantisce aumenti sistematici dei pedaggi e delle tariffe , proroghe ultra decennali d i già lunghi ssime concessioni, rimesse milionarie statali praticamente a fondo perduto , oltre la possibilità – in assenza di regole certe, eque e di qualunque reale controllo – di imporre un regime di royalty ad esclusivo ed ulteriore vantaggio dei concessionari che si traduce in prezzi dei carburanti più alti d’Europa e standard di servizio sempre più rarefatti e inadeguati ad un bene pubblico offerto in concessione.

E’ giunto ormai il momento che lo Stato metta anche i potenti concessionari di fronte alla necessità di rinunciare almeno ad una parte del “bottino” che gli è stato assicurato in tutti questi lunghi anni , facendo loro comprendere che nella tariffa – tradotta nel pedaggio cui soggiacciono gli utenti e che viene rivalutata automaticamente ad ogni 1° gennaio – è già compreso il pagamento del “servizio pubblico” che sono chiamati a dover garantire: pretendere di imporre anche ulteriori royalty su carburanti, caffè e panini significa esigere di incassare due volte per la medesima prestazione! Neanche la grandissi ma adesione alle prime due giornate di chiusura effettuate il 4 e 5 marzo scorso ha convinto i Ministri Lupi e Guidi a rimettere in discussione le vere e proprie “incrostazioni” che soffocano l’intero settore mettendo colpevolmente a rischio 460 imprese e 6000 dipendenti e continuando a penalizzare gli utenti ed i consumatori sia in termini di prezzi che di servizio.

Per queste ragioni – conclude la nota sindacale – alla categoria non rimane che raddoppiare il proprio sforzo accompagnando la nuova azione di sciopero con quella legale, finanziata attraverso la costituzione di un apposito fondo di garanzia e tesa ad impugnare prima gli atti amministravi che il Governo ha recentemente assunto a protezione degli interessi dei concessionari e poi tut ti gli ulterio ri atti che da i primi dovessero successivamente discendere.

Fonte: http://www.faib.it

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