Napoli e Ucraina insieme per un Carnevale in serenità


Napoli e l’Ucraina insieme per un Carnevale in serenità senza, però, dimenticare l’orrore della guerra. L’associazione Dateci le ali, insieme alla libreria Iocisto, ha organizzato ieri una sfilata di Carnevale che ha coinvolto, in un percorso di piena integrazione, i volontari dell’associazione e i tanti profughi ucraini accolti in città, con il supporto della V Municipalità, dell’associazione “SOS Vasuviana”, dell’azienda di moda I Corsari, dell’associazione culturale “Arte Reale” e dei fotografi Yuriy Chartorynskyy (Chart Studio), Dmytro Brenych e Lucia Montanaro. Soci di associazione culturale Arte Reale insieme a volontari hanno collaborato per realizzare questa manifestazione, ma hanno anche sfilato in vestiti creati da sè.  Antonio Samá , presidente dell’Associazione “Dateci le ali” , ha indossato un abito speciale , quello che nella tradizione ucraina è il protettore dei bambini. E’ un abito fatto a mano dalla volontaria Lyudmyla Balan.  Volontario Oleg Delimarsky  ha interpretato San Gennaro.

È uno dei Santi più amati dal popolo napoletano, vescovo e martire, patrono della città di Napoli che a lui dedicò una cappella con l’iscrizione sul cancello: “A San Gennaro, al cittadino salvatore della patria, Napoli salvata dalla fame, dalla guerra, dalla peste e dal fuoco del Vesuvio, per virtù del suo sangue miracoloso, consacra. Realizzato da Iryna Pyshutska ma anche costume Napoli! La città di Napoli è una casa per tutti, una città di antiche tradizioni e nello stesso tempo moderna che ama con profonda passione la sua squadra di calcio. La conduttrice Sofia Shepichak che presenta la bandiera ucraina i colori della quale simboleggiano il cielo e il campo di grano con girasoli. Volontaria Karoline Ferrary , socio dell’”Arte Reale” e insegnante di art terapia in veste di Madonna della Neve è uno dei titoli sotto cui viene invocata Maria, la madre di Gesù. Una santa protettrice di Napoli. Creato da Natali Ferrary. Varsenik Melconian un’altra socia di Arte Reale con il figlio Vincenzo hanno rappresentato -Partenope con Ulisse, Sirena che morì per l’insensibilità di Ulisse. Il suo corpo fu rigettato dalle onde alle foci del Sebeto, dove nasce la città chiamata poi Neàpolis (Napoli). Creato da Natali Ferrary. Svitlana Titova giovane donna una dei rifugiati , la Regina Giovanna seconda di Napoli – che è stata famosa perché nutriva i suoi coccodrilli con i propri amanti. Artista Italo Ucraina Natali Ferrary, presidente di Associazione Culturale “Arte Reale” , è vestita da Barbie per i suoi piccoli allievi del corso di arteterapia. Volontaria Vitalina Liskevych socia di “Arte Reale” grande artista e pittrice che con la sua creazione del costume rappresenta -Bella Mbriana, uno spirito buono che ama stare in compagnia e aiuta unicamente le persone buone e grate per quel che hanno. Volontaria Lyudmyla Fedorchuk che ha creato per sè il vestito Mare.

Ecco cosa scrisse Matilde Serao in Leggende napoletane: Quando il Signore ebbe dato a noi il nostro bel golfo, udite quello che la sacrilega leggenda gli fa dire: Sii felice per quello che t’ho dato, e se non lo puoi, se l’incurabile dolore ti traversa l’anima, muori nelle onde glauche del mare. Per lei ha avuto tutte le carezze di un padre, di un innamorato, le ha prodigato i doni più ricchi, più splendidi che si possano immaginare. Volontaria e grande designer Elena Vorobey con la sua realizzazione “Sarta”. Napoli è la città dalle mille sfaccettature. Stile, creatività ed eleganza si incontrano nei suoi vicoli, e si scontrano con una realtà a volte problematica. La tradizione sartoriale ha dato vita nel passato come ora a vere opere d’arte.

Un altro costume fatto da volontaria Anna Pugach è La Pizza, il piatto simbolo della eccellenza Napoletana. Pomodoro, mozzarella e basilico, che onorano anche il nostro tricolore. Volontari Stepan Shepichak presidente dell’associazione “SOS Vasuviana” e Oksana Khomych la nostra guida Ucraina con i bambini Tania e Ivan vestiti nello stile Barocco, che ha trovato a Napoli la massima espressione artistica della vita aristocratica libera da preoccupazioni o del romanzo leggero piuttosto che le battaglie eroiche o le figure religiose. Direttore tecnico di associazione culturale “Dateci Le Ali” Tania Genovese in costume-Peperoncino, peperoncino rappresenta, nella cultura popolare, il simbolo portafortuna per eccellenza. Si pensa che possa tenere lontano il malocchio e, grazie alle sue presunte proprietà afrodisiache, sia anche in grado di rafforzare i legami d’amore, costumi creati da una dei rifugiati designer Yana Koslovska. Altri costumi sono stati realizzati a mano da Lyudmyla Balan volontaria che insegna arte nella scuola Ucraina Don Bosco: Fuzova Yulia-La regina della neve con la figlia Vladislava – Fata delle fiabe Kateryna-Angelo Roman Shepichak – Mercante Oleksander Chiorba -Dante Liudmyla Balan -il Re Infine stati presentati due socie volontarie di “IOCISTO” Anna Maria Auriemma consigliere Delegato alla attività sociale e Lucia Montanaro socia ,IOCISTO” che hanno sfilato con abiti antichi , che hanno più di cento anni, ricamati a mano dalla famiglia di Natali Ferrary.

Anna Maria e Lucia sono state accompagnate da Massimo. Massimo de Luigi , vestito da Hutsul, uno dei imagini più notati dalla etnica cultura Ucraina, così chiamano gli uomini che vivono sulle montagne di Karpaty e nonostante tutto conservano le tradizioni e le abitudini dell’epoca. Al termine della sfilata si è svolto un contest con gli altri abiti realizzati dalle mamme. rifugiate per i propri bambini, che è stato giudicato da una giuria composta da Massimo Varriale ed Elena Russo, soci fondatori di Iocisto, Cristina Petrillo del brand I Corsari, Barbara Isaia dell’omonimo brand di sartoria partenopeo e dalla direttrice della scuola Vanvitelli, Ida Francioni, come presidente di giuria. A seguire è stato organizzato uno show per i tanti bambini ucraini fuggiti dalla guerra e accolti a Napoli a cura del maestro Pasquale “Dragon” Di Costanzo. Sono intervenuti la presidente di “IOCISTO”, Claudia Migliore, la presidente della V Municipalità, Clementina Cozzolino, e il delegato allo sport, giovani ed eventi della Città Metropolitana, Sergio Colella, che ha portato il saluto del sindaco Gaetano Manfredi.

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