Militanza, dissidi interni e dialettica politica tra i giovani comunisti napoletani degli anni Cinquanta del Gruppo di studi Antonio Gramsci e il Pci sono al centro del saggio storico di Tullio Saldaneri “Il Gruppo Gramsci” (Homo Scrivens), con la prefazione di Ermanno Rea.
Il volume è stato presentato lunedì 21 marzo presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio 14). All’incontro, insieme all’autore sono intervenuti Guido D’Agostino e Isaia Sales, modera Aldo Putignano.
“Il Gruppo Gramsci” di Saldaneri, riprendendo le vicende del romanzo Mistero napoletano (1995) di Ermanno Rea, indaga le dinamiche che portarono al tramonto del collettivo costituito da giovani intellettuali comunisti, fra cui Guido Piegari, osando mettere in discussione la linea politica del partito nel Mezzogiorno, fino ad attirarsi l’esclusione dal partito stesso. Due anni dopo, Piegari lasciò Napoli facendo quasi perdere le tracce di sé. Una vicenda alla quale lo stesso Rea ha dedicato l’opera “Il caso Piegari” (Feltrinelli 2014) citando anche la tesi di laurea di Saldaneri, in Scienze della Cultura, sul Gruppo.
Dalla prefazione di Ermanno Rea a “Il Gruppo Gramsci”: «La lucida e documentatissima ricostruzione di Tullio Saldaneri completa in maniera definitiva un quadro rimasto sin troppo a lungo pieno di zone d’ombra: i rapporti tra il Gruppo Gramsci e il PCI».
Tullio Saldaneri (Castrovillari, Cosenza, 1991) vive in Emilia Romagna. Collabora con alcune testate, fra cui Il Resto del Carlino. Nel 2014 si è laureato in Scienze della Cultura con una tesi sul Gruppo Gramsci citata nell’ultima opera di Ermanno Rea, Il caso Piegari (Feltrinelli 2014).
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