Domenica 3 aprile, al Museo di Pietrarsa in carrozza d’epoca


Signori, in carrozza, si parte! E’ cominciato il conto alla rovescia per “Pietrarsa Express” l’appuntamento mensile per recarsi al Museo di Pietrarsa vivendo l’emozione di un breve viaggio a bordo delle carrozze d’epoca. Il convoglio degli anni 30 è composto da locomotiva elettrica d’epoca E.626, due carrozze “Centoporte” e una carrozza tipo BZ 32.000.

Si partirà domenica 3 aprile, ma gli appuntamenti proseguiranno anche nei prossimi mesi, fino alla fine dell’anno.

Un po’ di storia

Il Pietrarsa Express, trainato dalla locomotiva elettrica E626.428, è formato da cinque carrozze tipo “Centoporte” (4 della serie 36.000 e 1 della serie 39.000). Il convoglio proviene dal deposito di Palermo, utilizzato come hub dei treni storici della Fondazione FS organizzati in Sicilia.

La Locomotiva E626

Le locomotive a 3000V c.c. del gruppo E626, progettate nel 1926 e prodotte in 448 esemplari su tre differenti serie dal 1927 al 1939, risulteranno essere dei veri e propri “muli della rotaia”. Esse nacquero sostanzialmente come locomotive multiruolo, ma con l’entrata in servizio delle E428, molto più veloci e potenti, saranno adibite principalmente al traino dei treni merci, di quelli viaggiatori locali ed alle spinte in coda ai convogli pesanti sui tratti acclivi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, alcune di queste macchine si ritroveranno disseminate in varie parti d’Europa, cosicché diciassette resteranno in Jugoslavia e saranno acquisite da quelle ferrovie, mentre altre quattro andranno ad incrementare il parco rotabili cecoslovacco. Dismesse dall’esercizio nel 1999, ad oggi diciotto di esse (alcune di proprietà FS, altre invece di reti concessionarie) risultano tuttora in piena efficienza e trovano utilizzo alla testa dei treni storici o in coda agli stessi, in sussidio alla trazione vapore.

Nella cinematografia italiana le locomotive di questo gruppo appaiono in molte pellicole. Ad esempio, questa tipologia di locomotiva fu protagonista nel film “Il rapido delle 13.30” di Ruggero Deodato (1972) dove la macchina è ripresa anche al suo interno durante la corsa. In “Accadde tra le sbarre” di Giorgio Cristallini poi, un’ altra E626 è catturata alla testa di un treno che corre sulla Roma-Pescara, in una delle scene più lunghe del film. Per finire, un’altra E626 è inquadrata nel film “La stazione”, drammatico di Sergio Rubini del 1990.

Carrozza “Centoporte”

Le carrozze del tipo “Centoporte”, progettate nel 1928 e costruite a partire dal 1931 e fino al 1951 (con una pausa fra il 1940 e il 1947), furono le prime carrozze italiane realizzate in cassa metallica, anziché in legno. Con una capacità di settantotto posti a sedere, dotate di impianto di riscaldamento a vapore o elettrico, esse erano concepite per soddisfare l’elevata domanda di mobilità su tratte particolarmente affollate. Proprio per agevolare le operazioni di salita e discesa dei viaggiatori, erano dotate di un elevato numero di porte distribuite per tutta la lunghezza delle fiancate, che potevano arrivare fino a dieci per ciascun lato.

Questa tipologia di carrozze fu riclassificata con la denominazione attuale nel 1956, in occasione dell’abolizione della terza classe dai treni italiani. La colorazione originale delle prime vetture Centoporte era il verde vagone, abbandonato in favore del castano Isabella nel 1935 e del castano semplice nel 1963. Gli anni Settanta vedranno queste vetture nella loro ultima tonalità prima della dismissione, quella grigio ardesia.

Ad oggi sopravvivono ancora cinquantadue esemplari delle diverse serie prodotte e tutti sono utilizzati nelle composizioni dei numerosi treni d’epoca, che la Fondazione delle Ferrovie dello Stato Italiane organizza ogni anno lungo itinerari di grande valenza storica e paesaggistica. Queste vetture sono, in assoluto, le più filmate nella storia della cinematografia nazionale.

Gli altri appuntamenti mensili:

3 aprile 2016

1 maggio 2016

5 giugno 2016

3 luglio 2016

7 agosto 2016

4 settembre 2016

2 ottobre 2016

6 novembre 2016

4 dicembre 2016

Il giorno del viaggio, sono previste due coppie di treni che consentono di fare una visita completa del sito museale la mattina o il pomeriggio, o per chi lo desidera sfruttando l’intera giornata.

Tariffe e biglietti

  • intero, andata e ritorno € 12,00
  • ridotto, andata e ritorno € 6,00 (4-12 anni non compiuti)
  • gratuità per i bambini fino a 4 anni non compiuti e senza posto a sedere

Il titolo di viaggio di andata e ritorno per il treno storico dà diritto all’ingresso al Museo per il giorno stesso di validità del biglietto.

I biglietti possono essere acquistati attraverso tutti i canali Trenitalia:

  • www.trenitalia.com
  • app per smatphone Trenitalia
  • biglietterie e self service di stazione
  • agenzie abilitate

Le tariffe sopra esposte prevedono la visita libera del Museo; è possibile effettuare la visita guidata acquistando il supplemento direttamente presso la biglietteria del Museo. L’acquisto del biglietto del viaggio di sola andata o di solo ritorno non include l’ingresso gratuito al Museo. Chi è in possesso di questa tipologia di titolo di viaggio può acquistare il biglietto di ingresso presso la biglietteria del Museo secondo le tariffe ordinarie.

Sono esclusi dall’iniziativa tutte le altre tipologie di titoli di viaggi ferroviari.

Alcuni padiglioni e rotabili esposti potrebbero essere non visitabili per interventi di restauro in corso.

Informazioni

Sui viaggi in treno storico
Ufficio Prenotazioni Fondazione FS Italiane 06.44105766 (da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 13.30) [email protected]

Sulle visite al Museo
Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa
081.472003 – [email protected]

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