“Il sindaco di Ferrara, alcuni politici e parlamentari, alcuni giornalisti che hanno cavalcato l’onda di una polemica clamorosa senza neppure verificare i fatti, devono chiedere scusa al COISP! Oggi, affievolita la gazzarra mediatica su questa bufala vergognosa e strumentale, riusciamo forse a spiegare a chi vuole davvero conoscere la verità, che il sit-in del COISP a Ferrara non è stato in alcun modo una provocazione nei confronti della madre di Federico Aldovrandi, per il cui dolore nutriamo un sacro rispetto”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: “A scanso di equivoci vogliamo chiarire, una volta per tutte, che la civile manifestazione del COISP, regolarmente autorizzata, non si è affatto tenuta sotto la finestra della signora Aldovrandi che, come ha chiarito lo stesso Questore di Ferrara, lavora da tutt’altra parte, bensì in piazza Savonarola, un luogo di grande afflusso dal quale abbiamo voluto trasmettere un messaggio di solidarietà ai nostri colleghi e denunciare quella che riteniamo una palese errata applicazione della legge svuota carceri. Non solo non sapevamo che la signora Aldovrandi lavorasse in Comune, quanto se avessimo avuto intenti provocatori avremmo probabilmente scelto la piazza Trento e Trieste, di fronte al palazzo di Città, o la stessa piazza Municipio. Intanto la straordinaria strumentalizzazione di quanto è avvenuto ha avuto l’effetto di passare in secondo piano la sorte dei nostri colleghi, condannati per colpa, che restano dietro le sbarre nonostante la legge preveda che la pena possa essere scontata con misure alternative. Certamente se non fossero stati poliziotti sarebbero fuori dal carcere. Peccato rilevare come altri sindacati di polizia si siano schierati contro i propri colleghi, ma non tutti mettono al primo posto la coerenza e il rispetto per il proprio ruolo, soprattutto nei momenti più scomodi e difficili”.
Maccari fa sapere infine che “il COISP ha dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti di tutti coloro i quali hanno falsificato i fatti e nei confronti di quanti hanno offeso l’immagine del Sindacato, dei suoi Rappresentanti ed Appartenenti”.
Coisp
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