Grande successo per la mostra di Raffaello a Tokyo


Alla fine sono stati esattamente 505.246 (che salgono a 513.626 se si contano anche coloro che hanno presenziato agli eventi speciali collegati) i visitatori di “Raffaello”, la mostra inauguratasi il 2 marzo scorso nelle sale del National Museum di Western Art di Tokyo e si è chiusa domenica scorsa. Un grande successo, sottolineato anche dalla media giornaliera dei visitatori, che ha toccato la cifra record 6162 unità. Del resto si trattava della prima esposizione monografica sull’artista urbinate – richiesta sin dal 2008 proprio dal museo nipponico e dal quotidiano Yomiuri Shimbun, i partner che si sono assunti gli oneri dell’esposizione, e curata dalla Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, e dalla direttrice del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, Maria Sframeli – tra i dei motivi di richiamo dell’iniziativa proponeva la possibilità di ammirare ben 59 opere in mostra, 24 delle quali dello stesso Raffaello, provenienti da importanti istituzioni culturali italiane (molte delle quali fiorentine) e internazionali.

“L’esposizione di ben 24 opere di Raffaello nella capitale giapponese – ha detto la Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini – ha rappresentato un evento inedito dal punto di vista strettamente espositivo, e un’operazione di capitale importanza nell’avvicinare il pubblico orientale all’arte occidentale. Il successo ottenuto dall’esposizione conferma il grande fascino che l’arte del Rinascimento esercita in Giappone, e che è elemento trainante di un turismo attento e sensibile, in netta ripresa a oltre due anni dal dramma del terremoto”.

“Il bilancio della mostra dedicata a Raffaello, che si è chiusa domenica scorsa a Tokyo – ha detto la co-curatrice Maria Sframeli – è senza dubbio gratificante. Il gran numero di visitatori e l’interesse dimostrato dal pubblico giapponese, credo possano ripagare dell’impegno profuso dalle istituzioni italiane nell’iniziativa, che doveva essere il dovuto ringraziamento al contributo dato dal Ministero della Cultura giapponese e da Yomiuri Shimbun al trittico di mostre d’arte giapponese presentate nella primavera dell’anno scorso a Palazzo Pitti”.

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