Acerra, trionfa la trasparenza


Acerra. Con una sentenza impeccabile il TAR condanna il Comune di Acerra per mancanza di imparzialità e correttezza nella tormentata battaglia contro l’assunzione immotivata del figlio dell’assessore comunale, risultato non idoneo, eppure inserito lo stesso nei vigili di Sant’Anastasia, sulla base della graduatoria inesatta dell’amministrazione acerrana. È stata portata avanti con determinazione e grande competenza, dagli avvocati pomiglianesi Giovanni Della Corte e Paolo Leone, la battaglia legale riguardante la graduatoria concorsuale contestata a ragione, eppure non rettificata, nonostante il giudizio.

Ad Acerra è argomento all’ordine del giorno da svariati mesi, ed anche a Sant’Anastasia. La gente, per lo più sbigottita, si esprime sul “palese e innaturale conflitto di interessi” e le “responsabilità politiche, istituzionali ed etiche” sono al centro dell’attenzione. Intanto, l’opposizione esige provvedimenti e tra questi, le dimissioni del politico, in carica proprio al Contenzioso e agli Affari Legali. “Emerge da questa vicenda un messaggio di speranza rivolto a chi pensa di non potere avere voce in capitolo perché non riveste ruoli di rilievo, ovvero alla ‘gente qualsiasi’: bisogna credere, bisogna insistere, bisogna lottare per i propri diritti, per ciò in cui si crede, a prescindere dal risultato, sperando che arrivi quello giusto. Ed anche se non si riesce ad ottenerlo, battersi contro le ingiustizie è un dovere civico di ciascuno di noi: si lotta per ottenere un qualcosa di giusto, al di là di tutto”.

Questo il commento propositivo dell’avvocato lavorista Giovanni Della Corte dello studio Guadagni Della Corte e Partners, di Pomigliano d’Arco che, insieme al collega amministrativista Paolo Leone, suo concittadino, ha condotto una estenuante lotta legale per il trionfo della giustizia, impugnando l’assunzione di un concorrente (mai dichiarato idoneo), figlio di un politico locale, a discapito di altri concorrenti, ed in particolare del ricorrente (risultato invece idoneo a tutti gli effetti) nei vigliai urbani del Comune di Sant’Anastasia, che si è affidato nelle mani dei due noti e stimati avvocati di Pomigliano d’Arco. Va precisato che il Comune di Santa Anastasia, per soddisfare la sua esigenza di personale, ha attinto dalla graduatoria di coloro che erano stati considerati idonei ad un concorso di poliziotto municipale espletato dall’amministrazione acerrana e tra essi, uno – il figlio del politico – era stato inserito lo stesso, in attesa che il TAR si esprimesse sul ricorso da lui presentato contro l’esito negativo ai test fisico-attitudinali, emesso dalla commissione esaminatrice. Quattro mesi prima del bando del Comune di Sant’Anastasia, Il TAR Campania aveva già respinto il ricorso del concorrente Piscitelli, eppure l’Ufficio Legale del Comune di Acerra ufficiosamente non ha provveduto a verificare l’esito del contenzioso. Come se non bastasse, allorché uno dei concorrenti risultati idonei (che nella graduatoria seguivano il figlio dell’assessore, cioè il ricorrente che ha ora avuto finalmente ragione) ha fatto pervenire la sentenza, negli uffici comunali non si è provveduto a riformulare la graduatoria sulla base dell’inidoneità sentenziata in quanto pienamente accertata. Una vicenda che ha coinvolto l’opinione pubblica regionale, fino a diventare un’azione contro le ingiustizie, guidata dagli avvocati Giovanni Della Corte e Paolo Leone.

L’opposizione scesa in campo da subito, sollecita il sindaco Tito D’Errico a prendere provvedimenti riguardo il “palese e innaturale conflitto di interessi”, chiarezza sulle “responsabilità politiche, istituzionali oltre che etiche” perché “serietà e correttezza lo impongono” ed inoltre punta sulla revoca dell’assessore al Contenzioso e agli Affari Legali, Piscitelli, padre di quel concorrente immesso senza avere superato il concorso. Il TAR ha inflitto al Comune di Acerra la condanna a pagare le spese di giudizio del ricorso per l’errato inserimento nella graduatoria dei vigili, del suddetto figlio dell’assessore comunale, ed a provvedere per quanto attiene all’istanza di rettifica della graduatoria. La condotta dell’ente è risultata in contrasto con i doveri di correttezza, imparzialità e di buona amministrazione, giacché è rimasto silente rispetto all’istanza presentata dal ricorrente. Molti cittadini si chiedono come mai il dirigente al Personale non abbia corretto la graduatoria. Altro dato importante della sentenza: i giudici hanno provveduto ad annullate la determinazione dirigenziale del Comune di Sant’Anastasia, con cui è stata disposta l’assunzione, impugnata con successo. Un ostracismo insormontabile ha caratterizzato questa vicenda. Ricorda l’avvocato Giovanni Della Corte: “Ci siamo trovati davanti ad una chiusura totale. Il Comune di Acerra, nonostante quella che noi ritenevamo fosse una palese ingiustizia, non ha risposto a niente di tutto quello che gli abbiamo scritto. Si è trincerato dietro l’omertà ed il potere politico e ha insistito nel suo atteggiamento di chiusura, fin quando non siamo andati davanti al Tar… è stata una cosa abbastanza grave. Oltre alla forzatura che è stata fatta riguardo alla graduatoria, non rettificata. Abbiamo cercato di parlare con il Comune, ma ci ha chiuso la porta in faccia. Prima di arrivare al giudizio abbiamo fatto dei tentativi anche stragiudiziali, abbiamo mandato delle diffide; ebbene, nessuno ci ha ascoltato”.

Comunque, “se una persona lotta, quasi sempre riesce ad ottenere qualcosa di buono” – conclude, lanciando un messaggio propositivo che conforta e spinge a lottare per fare rispettare i propri e gli altrui diritti. Indirizzato soprattutto a coloro che per sfiducia nell’imparzialità della giustizia, erroneamente abbassano la testa e si arrendono. Rinfranca il risultato di questa lotta, il traguardo che rende meriti su diritti della “gente qualunque”. Rappresenta per chi crede nella trasparenza, la vittoria della giustizia contro l’arroganza e la prepotenza.

 

TERESA LUCIANELLI

 

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