BRADISISMO E COMUNICAZIONE DEL RISCHIO: Comunicare in tempo di pace


Lunedì 4 marzo 2024, si è tenuto presso la Regione Campania – Palazzo Armieri, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile della Regione e con l’Osservatorio INGV, il corso dedicato all’Ordine dei giornalisti della Campania, con la finalità di promuovere una giusta informazione al pubblico sui rischi dei Campi Flegrei e sulla pianificazione della Protezione Civile, in attuazione del comma 2 art. 3 del decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023 contenente “misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”.

Il corso, è stato organizzato con l’intento di fare chiarezza sul Piano, ma soprattutto rendere i giornalisti correttamente informati dalle fonti ufficiali.

I relatori sono stati introdotti dagli addetti stampa, Brunella Cimadomo, Giornalista della Protezione Civile Regione Campania, Valeria De Paola, Giornalista Capo Ufficio Stampa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ( INGV) e Pierfrancesco Demilito, Giornalista – Ufficio Stampa del Dipartimento della Protezione Civile.

I relatori intervenuti:

Francesca Bianco, Direttrice Dipartimento Vulcani dell’INGV

Italo Giulivo, Direttore Generale Protezione Civile Regione Campania

Titti Postiglione, Vice-Capo Dipartimento Protezione Civile

Mauro Di Vito, Direttore Osservatorio Vesuviano Dell’INGV

Ottavio Lucarelli, Giornalista

Il Presidente dell’ODG Campania, Ottavio Lucarelli dopo i saluti istituzionali, ha spiegato ai numerosi giornalisti intervenuti che dopo il rapporto introduttivo fatto dai relatori sul tema bradisismo e terremoti dell’area flegrea, ci sarebbe stato un focus su 10 domande pervenute da parte degli stessi giornalisti basate sull’acquisizione di conoscenze tecnico scientifiche su questo fenomeno, il tutto con il fine di un giornalismo responsabile, per contrastare le fake news e favorire la fiducia della popolazione verso il sistema di protezione civile.

I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva con una struttura detta “caldera” e la zona maggiormente interessata comprende i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli.

Quest’area è stata definita “zona di intervento” all’interno della quale è stata individuata una “zona di intervento ristretta”, dove potrebbero verificarsi i maggiori effetti, se il bradisismo dovesse proseguire o intensificarsi.

Un cittadino bene informato è un cittadino consapevole

Per questo motivo, si è partiti dalla comunicazione come primo passo, per poi continuare con incontri periodici con la popolazione, Gazebo, iniziative nelle scuole, una App di servizio per il cittadino, formazione per il volontariato, per i dipendenti pubblici coinvolti nelle attività, per i giornalisti e gli ordini professionali.

La campagna “Io non rischio” del Servizio Nazionale della Protezione Civile ha come parole d’ordine Conosci/Preparati/Partecipa.

E’ prevista la realizzazione di un fumetto con il quale saranno spiegati, alla popolazione del territorio, i rischi e come ridurli. Il cittadino potrà informarsi attraverso i siti istituzionali come quello del Dipartimento della Protezione Civile, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV (Gossip), la Regione Campania e i Centri di Competenza PLINIVS-LUPT, il Consorzio Interuniversitario Reluis, Eucentre, il CNR-IREA e il CNR-IGAG, che operano  in stretto raccordo con i Comuni interessati e la città metropolitana di Napoli.

Il secondo passo è quello del monitoraggio degli edifici. Si parla di un’area in cui in circa 16mila edifici vivono 85mila persone.  Ci vorranno circa 11 mesi per avere un quadro degli stabili in cui intervenire.

Terzo passo, non meno importante, le prove di evacuazione e le vie di fuga.

Finalmente il tunnel che collega il Porto di Pozzuoli alla Tangenziale è stato riaperto ed ora si cercherà di potenziare le vie di fuga esistenti e provare a realizzarne delle nuove.

In conclusione, i giornalisti  hanno potuto interfacciarsi personalmente con gli intervenuti, per sancire quel patto non scritto,  per diffondere la promozione e la consapevolezza del rischio  facendolo “in tempo di pace” con una giusta comunicazione.

Elena Simonetti

 

Foto di Elena Simonetti

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