Una storia di pietra: San Giovanni a Carbonara , amore e morte. Sabato con locus iste


Sarà un viaggio particolare, dove saranno proprio le “statue parlanti” di San Giovanni, sorta di automi ante litteram, a raccontarci della propria esperienza terrena, della propria anima forse ancora imprigionata in quegli eterni marmi. Sarete voi a liberarli?

 Sulla strada dove un tempo si ammassavano i rifiuti inceneriti della città, nel luogo dove fin dall’epoca angioina ci si contendeva l’onore a colpi di spada. Proprio qui si può vedere dipartire una grande scala a tenaglia, “un’oasi nel deserto”, opera del grande architetto Ferdinando Sanfelice: ebbene questa scala ci conduce in Paradiso. Stiamo parlando, se non lo si è capito, della Chiesa di San Giovanni a Carbonara, fondata nel XIV secolo e baluardo dell’ordine agostiniano, un vero e proprio museo di scultura rinascimentale di respiro internazionale.

Il viandante e il curioso potrà ammirare il sepolcro del re Ladislao di Durazzo (1387-1414); quello di Ser Gianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco del Regno ed amante della regina Giovanna II (1414-1435), sorella e successore del fratello Ladislao, morto assassinato nel 1432; e poi, ma non è tutto qui, la splendida cappella dei Caracciolo di Vico, commovente quanto maestoso mausoleo di un altro ramo della famosa famiglia partenopea.

 

Sabato 28 gennaio ore 10.00

Appuntamento: Chiesa di San Giovanni a Carbonara, via Carbonara 5, ore10,00

Durata: 90 min

Contributo organizzativo: 8 euro

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PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:

1) Iscriviti all’Associazione locus iste  compilando il  modulo associativo (iscrizione gratuita e obbligatoria)

2) Prenota  la tua visita in uno dei seguenti modi:

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