Portici, esplosione in una friggitoria del centro


“Ferma condanna per quanto accaduto questa notte in via Benvenuto Cellini”.  Necessaria cautela in attesa di conoscere gli sviluppi delle indagini delle forze dell’ordine. Una cosa è certa: invito tutti a non abbassare la guardia contro la recrudescenza di fenomeni che possono minare la sicurezza dei cittadini. Le affermazioni che circolano in rete rese da alcuni consiglieri comunali del Partito democratico non sono degne di commento e meritano adeguata risposta soltanto in sede giudiziaria” .

Con queste parole il sindaco di Portici (Na) Nicola Marrone ha commentato l’attentato avvenuto due notti fa in una nota friggitoria del centro storico della città della Reggia “cca se magna e nun se pav” di rcente apertura e gestita dalla figlia di Mario Merola. I fatti risalgono alla notte tra  martedì e mercoledì scorso quando tra le 00.40 e le 00.45 nel locale sito in via Cellini, nelle adiacenze di piazzale Brunelleschi un forte boato ha svegliato gli abitanti della zona. Lo scoppio di una bomba carta scoppiata davanti alla friggitoria ha non solo mandato in frantumi la vetrata, danneggiato la sarracinesca e la parte interna del locale, ma anche rotto i vetri delle auto parcheggiate in prossimità del locale e le vetrate di un’abitazione privata al piano superiore. Sulla vicenda è subito calata l’ombra del racket. A darne conferma sarebbero stati i primi accertamenti eseguiti dagli investigatori.

La città sembra ormai non essere estranea a episodi del genere. Qualche anno fa, nel 2011, un’ esplosione colpì il bar Tassiello nella zona mercato; nello stesso anno un incendio provocò la distruzione di parte del mercato coperto, mai entrato in funzione. Lo scorso giugno una bomba carta colpì la Caffetteria Saint Vincent. Poco tempo prima, sempre nella zona mercato, un incendio per cause sconosciute distrusse il negozio di biancheria intima “Battilo” riaperto solo grazie alla forza di volontà dei titolari. Intanto restano ancora chiuse le porte del ristorante Ciro a mare, simbolo per eccellenza della resistenza alla camorra che senza alcuna pietà con le sue dure leggi mette in ginocchio i commercianti onesti.

 

 

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