CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2021 : I NUOVI APPUNTAMENTI


Proseguono gli appuntamenti del Campania Teatro Festival diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. Mercoledì 30 giugno, nella Manifattura della Porcellana del Museo e Real Bosco di Capodimonte alle 21, va in scena in prima assoluta, per la sezione SportOpera a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro, “L’ala destra dei dio di cuoio” di Sara Bilotti e Luciano Melchionna, con Veronica D’Elia e Sara Esposito, per le musiche di Marco Guazzone, uno spettacolo che narra il rapporto speciale di Pier Paolo Pasolini con il calcio. «Una religione, un luogo sacro della mente e del corpo dove coincidono e si rivelano la poesia e la speranza in un dio che corre tra noi, sudato come noi, gioioso e disperato come noi, e come noi destinato a non morire di vecchiaia ma di troppa ‘vita’»: chi parla è Amedeo Biavati, l’ala destra del Bologna ‘d’oro’, il poeta del doppio passo, che vanta il primato di essere l’unica persona alla quale Pasolini abbia mai chiesto l’autografo.

In concerto i Malhuma, per la rassegna a cura di Massimiliano Sacchi “7 Gradi”, alle 19 nel Cisternone (Porta Miano) a Capodimonte. Marcello Smigliante Gentile (mandolino e mandoloncello), Alessandro Butera (chitarra manouche, mohanveena), Gianluca Trinchillo (chitarra classica) e Bruno Belardi (contrabbasso) compongono un ensemble strumentale brillante e coinvolgente, che raccoglie insieme tutte le vibrazioni delle corde e i colori raggianti del paesaggio mediterraneo. Il ricavato della vendita dei biglietti, come per gli altri eventi della sezione Musica del Campania Teatro Festival, sarà devoluto all’Ospedale Cotugno di Napoli.

Per la sezione Osservatorio, Sergio Del Prete firma testo e regia dello spettacolo da lui interpretato “Sconosciuto. In attesa di rinascita”, che debutta nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano a Capodimonte (Porta Miano), alle 22.30. «Se fossi nato tu al posto mio, io dove sarei stato? Cosa e come avrei vissuto?»:queste sono le domande che un uomo/metafora rivolge a sé e a suo fratello mai nato, incolpandolo di averlo fatto nascere per il suo essere aborto e di avergli fatto vivere una vita di incomunicabilità, priva di libertà. Marta, una prostituta conosciuta da ragazzo, nonché voce di suo fratello, gli farà capire quanto sia importante tuffarsi in un mare fatto di vita.

Alle 21, sul palco Praterie della Capraia (Porta Miano) a Capodimonte, in replica “Museo del Popolo Estinto (ovvero ‘Carnaccia’)”, scritto e diretto da Enzo Moscato, anche in scena accanto a Benedetto Casillo, e insieme a Vincenzo Arena, Tonia Filomena, Amelia Longobardi, Emilio Massa, Anita Mosca, Antonio Polito. In replica anche, alle 21 nel Casino della Regina di Capodimonte (Porta Miano), “La rosa del mio giardino” di Claudio Finelli, per la regia di Mario Gelardi e interpretato da Simone Borrelli e Alessandro Palladino, per le musiche al violoncello eseguite dal vivo da Arcangelo Michele Caso, le coreografie di Danilo Di Leo, le scene e i costumi di Rachele Nuzzo.

Ancora a Capodimonte, ore 18, presso la Porta di Mezzo (ingresso da Porta Grande),“RistoriAMOci con l’Arte” a cura di Antonella Ippolito: piccole ed estemporanee improvvisazioni di Davide Paciolla e Francesca Morgante che vanno incontro al senso di isolamento e di vuoto generato dalla pandemia e, attraverso il potere taumaturgico del teatro, della musica e della danza, ci ricordano che non può esserci guarigione del corpo senza quella dell’anima.“Esistenze: Teatro arabo in esilio” è il tema dell’incontro al Giardino dei Principi (Porta Grande) alle 19, per il ciclo “Incontri del Festival”. Interverranno gli arabisti Monica Ruocco, Antonio Pacifico, Daniela Potenza e Dario Postiglione,autore e dramaturg. Quali direzioni ha preso il teatro arabo in epoca contemporanea e come approcciare a una produzione che diviene sempre più frammentaria e complessa? Artisti, docenti, ricercatori e operatori culturali proveranno a rispondere attraverso le opere di autori quali Wael Ali, WaelQaddour, Sara Shaarawi, WihadSulayman. L’evento rientra nel progetto della Fondazione Campania dei Festival e dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, che da qualche anno promuove un laboratorio di traduzione delle drammaturgie arabe contemporanee. La data sarà anche un’occasione per presentare l’antologia di traduzioni, figlia del progetto appena pubblicata e curata dalla Prof. Monica Ruocco.

Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti

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