“Troviamo eccessivamente arrogante l’atteggiamento di un Prefetto che si permette di bacchettare i Sindaci come fossero scolari capricciosi, che addirittura li censura per un mancato contegno istituzionale, quando invece è proprio lui il primo a non comportarsi come il suo Ufficio imporrebbe. Cuttaia pensi lui prima di tutto a svolgere con pienezza il proprio ruolo, anche e soprattutto instaurando il doveroso confronto con chi, sul territorio, chiede legittimamente di averlo, proprio come stanno facendo gli Appartenenti alle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato di Venezia che da settimane, ormai, sollecitiamo un incontro con Sua Eccellenza senza alcun risultato.
E, soprattutto, il Prefetto non ritenga di poter insegnare ai Sindaci a fare il proprio lavoro, specie se il suo illuminato consiglio è di non fare o dire ciò che direbbe e farebbe un ‘normale’ cittadino! Il compito dei Sindaci è proprio rappresentare la voce e gli interessi dei normali cittadini, e non certo di essere i servetti di un Governo che pontifica a migliaia di chilometri di distanza fregandosene delle reali istanze della gente nelle singole città italiane”.
Durissimo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le dichiarazioni del Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, che nel corso del convegno sui Migranti organizzato dalla Cisl a Mestre ha attaccato pesantemente Sindaci, presidi di Istituti scolastici, e chiunque altro abbia dimostrato di non essere sulla lunghezza d’onda fissata dal Governo in tema di immigrazione clandestina ‘recalcitrando’ di fronte alle imposizioni in tema di accoglienza.
“Capisco i cittadini – ha affermato fra l’altro Cuttaia riferendosi a chi si è lamentato apertamente -, ma non chi ha un ruolo istituzionale”. E, ancora, riferendosi al caso del preside che ha negato l’uso di una palestra per i richiedenti asilo, dopo le pesanti critiche ha concluso, come riportato dalla stampa: “Con lui faremo i conti a settembre…”. “Ma che razza di toni sarebbero questi? – incalza adesso Maccari – E questo sarebbe un atteggiamento
istituzionalmente corretto? E questo sarebbe un contegno da Prefetto? O piuttosto la reazione di un coordinatore regionale per l’accoglienza dei profughi che non può farsi bello agli occhi di Roma mostrando di aver fatto i compitini perché i Sindaci cattivoni gli hanno messo i bastoni fra le ruote?”.
“In tema di consigli – aggiunge il Segretario Generale del Coisp -, non sarebbe stata una cosa buona e giusta adempiere compiutamente al proprio ruolo di rappresentante del Governo centrale che fa da interlocutore agli Amministratori sul territorio confrontandosi con loro, mediando, e soprattutto ascoltando le loro reali istanze, i loro concreti problemi, i loro sacrosanti timori? Cuttaia non avrebbe dato un’immagine un po’ più ‘a fuoco’ di Prefetto dimostrando di sapere che un Sindaco si fa portatore della volontà e dei bisogni dei propri cittadini, e soprattutto rispettando queste posizioni così diffuse invece che delegittimarne il ruolo fondamentale?”.
“E, da ultimo, per quanto ci riguarda ancor più da vicino – conclude Maccari -, è mai possibile che un Prefetto così tanto interessato al massimo del rigore istituzionale nello svolgimento del proprio incarico, non trovi dieci minuti del suo preziosissimo tempo da dedicare a chi rappresenta centinaia di migliaia di Servitori dello Stato in divisa, anche se ciò non fa conquistare nessun buon voto sulla pagella stilata dal Governo di Roma?”.
Coisp
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