Antonella Santonico scrittrice


Mi chiamo Antonella Santonico. Sono nata a Roma nel 1964 e dopo essermi diplomata nel 1985 mi sono trasferita a Padova dove lavoro.

Nel tempo libero mi occupo della mia attività di scrittura creativa.

I miei romanzi:

“Il Segreto di Susan

Nella Londra dell’affascinante epoca vittoriana e durante la rivoluzione industriale, che fanno da sfondo alla storia, Susan è divisa tra due grandi amori, ai quali non vuole rinunciare.
Tutto ruota attorno ad un segreto che la giovane protagonista non può svelare suo malgrado, in quanto è stata ricattata da un uomo malvagio e senza scrupoli ed il lettore rimane fino alla fine in una suspense continua.
Tratto da un fatto realmente accaduto, il romanzo narra come una cinepresa a tutto campo, gli usi ed i costumi dell’800 inglese, evidenziando l’enorme differenza tra le due classi sociali: quella operaia che rasentava la sopravvivenza e la nobiltà che, al contrario, ostentava una ricchezza smisurata e alla quale era conferito il potere assoluto, persino sulla vita delle persone.
Una storia d’amore che tocca le corde dell’anima ma, al tempo stesso, è avvincente come un thriller!
Un libro che per la sua scorrevolezza si legge tutto d’un fiato.

Un assaggio del romanzo:

Londra, 1868

         Era una fredda mattina di dicembre, ma quando Susan si svegliò era di buonumore; aveva atteso tanto quel giorno…
         Scostò le tende della finestra, dalla quale poteva vedere il giardino e con immenso stupore, lo vide trasformato dalla neve caduta incessantemente durante la notte.
         Dal candido tetto della fattoria pendevano stille di ghiaccio, gli alberi erano curvi dal peso della coltre bianca ed i prati sembravano cosparsi di soffice bambagia. Alcuni braccianti, usciti dalle finestre del pianterreno, erano intenti a spalare quanta più neve potevano per liberare il portone d’ingresso.
         Susan si vestì rapidamente indossando un abito di velluto, stretto in vita e con un’ampia gonna a crinolina che faceva un lieve fruscio ad ogni suo passo. Il verde bosco di quel vestito, metteva in risalto i suoi splendidi occhi da gatta, anch’essi verdi.
        Dopo essersi ammirata per un attimo allo specchio, raccolse i capelli ramati in un toupet, lasciando liberi alcuni boccoli, per farli cadere dolcemente sulla nuca, com’era di moda quell’anno.
        Mise infine il cappellino, annodando il nastro sotto il mento con un bel fiocco e spruzzandosi un po’ di profumo francese.
        Nella sala da pranzo la stava aspettando la baronessa Myriam che, quando la vide scendere la scalinata, le andò incontro sorridente.
        “Buongiorno, hai dormito bene mia cara?”
        “Sì, grazie signora baronessa, anche se sono un poco inquieta.”
        “Non hai nessun motivo di preoccuparti e se sarà necessario,
sai che io sarò al tuo fianco, come sempre!”
        Trovarono la tavola già pronta per la prima colazione; consumarono il pasto in fretta e quando arrivarono al portone principale della villa si congedarono.
        “Fai buon viaggio Susan. Sono impaziente di rivederti assieme a Kathrine.”
        “A presto signora baronessa” e dopo un breve abbraccio di commiato si lasciarono.
Susan diede al cocchiere il suo baule e prese posto sul sedile. Mentre la carrozza percorreva il lungo viale alberato, i quattro cavalli neri affondavano gli zoccoli nella neve fresca. Susan osservava dal finestrino i fiocchi di neve che ricominciavano a scendere dal cielo plumbeo.
Mancano pochi giorni al Natale – pensò – e quando rivedrò Kathrine, finalmente le dirò la verità.
Il viaggio non sarebbe stato breve quindi si accomodò meglio sul sedile e chiudendo gli occhi cercò di rilassarsi e sonnecchiare un po’. Il tempo passava lentamente ed ogni tanto uno scossone la risvegliava dal torpore……..

“Trentenni”

TRENTENNI” è un eccitante cocktail dove s’intrecciano le vite dei quattro protagonisti: Paola è una parrucchiera che insegue la speranza d’incontrare l’uomo giusto dopo l’ennesima delusione; Alessia è una studentessa di Giurisprudenza acqua e sapone che s’infatua di Stefano, un impiegato di bell’aspetto appena uscito da una sofferta separazione, conosciuto casualmente in un bar; Lisa, bellissima ed intrigante, è una collega di Stefano e nella storia viene travolta da avventure passionali senza però pensare alle conseguenze…
Si alternano nella vicenda persone abituate all’uso di droghe per sballare il sabato sera, gigolò, stupratori ed escort, in un eccitante cocktail dove, tra scene piccanti e quelle strappalacrime, il lettore è spinto nel continuare la lettura del romanzo che si conclude con un bellissimo colpo di scena.

Inizio primo capitolo

Paola non riusciva più a distinguere una vera storia d’amore da un’avventura e negli ultimi tempi troppi ragazzi erano entrati nel suo cuore, per poi uscirne fatalmente, quasi come se lei, per effetto di un anatema, fosse vittima di un crudele sortilegio che le impedisse di poter amare veramente qualcuno.
Sapeva benissimo che anche la relazione con Franco non sarebbe durata molto.
Lui era troppo diverso dal suo uomo ideale ed ultimamente lo sentiva freddo, distaccato, troppo spesso distratto ed irritabile e quello non era certo il comportamento di una persona innamorata…
I desideri coltivati da bambina, col passare degli anni, inevitabilmente si erano frantumati e lei ora ne stava raccogliendo i cocci.
Seduta sul divano, Paola osservava inebetita la televisione spenta e assorta nei suoi pensieri
rifletteva se fosse meglio restare in casa, oppure uscire con la sua amica Lisa, la quale era anche  una cliente abituale del salone di parrucchiera dove lei lavorava da anni.
Forse uscire e distrarsi sarebbe servito a riacquistare un po’ di buonumore. La settimana precedente si erano accordate per fare, quel lunedì mattina, una passeggiata nel centro di Milano e mancava solo un quarto d’ora all’appuntamento.
Decise infine di prepararsi e quando aprì l’armadio, avrebbe indossato volentieri i primi capi che le fossero capitati tra le mani ma la scelta cadde sui suoi jeans preferiti, attillati e a vita bassa che abbinò ad una camicia a fiori e mentre indossava un paio di ballerine, una lacrima sottilissima le rigò il viso.
Quel fine settimana non era andato come aveva desiderato, anzi, era stato un vero disastro.
Avvilita, andò in bagno, prese dalla trousse un rossetto e una matita per gli occhi e vedendosi allo specchio osservò che le lacrime continuavano a sgorgare calde e lente dai suoi occhi.
Il suo volto era tirato e portava i  segni di una notte insonne. Non voleva farsi vedere in quello stato, sapendo benissimo che Lisa le avrebbe fatto di sicuro qualche rimprovero, vedendo com’era ridotta.
In quel momento suonò il citofono ma Paola quasi non ci fece caso. Dopo pochi minuti il campanello trillò nuovamente ma stavolta con insistenza. Sicuramente era Lisa e dal modo in cui stava suonando era chiaro che era spazientita.
Con gli occhi umidi come fossero coperti dalla brina del mattino, Paola esaurì tutte le sue lacrime poi si asciugò il viso con l’asciugamano, si truccò e raccolse i lunghi capelli biondi con un fermaglio impreziosito da strass……..

“La mia vita, le mie vite”

In lavorazione

http://www.asantonico.altervista.org/pagina-96579.html

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