LIGEA E NAUPLIO, AMORE E MORTE NEL MARE NOSTRUM


Le sacerdotesse di Afrodite. Ancora oggi vivono negli abissi marini le Sirene, non più esposte sugli scogli per sedurre con la loro voce melodiosa e struggente i naviganti che attraversano il mar Tirreno (dal Circeo a Scilla, come si narra nella mitologia greca) ma nascoste nelle profondità marine per vigilare sul benessere dei popoli subacquei, formati da ninfe, tritoni e altre divinità che agiscono nell’invisibilità per dominare le forze poderose delle acque salmastre. In particolare nella Calabria grecanica – sulle coste tirreniche abitate sin dall’VIII secolo a. C. dai coloni ellenici – vigila da tempo immemore Ligea (‘la melodiosa dalla voce incantevole’) figlia di una Musa e del fiume Acheloo: lei e le sue sorelle Partenope e Leucosia subirono il castigo di essere tramutate da ierodule in fanciulle alate come uccelli ma con la coda di pesce da Demetra e scontarono questa punizione (inflitta per il mancato aiuto alla compagna Persefone durante il rapimento messo in atto dal dio degli inferi Ade che la trascinò nell’Averno) attirando sulle scogliere i marinai che vi naufragavano con le loro navi. Ma la resistenza di Ulisse al loro canto indusse queste muse del mare ad uccidersi, gettandosi nel Mar Mediterraneo per lasciarsi trasportare dalle onde finchè non fosse sopraggiunta la morte. Il Fato volle salvarle, rendendole praticamente immortali (a meno che non volessero riprovarci una seconda volta, questa sì funesta e ineluttabile) e Ligea giunse quasi in fin di vita sulla riva tirrenica della Calabria presso Terina, di cui sarebbe divenuta la personificazione: a soccorrerla e a cadere ammaliato di fronte alla sua bellezza fu Nauplio, il figlio di Poseidone e della danaide Amimone, esperto navigatore e re della città di Nauplia da lui stesso fondata. Da allora il loro amore leggendario ed eterno ha avvinto centinaia di generazioni di abitatori del mare che portano costantemente al loro cospetto notizie dalla terraferma del golfo lametino, dalle residenze umane, dai domini terrestri: i fidati luogotenenti recano novità rassicuranti sugli accadimenti più importanti, come l’incremento delle Autostrade del Mare, una geniale organizzazione umana dei trasporti via mare che vuole liberare il pianeta dalla carbonizzazione rendendo gli spostamenti di merci e persone più facili, le navi più sicure, mutare l’inquinamento di acque e terre in un lontano ricordo.
La voce del mare Lunix, capo dei tritoni, arrivato con aria felice nel loro regno sottomarino, racconta alla coppia reale riunita in udienza generale che “ Va molto lodato l’impegno del mondo armatoriale, soprattutto italiano: Vostre maestà, malgrado i tempi di crisi, le guerre e gli assalti alle navi in zone critiche, gli armatori più audaci e lungimiranti cercano di sostenere l’economia nazionale e i commerci, attivando nuove linee delle Autostrade del Mare e i collegamenti con la sponda sud del Mediterraneo per creare inediti sbocchi economici, aprire nuovi mercati con la loro innovativa modalità di trasporto, attenta sia al risparmio che alla salubrità dell’ambiente. Questo è molto importante per l’Italia, attorniata dal mare, ricca di chilometri di coste e seriamente coinvolta nelle sfide del settore marittimo e nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.”
Ligea, incuriosita, domanda “Ma quali sono le linee di traffico già attive e quali se ne prospettano in futuro?”
“Eccellenza, ogni anno si infittisce l’elenco dei paesi extraeuropei collegati dalle Autostrade del mare, grazie ad aree di libero scambio: nel nostro Bel Paese sono molto attivi i collegamenti con vari Stati del Mediterraneo occidentale (Spagna, Francia, Malta, Marocco, Tunisia e Libia) e altri ne vengono creati nel Mediterraneo orientale in particolar modo con la Grecia. Attualmente le rotte attive nella nostra area sono all’incirca una cinquantina, inserite nella rete TEN-T (Trans-European Transport Network) che segue le direttrici del Mar Adriatico, del Mar Tirreno e del Sud Italia collegando anche Sicilia e Sardegna per garantire la continuità territoriale.”
Ma il re Nauplio è scettico e domanda a Delion, il custode del profondo “C’è una speranza di salvare la salute del Mare Nostrum, così lungamente inquinato nei tanti secoli della sua vita?”
“Certo Maestà, Voi già conoscete le “Autostrade del Mare” e sapete che questo progetto nell’ultimo trentennio ha visto la forza di volontà, il sacrificio e gli investimenti di armatori italici illuminati e coraggiosi miranti ad incrementare l’efficienza energetica e rispettare anche nel trasporto marittimo incisive precauzioni climatiche: le navi AdM aiutano la Terra e il Mare Nostrum, liberando le autostrade nazionali da oltre 2 milioni di camion all’anno, da tonnellate di emissioni di CO2, incidenti di percorso, strozzature del traffico stradale, ingorghi, ritardi di consegne e contaminazione acustica. Anche il mare ne trae vantaggio poiché la maggior parte degli imprenditori di navigazione ha eliminato i modelli di navi obsoleti, sostituendoli con prototipi più sostenibili, onde attuare la transizione ecologica: ora il Mediterraneo è percorso in grande maggioranza da navi all’avanguardia, dotate delle più recenti tecnologie per ovviare al riscaldamento globale e al deterioramento delle biodiversità tramite una netta diminuzione dell’impronta di carbonio nelle fasi cruciali dell’ormeggio in porto e delle complesse operazioni di imbarco e sbarco”:
Ma la regina Ligea vuole più informazioni e chiede alla Voce del mare, la ninfa Vexyx : “ Quali sono i congegni con cui gli umani e gli armatori delle AdM si propongono di salvare il mare?”
“Mia regina, vi sono straordinari apparati che spaziano dai motori di ultimissima generazione al design affusolato degli scafi con cui i naviganti solcano le acque, fendendo i flutti con un taglio affilato che consente di diminuire notevolmente il consumo del carburante (tra cui primeggiano il gas naturale liquefatto metano e il diesel sintetico): e a questo proposito devo dirVi che strumenti determinanti si sono rivelati sia le fonti rinnovabili ( da cui si estraggono i combustibili verdi come l’idrogeno, il metanolo e l’ammoniaca) sia le biomasse di origine biologica, oltre all’anidride carbonica ambientale e i residui della lavorazione della gomma e della plastica.”
Molto interessato, Nauplio domanda al suo fido braccio destro Miraithis, il Viandante delle scogliere “ Come possono le Autostrade del Mare limitare effettivamente le tracce del loro passaggio nel Mediterraneo?”
“Vostra Maestà, le Autostrade del Mare cercano di mantenere le acque pulite evitando scarichi in mare e utilizzando dispositivi avveniristici come le maxi batterie da 5 MWh che si ricaricano durante la navigazione permettendo di non produrre emissioni nocive durante i loro viaggi.”
Interviene Jalousie , la ninfa degli occhi verdi arrivata nel Mar Tirreno dalla Francia, via Corsica, che afferma “ Devo comunicare alle Vostre Auguste presenze che le Autostrade del Mare sono un supremo snodo intermodale che connette il bacino del Mediterraneo a tutta l’Europa e rientra, pertanto, nel piano strategico “Connettere l’Italia” voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di nuove infrastrutture: in tempi brevi, esse avranno grandi opportunità anche nei porti dello Jonio, Crotone, Gioia Tauro e Corigliano, il grande porto della Sibaritide, allargando la rete di collegamenti marittimi basata sull’integrazione di diverse modalità di trasporto per attribuire più sostenibilità e competitività al trasporto di merci e passeggeri”.
Avviandosi alla fine dell’incontro Ligea chiede al Serpente delle onde Thalos, capitano degli incursori acquatici “Potete illustrarci compiutamente la situazione dell’Italia in merito alle AdM?”
“ Certo, mia regina, la nostra amata nazione è nel cuore del Mare Nostrum e questa posizione geografica strategica costituisce un crocevia centralissimo per le Autostrade del Mare nel Mediterraneo: va sottolineato, poi, che il trasporto marittimo internazionale dell’Italia – pari a circa 267 milioni di tonnellate di merci- rappresenta il 60% dei traffici economici e poi che il comparto armatoriale è primo in Europa per merci movimentate in Short Sea Shipping, si colloca ai vertici del trasporto via mare di passeggeri, annovera la prima flotta di traghetti al mondo e si attesta ai vertici mondiali del settore traghetti Ro/Ro cargo.”
Interviene, alla conclusione dell’udienza reale, il vicerè Okinaros – il potente nume dalla fronte cornuta – che dichiara “Una novità imminente è il dispositivo di legge che – per ridurre l’inquinamento del mare causato dalle navi – impone dal 1° maggio di questo nostro anno 2025 l’adozione di un carburante con un limite di zolfo non superiore allo 0,1% a chi intende navigare tra Vicino Oriente, Africa Settentrionale e Sud Europa. La regione mediterranea verrà salvaguardata grazie anche al progetto europeo ‘Facciamo respirare il Mediterraneo’ che obbliga al graduale abbandono dell’Hfo, olio combustibile pesante e all’utilizzo di carburanti meno inquinanti per non contaminare la qualità dell’aria.”
Terminato l’incontro regale, Ligea si allontana per raggiungere i suoi appartamenti subacquei, ignara della tragedia che l’attende: infatti, Jalousie, la ninfa degli occhi verdi che si nutre delle emozioni umane, insinua nella mente di Nauplio l’idea di un tradimento che la bella moglie ha perpetrato ai suoi danni con Okinaros e, per convincerlo, lo invita a sorprendere i due presunti amanti nelle stanze di Ligea. Nauplio, tormentato dal dubbio che la bellissima Jalousie dagli occhi verdi che si finge loro amica ha insinuato nella sua mente, decide di dar corpo al tremendo sospetto e segue la consorte nelle sue stanze private dove – spinto dagli incoraggiamenti fasulli di Jalousie che gli ha assicurato che la regina lo ama in segreto – proprio Okinaros sta dichiarandole il suo amore, proponendole di fuggire insieme.
Ligea – inconsapevole del tranello e commossa dall’evidente turbamento del nume inginocchiato davanti a lei – ascolta con dolcezza le sue parole d’amore (senza però ricambiarle) ma il suo atteggiamento viene frainteso dall’ormai irragionevole sposo che piomba furente davanti a loro, accusandoli di alto tradimento e allontanandoli con disonore dal regno sottomarino.
Sofferente per la crudele menzogna architettata da Jalousie, travolto da pericolosi sentimenti, agitato da possessività, rabbia e cocente dolore, Nauplio passa una notte insonne, prigioniero dei suoi spettri: al mattino però accade un fatto imprevisto che lo getta nella disperazione. La ninfa Vexyra gli consegna una lettera col sigillo reale che Ligea ha scritto prima di suicidarsi, annegandosi nel mare che tanto ama e in cui nega ogni addebito, rigetta le accuse e dichiara “ Io non ti ho mai tradito Nauplio: non so come tu possa aver creduto alle parole di questa ninfa ingannatrice ma la tua diffidenza mi ha fatto tanto soffrire. Non posso sopportare questa delusione così grande che mi proviene da un amore che credevo invincibile ed eterno ..per questo scelgo di lasciarti, di lasciare questa vita …Ti esorto a continuare a regnare su queste acque magiche, baciate dagli Dei, certa che saprai difenderle, custodire la sicurezza delle Autostrade del Mare di cui sono un’appassionata sostenitrice e delle navi che la solcano. In mia memoria continua a vivere per il benessere del Mediterraneo, del Mare Nostrum come io avrei voluto fare insieme a te, ma il Fato ha congiurato contro di noì: il mio Destino era gia’ segnato ma tu DEVI vivere ancora per me, per il progresso che le AdM portano con sé e per salvare il nostro regno marino. Sii forte ma che la mia sorte ti sia di monito: ora anche tu sai che di Jalousie non devi fidarti mai perché ha ucciso senza pietà il nostro amore …..colei che credevamo nostra amica non è altro che un mostro…. Un mostro dagli occhi verdi”.

 

LAURA CAICO

 

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