Fondazione Premio Napoli : Unire la città di dentro e la città di fuori


Un laboratorio permanente di attività con l’obiettivo di mettere in contatto la Napoli di fuori con la Napoli di dentro in un dialogo costruttivo e di crescita reciproca. E’ questa l’idea lanciata dalla Fondazione Premio Napoli in collaborazione con il portale NapoliClick progetto editoriale del gruppo di imprese sociali Gesco, attraverso l’iniziativa “Napoli Dentro&Fuori”: una rassegna di incontri e laboratori nei penitenziari di Poggioreale e Secondigliano, promossa da gennaio a maggio 2016, con l’obiettivo di coltivare il pensiero critico e stimolare la creatività delle persone recluse.

Il progetto ha coinvolto alcune delle testimonianze di cittadinanza attiva più belle di Napoli che hanno accettato di organizzare programmi pensati per stimolare il coinvolgimento dei detenuti, in un’ottica di crescita personale  e indirizzati alla formazione umana e culturale. Un laboratorio sperimentale collettivo aperto che rappresenta un’innovazione nel sistema penitenziario e che vuole mostrare la sensibilità non solo di chi offre i propri servizi e le proprie competenze ma anche degli istituti che a loro volta promuovono buone prassi volte all’integrazione con il territorio e con tutta la comunità civile. «Attraverso queste attività riusciamo a portare ai nostri detenuti delle opportunità che spesso gli sono negate sia dentro che fuori i penitenziari. Riuscire a fare leva su attività di volontariato come quelle coinvolte in “Napoli Dentro&Fuori” è una cosa che fa bene a chi le fa e chi le riceve ma avere dei programmi a lungo termine è ben altra cosa ecco perché  chiediamo alle istituzioni di affiancarci in questi percorsi» – dichiara Liberato Guerriero, direttore del carcere di Secondigliano. Presente alla conferenza stampa anche Anna Farina responsabile delle attività culturali del carcere di Poggioreale che ha spiegato: «Nel momento in cui entrano in contatto con la cultura molti dei nostri detenuti rimangono talmente avvinti che ritrovano emozioni, sentimenti, pezzi di storia che sono pezzi di vita in cui si riflettono in cui trovano a volte delle risposte. Non facciamo altro che offrire un po’ di conoscenza facendo in modo di strutturare il loro tempo in modo positivo»

Riprende l’appello di Guerriero, invece, Gabriele Frasca presidente della Fondazione Premio Napoli «L’arte è una cosa che si dona siamo dunque contenti di fare questo dono alla città di Napoli ma oggi siamo qui per dichiarare apertamente la necessità d’intervento da parte delle istituzioni comunali e regionali per far sì che questa iniziativa vada avanti. La sfida è trasformare queste attività in permanenti e di essere affiancati da qualcuno che le renda programmazione consueta all’interno dei penitenziari»

Gli incontri attraversano le discipline più varie: con l’associazione “A Voce Alta”, diretta da Marinella Pomarici si stanno svolgendo due laboratori uno di lettura di testi e l’altro di lettura espressiva a cura di Marcella Vitiello, «Siamo seguiti da un gruppo di venti persone, all’inizio è stato difficile carpire i gusti e gli interessi; oggi possiamo affermare che sono tutti colpiti da racconti di storie vere per cui dirottiamo sui loro gusti ciascun appuntamento», racconta la Pomarici.

Proseguirà fino a maggio il corso di narrazione promosso da NapoliClick, ora sotto la guida di Raffaella R. Ferrè per la scrittura autobiografica cui in primavera subentreranno Alessandra del Giudice e Giovanni Salzano per quella giornalistica e sui social. L’obiettivo è scoprire le varie forme di narrazione a partire dal racconto di sé e delle parti nascoste e poco conosciute della propria personalità: una sorta di autoanalisi, «perché per dire agli altri bisogna necessariamente “dirsi”» come afferma la Ferrè. E continua «Rendere un posto virtuale come NapoliClick qualcosa di concreto e tangibile è un’opportunità prima di tutto per noi».

Un gruppo di poeti e di dottori di ricerca dell’università Federico II e dell’Orientale, tra cui il poeta Ferdinando Tricarico, sta realizzando invece a Secondigliano un laboratorio di poesia «Questa, che è una meravigliosa opportunità sia per noi studiosi che ci misuriamo con la realtà sia per i nostri interlocutori, si può trasformare in una condanna. Stiamo offrendo alla città un servizio di civiltà ma è necessario che si rendano istituzionali queti percorsi», spiega Tricarico. A fine percorso sarà pubblicata da “Ad Est dell’Equatore” una raccolta dei testi prodotti dai “poeti di Secondigliano”.

Una rassegna cinematografica, a cura di Arci Movie, è in programma sia a Secondigliano che a Poggioreale, da febbraio a maggio, con la proiezione di film di Roberto Faenza e Stefano Incerti .«La partecipazione, circa un centinaio di detenuti, è sempre stata attenta, nel corso degli appuntamenti le osservazioni, le domande, le curiosità ci hanno sorpresi, il dibattito a volte si è fatto emozionante e coinvolgente» racconta Imma Colonna presidente del consiglio direttivo di Arci Movie.

La Fondazione Premio Napoli organizzerà, inoltre, anche degli incontri mensili con alcuni scrittori sia a Secondigliano che a Poggioreale che saranno pungolati da Piero Sorrentino sulle “ragioni del romanzo”. Infine in entrambi i penitenziari il filosofo Gennaro Carillo affronterà la figura di Socrate, una figura molto simpatica ai detenuti probabilmente perchè uno di loro, e il suo rapporto con il concetto di legge. «Il tentativo – spiega il prof. Carillo – è quello di una drammatizzazione che veda Socrate conteso tra due prospettive opposte oggetto di discussione tra i partecipanti dell’esperimento».

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