Ci credereste se vi dicessi che, in questo periodo così particolare e triste, c’è qualcuno che è riuscito a fare uno scherzo telefonico, in Russia, ad una persona “molto” vicino a Putin?
Ebbene sì … è successo a Nikolay Peskov, figlio trentaduenne del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Ad architettare lo scherzo è stato un altro giovane, Dmitry Nizovtsev, del canale Popular Politics, un collettivo vicino all’attivista dissidente Alexei Navalny, attualmente in carcere, dopo un tentativo di avvelenamento e un processo-farsa.
La storia è questa: in diretta radio-tv e poi sui social, Nizovtsev si è finto un militare ed ha convocato il malcapitato per le 10 del giorno successivo in caserma, per visita medica e quindi arruolamento come riservista per la mobilitazione ordinata da Putin contro l’Ucraina.
Una doccia fredda per il titolato rampollo che preso alla sprovvista ha subito messo in chiaro che “a lui questa richiesta non poteva essere fatta in quanto non era uguale ai suoi coetanei ma appartenente ad una “casta” superiore … quindi avrebbe risolto la cosa “ad un livello più alto” chiamando, con la coda tra le gambe, il suo “papi” sicuramente d’accordo per questi “due pesi, due misure”.
Quindi, hai voglia di predicare il bene della nazione, ma quando ti toccano la propria famiglia, anche i sedicenti potenti, sono presi dal panico e quindi è proprio vero il detto “quando la volpe predica, guardatevi le galline!”
Buona pausa caffè!
Elena Simonetti
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