“Perdere la vita per gli altri. Non c’è evidentemente prova più grande di altruismo, di senso civico, di coraggio, di eroismo. A chi, suo malgrado, per mestiere o per scelta di cittadino si ritrova a dare esempi di questo tipo il Paese dovrebbe rivolgere il suo sguardo ammirato, la sua gratitudine, il suo omaggio. Un Paese degno di poter essere definito civile dovrebbe senza indugio eliminare monumenti come quello dedicato a Carlo Giuliani ed erigerne a persone come Vincenzo Curtale”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così la notizia che un commerciante di Oristano, Vincenzo Curtale, di 41 anni, è morto annegato nel mare di San Giovanni di Sinis dopo aver contribuito a salvare due bagnanti che si erano trovati in difficoltà per il mare agitato.
“Eventi drammatici come quello di Oristano – insiste Maccari – mostrano ancor più chiaramente l’aberrante e vergognosa scelta di rendere omaggio a simboli della violenza e della volontà di infierire sulla vita altrui, come certamente Carlo Giuliani è stato, restando ucciso in circostanze nate dalla sua volontà di trasgredire la legge. Il Paese non si vergogna di onorare cattivi esempi di questo tipo, nascondendosi dietro al fatto che è morta una giovane persona, ma senza avere il coraggio di andare oltre e dire come e perché sia morta, limitandosi a parlare della cattiveria delle Forze dell’Ordine che, al di là di ogni volontà di andare a farsi attaccare, si trovavano come al solito nell’inferno di proteste violente e scellerate. Quello stesso Paese che non dedica più di qualche istante e pochi miseri titoli di giornale, sempre che faccia almeno questo, quando a morire in circostanze ben più onorevoli è un Appartenente alle Forze di Polizia che fa il proprio dovere, o quando a morire eroicamente è un normale cittadino che si comporta nell’unica maniera degna della massima ammirazione”.
Coisp
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