Gravi episodi a Taranto. Ferito un poliziotto


“Sono giorni difficili, subiamo le conseguenze di provvedimenti che, anno dopo anno, hanno creato carenze tali, nel Comparto Sicurezza, da spingerci sempre più pericolosamente verso l’impossibilità di mantenere i consueti standard di sicurezza. Lavorare è diventato ogni giorno più pericoloso, e non facciamo che trovarci di fronte a rischi che vanno al di là di quelli opportunamente messi in conto indossando la divisa, perché molti di essi si potrebbero ridurre drasticamente o evitare con dotazioni di uomini e mezzi sufficienti. Eppure, nonostante non siamo certo gli unici ad affrontare tali ragionamenti, dal momento che il medesimo allarme è arrivato persino dal Vertice del Dipartimento, assistiamo atterriti a nuove improvvide iniziative da parte di una politica ingrata, ipocrita ed ingiusta. Con il progetto della legge di stabilità potrebbe arrivarci da un giorno all’altro l’ennesima pugnalata, mentre nelle strade italiane i colleghi già versano il consueto tributo di sangue ad un lavoro che ormai reca solo ed unicamente svantaggi, come testimoniano le ultime notizie di cronaca registrate a Taranto”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a manifestare il più fermo malcontento che anima la categoria, commentando due gravi episodi avvenuti a Taranto dove, in distinte occasioni, un Poliziotto è rimasto gravemente ferito in un’operazione antidroga finalizzata all’arresto di tre giovani dopo che i sospettati hanno aggredito lui ed i colleghi, rendendo necessario l’intervento di altre squadre della Volante; mentre altrove una cinquantina di persone, nel cuore della notte, hanno addirittura tentato di assaltare una caserma dei Carabinieri per portare via cinque giovani che erano stati sorpresi nel pomeriggio a rubare rame. Anche in questo caso la situazione è tornata sotto controllo solo grazie al massiccio intervento di Personale della Polizia di Stato.

“Certamente non tutti hanno ben chiara la gravità di ciò di cui discutiamo – insiste Maccari -. Arrestare tre spacciatori o cinque ladri di rame è forse tra le più consuete, routinarie attività che ci competono. A qualcuno può sembrare che si tratti persino di servizi banali… Eppure ciascuna di queste cose può arrivare a significare persino morte per noi, che in ogni istante ed in ogni circostanza ci pariamo di fronte all’ignoto, all’inaspettato, all’imprevedibile. E’ terribile vedere con quale superficialità, nonostante questo, i Politici insistano a trattarci esattamente come gli altri pubblici dipendenti, senza comprendere che se è vero come è vero che le nostre ‘prestazioni’ diminuiranno per forza di cose – perché con minor risorse si produce di meno e da questo non si scappa -, la sicurezza diminuirà per tutti, compresi loro che, oltre tutto, avranno molti di noi sulla coscienza”.

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