Amore e Psiche in mostra a Palazzo Barolo a Torino


E’ stata inaugurata il 27 marzo 2013 a Palazzo Barolo la mostra “Amore e Psiche, la favola dell’anima” organizzata dalla Fondazione DNArt di Milano.

Palma il Vecchio, Venere, 1528 Un percorso affascinante e inedito che accosta opere classiche e contemporanee in un viaggio alla scoperta degli aspetti simbolici e archetipici della favola di Amore e Psiche.

Il mito, antichissimo, fu ripreso nel II secolo d.C. da Apuleio nelle sue Metamorfosi: Psiche, mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore senza mai poterne vedere il viso.

Una notte, istigata dalle invidiose sorelle, riesce a scoprirne il volto, ma viene immediatamente abbandonata dal dio. Psiche dovrà quindi affrontare una serie di prove al termine delle quali otterrà l’immortalità e potrà ricongiungersi al suo sposo.

Musei Capitolini, Roma La mostra “Amore e Psiche, la favola dell’anima” si basa sull’interpretazione del mito in chiave platonica che venne data nell’Umanesimo: l’errore di Psiche consiste nel ritenere il divino come una realtà tangibile e verificabile con i sensi, mentre è solo il cuore che può percepirne pienamente la presenza.

“La vita attuale, ha dichiarato la curatrice della mostra Elena Fontanella, nega spesso all’uomo gli spazi del sacro. Caoticamente travolti dell’esistenza, siamo impreparati ad affrontare le immense traversate interiori fatte di vuoti e silenzi che la vita ci mette davanti. Grazie all’aiuto di una delle favole più belle sull’amore, sulla morte e sulla vita, vogliamo accompagnare il visitatore in questi sentieri dell’anima, sfruttando le immagini artistiche che, nei millenni, si sono ispirate a questa storia.”

Le sezioni della mostra seguono le diverse fasi del racconto di Apuleio, dalla passione alla serenità raggiunta attraverso la speranza, e raccolgono reperti storici di ogni epoca: dai reperti archeologici del IV e V secolo a.C., come alcune pinaches provenienti dagli scavi del Tempio di Locri e mai esposte finora, alle iconografie di psiche dei marmi di età ellenista e romana, arte romana, ai marmi di età ellenistica e imperiale, dai dipinti rinascimentali ai gessi del Canova, da Tiepolo a Tintoretto all’arte povera di Mauri, Gilardi e Cunellis per finire con un’inedita installazione di Fabrizio Plessi.

Ciascuna sezione della mostra è infatti anticipata da un’opera d’arte contemporanea legata al sentimento proprio alle varie fasi del racconto, in un vero percorso di ascesa metafisica.

Il progetto, ideato dalla Fondazione DNArt, nasce in collaborazione con l’Opera Barolo, e ha il Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e della Città di Torino.

La mostra ha il sostegno dell’ASCOM e della Camera di Commercio di Torino.

Per info: http://www.palazzobarolo.it/drupal/?q=node/66

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2 × uno =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente La Nuova Orchestra Scarlatti in “Playing Orchestra for Children” a Città della Scienza
Successiva La dieta B Factor per dimagrire con successo

Articoli Suggeriti

Miss Italia. Salvatore Garbato: giurato e consulente di bellezza per le tappe calabresi

Italmoka: arriva il caffè interamente tostato a legna

GIULIA TALAMO E ARIO AVECONE PROTAGONISTI DEGLI EVENTI COLLATERALI DI “POSITANO PREMIA LA DANZA” 2022

Ceriana nuovo direttore della Galleria Palatina

Brusciano, Giosy Romano incontra i cittadini

Ravello Festival, Natale in streaming: arriva il Concerto per il Nuovo anno