La Fondazione Musei Civici di Venezia presenta il programma 2015


Tra grandi mostre, eventi e attività è un programma ricco e variegato quello che la Fondazione Musei Civici di Venezia — con il suo Direttore Gabriella Belli, il Consiglio di Amministrazione presieduto da Walter Hartsarich, i curatori e i responsabili del sistema museale – ha messo a punto per il 2015. In piena continuità con la strategia generale avviata negli ultimi anni, che ha voluto privilegiare l’innovazione dei servizi e dei percorsi museografici, anche quest’anno verrà data assoluta centralità al restauro e valorizzazione delle opere mobili, al restyling di alcune sedi oltre che alla produzione culturale nei campi della ricerca e della catalogazione del patrimonio. È il caso in primis del Museo del Vetro, riaperto dal 9 febbraio con spazi espositivi quasi raddoppiati. Un progetto museografico rinnovato, con allestimenti e percorsi ridisegnati che consentono finalmente al pubblico di cogliere con più chiarezza gli snodi chiave della suggestiva e millenaria avventura del vetro a Murano. L’ampliamento del museo, forse l’unico luogo al mondo dove l’arte del vetro è raccontata fin dalle sue origini, ha visto anche il recupero degli spazi delle ex-Conterie, antica fabbrica di perle di vetro, straordinario esempio di archeologia industriale, divenute un fascinoso white cube che si apre ora ad ospitare anche mostre ed eventi temporanei, come l’omaggio all’artista Luciano Vistosi (fino al 30 agosto), scomparso nel 2010, personalità di grande rilievo nell’ambito della ricerca artistica legata al design del vetro. Di grande impatto per la Città di Venezia e per la Fondazione è il progetto di restyling “Sublime Canova”, prima fase del piano pluriennale dedicato al “Grande Correr”, che prevede il recupero della preziosa raccolta canoviana del Museo. Gli straordinari capolavori che la compongono, come i celebri marmi giovanili di Orfeo ed Euridice e Dedalo e Icaro, troveranno una nuova ottimale presentazione che consentirà di ripercorre idealmente il processo creativo ed esecutivo del geniale scultore. Un’operazione resa possibile grazie all’attività di mecenatismo di due Comitati Privati, Venice Foundation con American Friends of Venice Foundation e il Comité Français pour la Sauvegarde de Venise, quest’ultimo impegnato nel 2015 anche nel restauro del Salotto di Re Umberto in Palazzo Reale, sempre all’interno del Museo Correr. Ciò a ulteriore conferma delle importanti sinergie e collaborazioni che la Fondazione sta stringendo con Istituzioni Pubbliche e Fondazioni, ma anche con tanti soggetti privati e partner delle diverse iniziative culturali. Altra importante novità di quest’anno è rappresentata dall’avvio della Collana dei Cataloghi Generali delle collezioni permanenti della Fondazione, opera in volumi tematici che richiederà anni di elaborazione, ma fondamentale, per operare un controllo quantitativo e qualitativo dell’immenso patrimonio di proprietà del Comune di Venezia dato in gestione alla Fondazione, e per approfondire il dialogo culturale con i maggiori musei del mondo. L’attività di ricerca sfocerà inoltre in una serie di esposizioni temporanee di alto profilo, per i contenuti scientifici e per l’altissima qualità dei prestiti ottenuti, grazie ad un rapporto oramai consolidato con le maggiori realtà museali internazionali. La programmazione prevede una trentina di eventi espositivi che coinvolgeranno tutte le sedi museali civiche: le Grandi Mostre, di tema storico, legate al XIX e XX secolo ma anche all’Antico, gli appuntamenti di MUVE Contemporaneo, la rassegna rivolta ai protagonisti dell’arte contemporanea che ritorna nell’anno della Biennale di Arti figurative e le mostre temporanee, frutto della ricerca e della valorizzazione dell’immenso patrimonio del sistema museale veneziano. Le attività si completeranno come sempre con una diversificata offerta didattica e formativa finalizzata ad una sempre maggiore e continuativa interazione tra il pubblico e i musei.

GRANDI MOSTRE Il 2015 si apre a primavera con due eventi eccezionali: Henri Rousseau. Il candore arcaico a Palazzo Ducale e la Nuova oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar (1919- 1933) al Museo Correr. Dopo il grande successo della mostra dedicata a Manet nel 2013, l’opera di un altro grande protagonista della storia dell’arte giunge, a 65 anni dall’omaggio della Biennale del 1950, per la seconda volta in Italia e nei suggestivi ambienti dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale. Grazie alla collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali del Musée d’Orsay e de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, la Fondazione Musei Civici di Venezia apre il 6 marzo la mostra dedicata al Doganiere Rousseau, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE – commissari Gabriella Belli e Guy Cogeval, presentando un centinaio di opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto). Henri Rousseau, detto il Doganiere fu una personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie. Famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati Rousseau fu un punto di riferimento anche di molti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo, da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Picasso a Kandinsky, da Marc a Klee, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera, per non dire di intellettuali come Apollinaire, Jarry e di collezionisti come Uhde e gli stessi Kandinsky e Picasso. Tutti artisti presenti in mostra con opere che dialogheranno coerentemente con quelle dipinte dal Doganiere nella sua breve ma intensa stagione creativa, tra il 1885 e il 1910. Una vera e propria mostra-evento dunque, che attraverso una vivace sequenza di sezioni tematiche consentirà di ammirare alcuni tra i più celebri capolavori del pittore francese, da Autoritratto (1889- 90) a Il cortile (1896-98), fino a La guerra o la cavalcata della discordia (1894). In coincidenza con la mostra dedicata a Rousseau, il Museo Correr offre dal 1 maggio al 30 agosto un approfondimento sulla storia dell’arte del XX secolo in Germania e sugli artisti protagonisti della Nuova Oggettività tedesca. Una coincidenza forse astrale, ma sicuramente di grande rilievo dal punto di vista del confronto critico, se si pensa che il ben noto saggio di Franz Roh sul Realismo magico, pietra miliare nella storia critica della Nuova Oggettività, si apre con l’illustrazione del celebre dipinto di Rousseau Zingara Addormentata conservato al Museum of Modern Art di New York. Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar (1919-1933) è il titolo di questo eccezionale evento organizzato in collaborazione con il LACMA Museum di Los Angeles, co-prodotto da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, curato da Stephanie Barron, conservatore capo del Dipartimento d’Arte Moderna del Los Angeles County Museum of Art, in collaborazione con Gabriella Belli, che ha richiesto una preparazione pluriennale ed è accompagnato da un catalogo di altissimo valore scientifico. Circa 150 le opere esposte tra dipinti, fotografie, disegni e incisioni: una rassegna che inizia nel 1919 e procede con una ricognizione attenta e perspicace fino all’infausto 1933, indagando attraverso l’arte e le sue forme quel travagliato periodo. Un capitolo della storia tedesca che viene raccontato attraverso l’opera di artisti di grande fama, da Max Beckmann a Otto Dix, da George Grosz a August Sander, da Christian Schad a Georg Schrimpf, ma anche di altri forse meno noti, tutti impegnati nella ricerca di una nuova, urgente risposta al quesito etico che la fine della Prima Guerra Mondiale aveva posto all’arte e al suo ruolo nella società civile. A conferma dell’importanza del tema sulla Nuova Oggettività a maggio Ca’ Pesaro dedicherà uno straordinario tributo a Cagnaccio di San Pietro (1897-1946), campione del Realismo magico e del ritorno alla classicità, tra Anni Venti e Trenta, con una selezione di capolavori di questo maestro schivo e appassionato. Ma la primavera delle Grandi Mostre continua. Proprio Ca’ Pesaro ospiterà un’importante esposizione temporanea dedicata a uno dei massimi maestri della contemporaneità scomparso da pochi anni: Cy Twombly (Lexington, Virginia, 1928 – Roma, 2011, curata da Julie Sylvester e Philip Larratt-Smith). Resa possibile grazie al supporto della Cy Twombly Foundation di New York, la rassegna si propone come un percorso iniziatico che attraversa sessant’anni del lavoro di Twombly e della sua straordinaria creatività, ritrovando a Venezia una rinnovata capacità narrativa, con un’apertura a inedite incursioni nel mondo misterioso della vita, dei segni, delle parole e dell’immaginario. Il Museo Fortuny invece, dal 9 maggio, accoglierà nei suoi meravigliosi spazi la mostra Proportio – Omaggio a Luca Pacioli. Un’esposizione nata dalla collaborazione con la Axel and May Vervoodt Foundation che, completando il ciclo già avviato con Artempo (2007), Infinitum (2009) e Tra (2011), attraverserà i secoli ma anche diverse discipline per parlare di quel valore universale che fu fin dai tempi più antichi il numero della proporzione divina (o sezione aurea), ovvero quell’unità di misura capace di donare a tutte le cose la loro dimensione armonica. Dalla geometria all’architettura, dalla pittura alla musica, alla natura è certo che l’uomo ha costruito e rappresentato il mondo seguendo una formula algebrica, che ha utilizzato il numero d’oro 1,618 “trascendente e irrazionale” per approssimarsi all’armonia assoluta delle cose.

MUVE CONTEMPORANEO Prosegue la ricca attività espositiva legata ai linguaggi dell’arte contemporanea, avviata nel 2013 in occasione della Biennale Internazionale dell’Arte. Un denso calendario, per qualità e quantità delle proposte, rivolto ai protagonisti dell’arte del secondo Novecento. Grandi eventi e suggestioni espositive animeranno le sedi museali, confermando la volontà della Fondazione Musi Civici di Venezia di puntare a un sistema museale aperto alla contaminazione di linguaggi, al dialogo fra le arti, al confronto tra passato e presente. Luogo deputato all’arte contemporanea, Ca’ Pesaro ospiterà iniziative rivolte ai protagonisti di oggi. Nel solco della tradizionale attenzione prestata agli incroci tra scultura e pittura s’inserisce un affascinante confronto dialettico tra le opere di quattro autorevoli maestri della ricerca italiana degli ultimi 30 anni – Marco Gastini, Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci e Giuseppe Spagnulo –che, pur sviluppando linguaggi e mondi espressivi differenti, presentano profonde affinità nella condivisione di indirizzi stilistici dell’arte povera e minimal, ma anche della tradizione tutta italiana del gesto e della materia. Le due splendide sale al secondo piano della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – recuperate grazie all’importante contributo del noto brand francese Dom Pérignon e destinate ad accogliere lavori site specific di artisti contemporanei – dopo l’insolita rilettura della celebre opera di Auguste Rodin “Les Bourgeois de Calais”(1901) proposta da una delle più influenti fotografe del panorama internazionale, la tedesca Candida Höfer (fino al 29 marzo), ospiteranno la nuova incredibile “costruzione” fisica ed emotiva di Flavio Favelli (1967), affermato artista bolognese la cui ricerca rimanda alla quotidianità e al proprio vissuto personale. Lavori che riveleranno inattesi significati e flussi d’esistenza, in oggetti apparentemente banali e dimessi. Tra i progetti di valorizzazione della pittura veneziana contemporanea, Ca’ Pesaro ospiterà inoltre un ciclo di nuove sperimentazioni pittoriche di Ferruccio Gard, che nel percorso del suo astrattismo geometrico ritrova un nuovo filone creativo. Contaminazioni cariche di suggestioni anche a Ca’ Rezzonico per un appuntamento unico, il 10 maggio, creato da Corrado Levi. Maestro dell’arte e dell’architettura contemporanea, proporrà nel suggestivo salone al primo piano del Palazzo, una performance centrata sulle corrispondenze tra emissione di suoni del violoncello e modi di condurre il pennello in pittura. L’artista concettuale americana Jenny Holzer, porterà al Museo Correr, come evento collaterale della 56. Biennale, la mostra War Paintings. Le opere esposte sono una selezione dei disarmanti dipinti di guerra realizzati sui dispacci della CIA in Afghanistan nel corso di dieci anni, che testimoniano un significativo mutamento di approccio rispetto ai LED luminosi per i quali la Holzer e più conosciuta. Palazzo Ducale aprirà le porte a uno dei più importanti Maestri della fotografia contemporanea. Gianni Berengo Gardin che con Mostri a Venezia si è cimentato con la complessità di un argomento di attualità per Venezia e la sua laguna: le grandi navi. L’ampia offerta sul contemporaneo si completa con una serie di affascinanti e coinvolgenti appuntamenti. Dalle piccole creazioni in fiber art di Miniartextil, in collaborazione con l’Associazione Arte&Arte di Como, che tornano dal 6 giugno a Palazzo Mocenigo con Gea, tema che ha ispirato gli artisti provenienti da 22 nazioni a confrontarsi con la Grande Madre Terra alle arti applicate, come il vetro e il merletto. Il Museo del Vetro ospiterà infatti ad aprile gli ottanta lavori selezionati nell’ambito del progetto internazionale EGE – European Glass Experience, promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con MUVE e Consorzio Promovetro Murano e cofinanziato dalla Programma Cultura della Commissione Europea e l’approfondimento sulla produzione vetraria dell’isola con la storia dell’A.Ve.M. – Arte Vetraria Muranese, esempio di realtà imprenditoriale fondata negli anni ’30 del Novecento che, attraverso artisti come Zecchin e Radi, ha contribuito a introdurre il design nel mondo vetrario. Il lavoro della pittrice americana Leslie Hirst, sarà invece presentato al Museo del Merletto di Burano con evocative composizioni che fondono parole e merletti attraverso originali versioni di scrittura che alternano tessuto, spazi aperti e riferimenti alle diverse culture.

MOSTRE TEMPORANEE La ricca e variegata attività espositiva della Fondazione prosegue con importanti iniziative temporanee volte ad approfondire tematiche fondamentali per le collezioni dei diversi musei: dalla straordinaria produzione di porcellane di Geminiano Cozzi a Ca’ Rezzonico – che ospiterà anche una mostra sul collezionismo dedicata ai Pisani moretta, come testimonianza del fasto e del gusto dei protagonisti della Venezia settecentesca – agli affascinanti abiti e accessori inglesi originali, che con la mostra L’impero della moda 1795-1815 racconteranno negli Appartamenti Reali del Museo Correr la nascita del moderno sistema della moda tra il XVIII e il XIX secolo. Fino al Museo di Storia Naturale, dove maschere, sculture, porte, oggetti in bronzo e monili sveleranno affascinanti segreti di una misteriosa popolazione del Mali: i Dogon. Di grande importanza al Museo Correr, sarà poi in autunno la prima retrospettiva dedicata ad Andrea Schiavone. La sublime macchia tra Tiziano e Tintoretto che celebrerà l’arte di Andrea Meldolla detto Schiavone (Zara, 1510-15 circa – Venezia, 1563), raffinatissimo disegnatore e prolifico incisore, apprezzato da Giorgio Vasari che nel 1540 gli commissionò una Battaglia tra Carlo V e il Barbarossa, donata poi a Ottaviano de’ Medici. Co-prodotto da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, grazie a importanti prestiti internazionali e alle più recenti novità critiche, la mostra darà conto della produzione di questo grande artista, precursore di uno stile sintetico nuovo quasi “informale”, che fin dagli esordi divise l’opinione pubblica veneziana per il suo clamoroso anticonformismo e che fu capace di influenzare perfino Tiziano e Tintoretto. Tre straordinarie protagoniste femminili saranno invece al centro dell’offerta espositiva che coinvolgerà i tre piani di Palazzo Fortuny durante la stagione invernale, dal 19 dicembre 2015 al 13 marzo 2016. Henriette Fortuny, che con la sua intelligenza e sensibilità ha saputo affiancare, ispirare e sostenere uno degli artisti più raffinati del secolo scorso; l’artista americana Romaine Brooks, una delle figure più interessanti della scena artistica degli anni venti, autrice dei celebri ritratti della marchesa Casati e di Gabriele d’Annunzio e la francese Sarah Moon, tra le maggiori fotografe di moda contemporanee, che propone un suggestivo progetto espositivo ispirato ai tessuti e agli abiti ideati da Mariano Fortuny e agli ambienti di Palazzo Pesaro degli Orfei. L’attenzione per un altro evento internazionale di grande importanza del 2015 – EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”– sarà data dalla mostra Acqua e cibo a Venezia a Palazzo Ducale. Co-prodotta con la Fondazione di Venezia, con il supporto di The Gladys Krieble Delmas Foundation di New York, Politecnico di Losanna, IUAV di Venezia, la mostra offre l’opportunità per dare conto di come l’arcipelago lagunare sia sempre stato in grado di autoalimentarsi, distinguendosi come luogo di produzione e zona di transito di un circuito molto ampio di diffusione alimentare. Un 2015 che si preannuncia dunque ricchissimo di iniziative e che pone la Fondazione Musei Civici di Venezia al centro di un’offerta di altissimo livello culturale all’interno di quella straordinaria città che è Venezia.

Informazioni per la stampa Fondazione Musei Civici di Venezia

Riccardo Bon T +39 0412405225 – 32 M +39 3460844843

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