Napoli. Con Raffaele Viviani, il Teatro Trianon inaugura tra scroscianti e ripetuti applausi la sua “stagione appassuniata”, come l’ha definita il direttore artistico Marisa Laurito. “Festa di Piedigrotta” raccoglie ampi consensi e soprattutto lascia soddisfatto il pubblico, premiando innanzitutto ma non soltanto. la regia di Nello Mascia e le elaborazioni musicali di Eugenio Bennato. Bravi tutti! Fino a domenica, al Trianon il primo spettacolo di questa stagione teatrale 2025/26. Un intenso affresco popolare, reso quale musical contemporaneo da Nello Mascia, che si conferma ancora una volta ottimo attore e regista, da sempre notoriamente coinvolto in maniera particolare, dalla potenza coinvolgente del commediografo stabiese. Un musical italiano che unisce la cultura popolare in primo piano, con la cultura borghese, fondato su una musica eccezionale e una storia solida. Arricchito dall’estro di Viviani che inserisce nel finale la “musica giapponese” liberatoria dell’irruento Spallucchiello, realizzata ingegnosamente e in maniera primordiale con caccavelle e oggetti casuali di ogni tipo, di una modernità stupefacente.
Mascia mette nuovamente in scena la “Festa di Piedigrotta”, affresco popolare di rara potenza, con una rilettura inedita. L’idea gli balenò in mente in occasione dell’Estate a Napoli 2007. Anche allora fu un successo grazie pure al lavoro magistralmente realizzato con Eugenio Bennato, che riuscì a riorchestrare magnificamente le ottime musiche puntando su una geniale intuizione: quella di un grande musical contemporaneo. In esso, ritmi di assoluto coinvolgimento, cori possenti, canzoni accorate, in accompagnamento all’attesa e allo scenografico passaggio dei carri allegorici. Fondamentale la ricostruzione di un clima che incarna la concezione spiccatamente partenopea della festa: trasgressiva, chiassosa, sfarzosa, anarchica, indimenticabile, in cui è sfacciata l’atmosfera frenetica alla quale subentrano l’incanto e mistero, soprattutto a notte fonda nel gelo del silenzio, della Madonna marina, in un traumatico passaggio dal chiasso del giorno, che sottolinea quanto la vita sia effimera, come la giornata di festa.
Lo spazio scenico concepito da Raffaele Di Florio e Nello Mascia è essenziale e dinamico, per dare all’attore un’inedita centralità, nella moltitudine di attori, musicisti e cantanti in un continuo susseguirsi di carri e di personaggi che si incontrano e si scontrano, insieme vittima e carnefice: la coppia di anziani piccolo-borghesi della scena iniziale, vittime degli scugnizzi ma alo stesso tempo ipocriti nel tollerare il ricco giovane spasimante della figlia. La Guardia subisce dai Bazzarioti ma scarica le sue insoddisfazioni sulla moglie ‘Ngiulina; mentre Caterina afflitta da un ostinato perbenismo borghese, accondiscende a un matrimonio agiato quanto infelice già in partenza. Adoperare la metafora della festa per esplorare le dinamiche di vittima e carnefice rende il racconto più potente e immerso nel contemporaneo; le tensioni sociali e le ingiustizie sono rese ancora più marcate: impossibile non vederle e considerarne l’impatto dirompente. La sagra popolare in due atti, capolavoro del commediografo stabiese, si rivela un’esperienza teatrale coinvolgente e intensa, prodiga di cultura e di tradizione, che cattura lo spettatore e lo inebria di emozioni. La rilettura dello spettacolo ambientato nel primo dopoguerra, è di stimolo per interrogarsi sul nostro presente forti di un passato che insegna e rende la messa in scena un’opportunità di introspezione e confronto, oltre che un’occasione riuscita di intrattenimento.
Come sottolinea lo stesso Mascia, Festa di Piedigrotta è una metafora in cui Viviani usa il momento della più antica manifestazione della liberazione popolare, per narrare la condizione di un popolo, all’indomani di una guerra di immane devastazione. Quindi, Festa di Piedigrotta diviene un viaggio nella memoria, a ritroso nella storia recente e anche un’occasione per raccontare il contemporaneo. Sul palcoscenico ci sono i nostri ricordi della festa attraverso le parole di Viviani, le inquietudini di donne e uomini del nostro tempo. Man mano che si va avanti nel viaggio, emergono nuove suggestioni, dissonanze, il conflitto fra la cultura popolare e quella piccolo-borghese e la difficoltà ad accogliere e comprendere le culture lontane, quindi diverse – tema particolarmente attuale – uno scontro titanico nel quale le classi sociali si intersecano e si contrappongono. La regia di Mascia garantisce a questa opera classica una “dimensione altra”, la presenta in maniera insolita ed efficace, trasformando la Festa di Piedigrotta in un inedito viaggio nella memoria collettiva. “Viviani per strada”, il progetto sulla drammaturgia del commediografo stabiese curato da Nello Mascia, prosegue dunque con successo di pubblico e di critica al Teatro Trianon.
Il famoso attore e regista partenopeo amato dal pubblico, dopo aver rappresentato atti unici in cui il protagonista è il popolo, ha deciso di portare in scena una delle opere vivianee più importanti, dedicata alla festa per antonomasia, quella regina della tradizione; la più amata e desiderata, attesa con trepidazione: la Festa di Piedigrotta. Il lavoro è del 1919. In esso, Raffaele Viviani racconta “l’umanità ferita, monca e disorientata”, quella che “ha una grande urgenza di vivere dopo essere uscita dalla tragedia di una guerra mondiale devastante”.
Per Mascia, i sentimenti e le angosce dei personaggi sembrano riflettersi con crudezza nella realtà contemporanea, teatro di un nuovo conflitto planetario – “a pezzi”: come l’aveva definita con obiettività e acutezza Francesco, lo scomparso papa – variamente localizzata, che si manifesta puntualmente con ferocia purtroppo umana.
Personaggi e interpreti: la Memoria | Spalluchiello, Nello Mascia Piedigrotta, Federica Avallone don Gennaro | Maruzzaro, Gino Monteleone donna Filumena | Acquaiola, Federica Aiello Nunziatina, Federica Totaro Beniamino, Claudio Bellisario Olimpia | Vicenza, Sabrina Incoronato Maria, Serena Caputo Turillo | Cusemiello | Totonno, Ivano Schiavi Rafiluccio | Perillo | Giorgio, Alfredo Mundo Bambina, Vittoria Giuliano Papele, Francesco Del Gaudio Alisandro, Christian Chiummariello Meniello, Antonio Guerra Sciacillo, Giuseppe Lanciato Guardia municipale | Ficurinaro, Roberto Caccioppoli ‘Ngiulina, Viviana Curcio Aitano, Davide Chiummo Giuvanne | Girolamo, Luca Saltarelli la Cantante, Pietra Montecorvino Solista del carro delle Lucianelle, Serena Pisa Solista del carro delle Lavannare e del carro dei Pescatori, Ernesto Lama Solista del carro delle ‘Mpechere, Dario Sansone Nunziello, Ciro Capano Caterina, Rossella Amato Mimì di Montemurro, Stefano Sarcinelli Luisella, Angela Bertamino Erricuccio, Massimo Masiello Solista e percussionista, Ciccio Merolla Ave Maris Stella, Filomena Diodati Regia Nello Mascia; produzione Trianon Viviani; elaborazioni musicali Eugenio Bennato. Spazio scenico Raffaele Di Florio, Le coreografie sono di Ettore Squillace, i costumi di Francesca Romana Scudiero, le luci di Gianluca Sacco e l’audio di Daniele Chessa.
Festa di Piedigrotta è in scena fino a domani 19 ottobre, spettacolo domenicale alle ore 18.
Teresa Lucianelli






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