Riviera del Gigante, il mare a due passi dalle montagne innevate del Gran Sasso D’Italia


Teramo città aperta al mondo”, titolo attribuito dall’UNICEF alla città di Teramo nel 1989 per merito dell’Interamnia World Cup, è un appellativo che si presta bene anche alla sua Riviera, quella del Gigante.

Trattasi di una Riviera diversa da tutte le altre, sebbene possa richiamare echi romagnoli, liguri nel nome.

Affaccia sull’Adriatico e non è da meno rispetto a quella di Rimini in quanto a spiagge, bellezza naturalistica (anzi forse di più), ricchezza artistica e culturale.

UNA RIVIERA UNICA AL MONDO: LA RIVIERA DEL GIGANTE

E sebbene dalla Penisola sorrentina o dalla Costiera amalfitana d’inverno si scorga qualche cima innevata, dalla Riviera del Gigante anche in primavera inoltrata e all’inizio dell’estate è possibile ammirare i ghiacciai montani, e non di un solo monte, ma di due massicci: quello del Gran Sasso, il gigante da cui prende il nome, e quello della Majella (oltre ai monti della Laga).

SETTE COMUNI INSIEME PER LA RIVIERA DEL GIGANTE

Lanciato a una recente Borsa del turismo, questo brand turistico tutto abruzzese racchiude sette Comuni costieri, un tempo noti come le sette sorelle dell’Adriatico: Pineto, Silvi, Roseto degli Abruzzi, Martinsicuro, Alba Adriatica, Giulianova e Tortoreto.

UNA REGIONE DAL POTENZIALE INFINITO

Sette stelle che si avviano a illuminare il firmamento estivo d’Abruzzo in una costellazione già di per sé ricca di attrattive, una delle poche regioni d’Italia in cui è possibile passare dal mare alla montagna e godere dei vantaggi dell’uno e dell’altra.

Queste sette perle sono tutte di recente fondazione, se comparate ai borghi in collina con cui condividono il nome, ma non più la popolazione, ormai emigrata verso la costa (il rischio spopolamento è reale, come in molte altre parti interne dello Stivale).

LA STORIA DELLA NASCITA DELLA RIVIERA DEL GIGANTE

Il pericolo di attacchi saraceni nel Medioevo e degli Ottomani nell’Età moderna spinse i teramani sui colli e tra le montagne, dove rocche e castelli e cinte murarie consentivano infatti una maggiore difesa e tranquillità per i civili.

Con l’Unità d’Italia (e non tutti sanno che proprio su questo confine tra Marche e Abruzzo, anticamente Stato della Chiesa e Regno di Napoli e delle Due Sicilie, fu combattuto l’ultimo scontro tra piemontesi e borbonici) la costruzione della ferrovia Ancona – Pescara del 1863 cambiò tutto.

I NUOVI CENTRI ABITATI IN RIVIERA DEL GIGANTE

Fu estesa poi fino a Brindisi ma modificò drasticamente la geografia e l’urbanistica, con centri abitati costieri sorti nella seconda metà dell’Ottocento che oggi sono meta turistica e vacanziera.

Ce n’è per tutti: le montagne a poca distanza in cui fare escursioni per gli amanti del trekking e magari dell’alpinismo; il mare Bandiera Blu coi lidi, i locali della movida notturna per i tuffi della bella stagione; la buona tavola abruzzese con le eccellenze locali tra vino e cucina; la possibilità di praticare sport all’aperto, in pinete dannunziane fresche e a misura di bambino, con attrezzature messe a disposizione dai Comuni plastic free e una pista ciclabile di 60 km che attraversa ponti, città, lungomare e boschi.

ABRUZZO FORTE E GENTILE

L’Abruzzo forte e gentile, tappa recente del Giro d’Italia 2025 a Giulianova, si fa sentire in ogni angolo di questo piccolo paradiso della Provincia di Teramo incastonato tra natura e mare, onde e colli, riserve faunistiche e ciclovie.

L’ENOGASTRONOMIA DELLA RIVIERA DEL GIGANTE

Soprattutto a pranzo e a cena, quando è possibile scegliere tra i menu di terra e quelli di pesce, come ad esempio a Corropoli e a Sant’Omero, dove le rispettive cucine di Palazzo Ducale La Montagnola dello chef Francesco Liguori e Zunica 1880 di Villa Corallo con lo chef Gianni Dezio, regalano emozioni autentiche al palato.

MENU DI TERRA

Carne di maiale nero abruzzese, le pallotte cacio e ova e le Virtù teramane del 1 maggio con cotica di maiale, verdure e legumi, ravioli alla Genovese napoletana rivisitata su crema di pecorino e cannella, le mitiche chitarrine all’abruzzese con ragù alle tre carni e i famosissimi arrosticini, prodotto agroalimentare tradizionale riconosciuto da tempo.

CUCINA DI MARE

Il mare a tavola fa capolino a Cantine San Flaviano a Giulianova con vellutate di broccoli e vongole, baccalà mantecato e spaghetti conditi con guazzetto; ma anche nei crudi di pesce, “pennellate” di colori e sapori su “tela” ad opera di chef Gennaro D’Ignazio al ristorante Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi, ideatore anche – a suo dire – di una ricetta di scampi e cozze aromatizzati al rosmarino.

IL MEZZOGIORNO, MOSAICO INFINITO DI ASSONANZE

Anche a Ischia i molluschi in padella ricevono la stessa “coccola” balsamica dell’erba mediterranea solitamente associata a carni bianche (pollo in primis), ed è bello constatare come le tradizioni composite del mosaico infinito italiano si assomiglino dal Tirreno all’Adriatico, da costa a costa, col comun denominatore del gusto, della raffinatezza e della convivialità, che sia in pineta, a tavola, in collina o in spiaggia sotto l’ombrellone, poco importa.

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