Mobilità a Napoli, Ditto: “Bene Giro d’Italia, ma difficile fermare le auto con il trasporto pubblico che stenta”


Da grande sportivo e appassionato di ciclismo, non posso che essere felice per il ritorno del Giro d’Italia nella nostra bella Napoli, con le sue cartoline in diretta TV che valgono da sole una pubblicità enorme per il nostro turismo.

D’altro canto, però, ho letto sui giornali il piano traffico per gestire tale evento e non posso non notare che si preannuncia l’ennesima giornata campale per i cittadini obbligati a spostarsi in città. È difficile fermare le auto a Napoli con il trasporto pubblico che stenta.

Lo stop alle auto andrebbe accompagnato da efficaci alternative su gomma e in questo senso siamo ancora troppo, troppo indietro”.

 Il grido d’allarme è di Enrico Ditto, imprenditore campano e osservatore privilegiato nel settore turistico essendo tra l’altro alla guida di una catena di B&B.

La innegabile crescita turistica della città, che passa anche per i grandi eventi sportivi, non è stata accompagnata da una vera rivoluzione sulla mobilità. Il problema è che non siamo più in timida crescita ma in piena involuzione”, attacca Ditto. Che rincara: “La vetustà dei mezzi, abbandonati a una manutenzione vergognosamente insufficiente, si traduce ogni giorno in ritardi inaccettabili, guasti improvvisi e interruzioni di servizio che minano la fiducia dei cittadini e paralizzano la mobilità. Così facendo, non tireremo mai fuori i napoletani dagli abitacoli delle loro auto, e questo si traduce in un dramma collettivo quando, invece, le auto sono obbligate a fermarsi. Senza ricostruire la fiducia tra napoletani e TPL non si va da nessuna parte”.

La soluzione? Secondo l’imprenditore, è un ulteriore sforzo economico verso lo svecchiamento non solo delle vetture ma dell’intera infrastruttura.

“È indifferibile un’azione radicale e sinergica per svecchiare il parco mezzi e implementare piani di manutenzione seri ed efficaci. Solo investimenti mirati e consistenti potranno restituire dignità al trasporto pubblico campano, garantendo puntualità, affidabilità e sicurezza. N

on si tratta solo di sostituire vecchi veicoli, ma di potenziare l’intera infrastruttura: stazioni, binari e strade necessitano di interventi urgenti per supportare un sistema di trasporto moderno ed efficiente. Ma l’emergenza infrastrutturale non si ferma ai trasporti. Strade colabrodo, reti idriche e fognarie obsolete, e una connettività digitale a macchia di leopardo frenano lo sviluppo e la competitività della Campania”.

“Chiediamo con forza alle istituzioni competenti, a ogni livello, di affrontare questa emergenza con la massima serietà e urgenza”, incalza Enrico Ditto. “È vitale un piano strategico di investimenti a lungo termine, gestito con trasparenza e competenza, per dotare la nostra regione di infrastrutture all’altezza del XXI secolo. La qualità della vita dei cittadini campani, la crescita del nostro tessuto produttivo e l’attrattività turistica sono strettamente legate alla nostra capacità di superare questa sfida. Non possiamo più permetterci di essere ostaggi di infrastrutture fatiscenti e servizi inefficienti”.

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