Polizia di Stato : pensionati discriminati dall’INPS


Il 27 maggio in Piazza Colonna a Roma è in programma la manifestazione di protesta da parte della costituenda Associazione Pensionati Polizia di Stato “Antiochia” per la disparità di trattamento pensionistico che l’Inps ha riservato loro.

Gli agenti della polizia di Stato e della polizia penitenziaria per l’Inps valgono meno dei carabinieri, dei vigili del fuoco, e delle altre forze del comparto sicurezza.

Ma perché dei pacifici pensionati, hanno deciso di scendere in piazza e stare dall’altra parte della barricata dove ci saranno i loro stessi amici e colleghi in divisa?

  • E’ presto detto: ai poliziotti viene applicata un’aliquota pensionistica del 2,33 per cento contro quella del 2,44 dei dipendenti civili dello Stato. Negata alla Polizia di Stato, richiesta invece dall’Arma dei Carabinieri come adeguamento pensionistico.
  • Da quando l’Inpdap è confluita nell’Inps per il poliziotto che va in pensione inizia un girone dantesco.  Nessuno, tra amministrazione di appartenenza, Prefettura, patronati e caf sa fare i conteggi neanche la stessa INPS; il risultato è stato che i calcoli per il personale andato in pensione col sistema misto sono tutti sbagliati;
  • con la Legge Dini 335/95 solo le amministrazioni dello stato del comparto sicurezza e difesa, che avrebbero dovuto attuare la previdenza complementare con fondi pensioni integrativi, hanno lasciato la citata legge nel limbo;

Inizia la battaglia legale contro l’Inps. Daun ricorso al Tar, si è passati alla denuncia presso la Corte Europea di Giustizia di Strasburgo per discriminazione di trattamento.

Uomini e donne in divisa trattati come lavoratori di seconda classe.  Con il silenzio totale di tutti i sindacati di polizia, commenta Pasquale Fiorini porta voce dell’istituenda Associazione Pensionati della polizia di Stato “Antiochia”. Sono tutti del 94° corso del 1985, quello intitolato a Roberto Antiochia, l’autista del vice-questore Ninni Cassarà ucciso da un commando di mafiosi.

La querelle inizia due anni e mezzo fa, quando ai neo pensionati viene fatto il ricalcolo contributivo. «Il 2,33 per cento e non è l’aliquota corretta – spiega Fiorini – ci siamo rivolti al Tar per la previdenza complementare che non ci è stata mai riconosciuta e applicata. Segue la diffida all’Inps per ottenere il 2,44 per cento sulle pensioni. A Strasburgo abbiamo inviato una denuncia per discriminazione e danno subìto con la legge di bilancio 183/2021. L’Associazione diffida inoltre il ministero della Funzione Pubblica e quello degli Interni per il ricalcolo corretto. Il governo nel 2021 doveva mettere un tampone su tutto il comparto sicurezza e soccorso pubblico. Il 2,44 per cento viene applicato, ma solo dal primo gennaio 2022, trattamento riservato a Noi ed alla Polizia Penitenziaria, i Vigili del Fuoco, ad esempio, senza nulla togliere, ne hanno beneficiato come le altre forze del comparto sicurezza>>.

Nel novembre 2021 due poliziotti portano l’Inps davanti alla Corte dei Conti della Puglia. In aula l’ente si difende spiegando le «ragioni» della disparità verso i poliziotti. «Agenti della polizia di Stato e della Penitenziaria sono impiegati civili e non militari – sostiene l’avvocato Antonella Patteri –.Niente missioni, nessuna indennità per chi lavora in un ente «privato». Per usare le su parole  “la polizia di stato è stata privatizzata”. L’asserita equiparazione degli appartenenti alla polizia di Stato e della polizia penitenziaria ai militari non trova riscontro nel dato normativo». La discriminazione riservata dall’Inps ai poliziotti rispetto ai loro colleghi della Benemerita è riassunta tutta nella conclusione, a dir poco amara, dell’Inps: “L’Arma dei Carabinieri si occupa della sicurezza nelle ambasciate – dice ancora la Patteri – supporta, è dentro, l’esercito italiano, i suoi appartenenti sono andati nelle missioni all’estero, non mi pare che si possa dire che i loro compiti sono uguali a quelli della Polizia di Stato. L’avvocato della ragioneria dello Stato usa toni ancora più duri, se questo “regalo”, sempre per utilizzare parole pronunciate in udienza, “è stato fatto alla Polizia di Stato”, riconoscergli anche questo ulteriore diritto degli arretrati porterebbe al dissesto delle casse dello Stato. Quindi ci pensi bene nella sua decisione, rivolto al giudice che presiedeva.”

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