Paola e il razzismo


Terza serata del Festival di Sanremo… tra gli ospiti i Måneskin che hanno mandato in delirio il pubblico presente in sala.

Co-conduttrice di ieri sera la nostra Paola Egonu, 24 anni, pallavolista che dall’alto dei suoi 193 centimetri di altezza ci ha aperto il suo cuore nello spiegare, a suo modo, il concetto del razzismo: «Perché mi chiedono se sono italiana, perché mi sento diversa? Con il tempo ho capito che questa mia diversità è la mia unicità. Perché io sono io? Perché io sono io».

Ha usato una metafora per far comprendere meglio il suo concetto: «Tra tanti bicchieri colorati tutti scelgono quello trasparente, ma poi scopri che se bevi l’acqua il contenuto è uguale».

E’ stata accusata di vittimismo e di non aver rispetto del nostro/suo paese ma lei: «…amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella del mondo».

Quello che mi fa pensare, e credetemi, spero con tutto il mio cuore, anzi ne sono certa, che gli italiani non siano razzisti (almeno la maggior parte), sono le parole del leader della Lega Matteo Salvini, che intervistato sul festival (che non ha visto!) parla del monologo di Paola dicendo: «Da Egonu parole inopportune, è una grande atleta, ma credo che parlare di un’Italia razzista sia ingiusto nei confronti degli italiani».

Mi sento di dire anch’io due parole al Vicepremier: prima di parlare bisognerebbe provare sulla propria pelle quello che è successo a Paola!

 

Buona pausa caffe!

 

Elena Simonetti

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