TEATRO. PASOLINI E I RAGAZZI DI NISIDA CHIUDONO QUARTIERI DI VITA


Si è chiuso con uno spettacolo portato in scena dai ragazzi detenuti nel carcere di Nisida e un convegno dedicato a Pier Paolo Pasolini, dove è intervenuto Ascanio Celestini, la settima edizione di “Quartieri di vita. Life infected with Social Theatre!”, il Festival di formazione e teatro sociale della Fondazione Campania dei Festival ideato dal direttore artistico Ruggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic-European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli.  

Il 3 dicembre, nel carcere minorile di Nisida, con ingresso riservato ai soli addetti ai lavori, i giovani detenuti hanno dato vita ad una performance, per la regia della coreografa portoghese Catarina Camara e di Clara Bocchino e Teresa Raiano, fondatrici di Puteca Celidonia, arcipelago artistico e tecnico che gestisce due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità di Napoli. Una scelta non casuale, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata del Portogallo di Roma. 

“Volo da Lisbona a Nisida-Napoli, per ballare con un gruppo di ragazzi, in una situazione di privazione della libertà -dice Catarina Camara-. Ballare. Un verbo per muoversi tra isole e galassie d’affetto, avvicinare corpi e città, rischiare nuove geometrie umane. L’estetica dell’incontro basata su una cartografia di resistenze e risonanze, basata su gesti che sfumano tra il collettivo e l’individuale. Come delimitare il mio, il vostro, il nostro spazio e utilizzare le leggi di gravità a favore della singolarità dell’incontro? La terra sostiene il patto tra due o più corpi, la caduta rende orizzontale il linguaggio della creazione. Avanzare, ritirarsi, occupare, invadere, fuggire, negoziare, abbandonare, resistere, re-esistere sono alcune delle parole-paesaggio che esploreremo”. 

La settima edizione di “Quartieri di Vita” si è conclusa con il convegno dedicato a Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario della nascita.  Sabato 3 dicembre, nella Sala Alexandre Dumas dell’Institut Francais di Napoli, c’è stato un momento dedicato a “Manifesto Pasolini”, iniziativa ispirata al suo “Manifesto per un nuovo teatro” del 1968. Un’occasione di incontro per immaginare nuove prospettive e progettualità future di sostegno al teatro sociale in Campania. 

In continuità con la vicenda artistica dell’intellettuale – tra i più grandi narratori delle periferie romane del secondo Novecento -il convegno  ha messo in relazione la poetica di Pasolini dedicata all’alterità dei luoghi e alle fragilità sociali con le finalità di “Quartieri di Vita. Life infected with Social Theatre!”. 

Dopo i saluti istituzionali di Donatella Ferrante, consulente della Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo del Ministero della Cultura, di Lise Moutoumalaya, Console generale di Francia per il Sud Italia e direttrice dell’Istituto Francese di Napoli, e di Brunella Fusco, responsabile dei progetti di cooperazione culturale e internazionale della Fondazione Campania dei Festival, è stato proiettato in anteprima il video “PPP”, prodotto e realizzato dalla stessa Fondazione. A seguire,  Daniela Savy dell’Università degli Studi di Napoli  ha illustrato il risultato della ricerca in corso di pubblicazione dal titolo “Quartieri di vita per un’Analisi di impatto. Un focus sui target group”, assieme alle curatrici del lavoro, le dottoresse Federica Graziano e Rosanna Luongo.  

C’è stato poi  il momento del panel “PPP: Projects, Practices and Possibilities for a new social theatre”, animato dagli artisti internazionali Christian Costa, Andrea Jimenez Garcia, Alexandru Gorghe e Roman Wegmann. 

Successivamente, a cura del Teatro Nest-Napoli Est Teatro, Claudia Fico, Luigi D’Amore e Alessio Galati hanno letto alcuni testi tratti dall’opera “Poesia in forma di rosa”, pubblicata da Garzanti nel 1964. “Alle volte è dentro di noi qualcosa (che tu sai bene, perché è la poesia) qualcosa di buio in cui si fa luminosa la vita: un pianto interno, una nostalgia gonfia di asciutte, pure lacrime”. 

A seguire uno spazio al “Manifesto Pasolini” che ha dato il titolo all’intero evento. Ascanio Celestini, attore, regista e drammaturgo, il cui ultimo spettacolo è dedicato proprio al profetico intellettuale italiano, dialogherà con Giancarlo Alfano dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.  

La chiusura è stata poi affidata a Ruggero Cappuccio, direttore artistico della Fondazione Campania dei Festival, con un intervento dal titolo “Quartieri di vita.Life infected with social theatre! Cocreazione internazionale sul Teatro sociale”. 

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