Mille a congresso sui Centro Diurni Alzheimer


“In assenza di novità terapeutiche, pandemia e caro bollette con il loro impatto devastante sulle strutture dedicate alle demenze e sulle famiglie dei malati sono gli argomenti chiave del Congresso Nazionale sui Centri Diurni Alzheimer, in programma venerdì 14 e sabato 15 ottobre al Teatro Verdi di Montecatini Terme. Un’occasione importante di confronto tra esperti per chiedere al nuovo governo, da una platea qualificata,i necessari interventi in materia”.

Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri, presentando ieri alla stampa la 12ª edizione dell’iniziativa insieme al presidente del congresso, il professor Giulio Masotti, decano della geriatria italiana. Da molti anni l’appuntamento porta in Toscana il top dei ricercatori, dei clinici e degli operatori, conMasotti in rappresentanza dell’Unità di ricerca di Geriatria dell’Università di Firenze, curatricedella parte scientifica, e Zogherid ell’ente pistoiese che fin dalla prima edizione mette a disposizione le risorse per realizzarlo.

“Prevediamo mille congressisti”, sottolinea il professore, “Tra relatori, operatori e pubblico sarà un bel salto rispetto alla prima edizione quando in tutto furono 150. Il congresso è dedicato anche gli studenti delle lauree sanitarie (Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Fisioterapia, Psicologia) dell’Università di Firenze e delle sedi di Pistoia ed Empoli”.

Dal punto di vista organizzativo la novità è l’invito a partecipare, gratuitamente, rivolto ai familiari dei malati e agli assistenti domiciliari. Non sarà un’esperienza inutile: il congresso si svolge in termini comprensibili a chiunque econsentirà di ascoltare le relazioni di specialisti e di ricevere materiali divulgativi su come prendersi cura dei malati nei modi più adeguati.

Ad aprire il programma due relazioni dedicate al futuro dei Centri Diurni e dei servizi per la demenza. La prima del presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria Marco Trabucchi, l’altra del geriatra Enrico Mossello, che ha presentato i dati di un sondaggio inedito sulle conseguenze della pandemia. Più che una relazione, quella del professor Andrea Ungar, direttore della geriatria universitaria dell’AU di Careggi e co-presidente del congresso, è la denuncia del malcostume definito ageismo, cioè la pervasiva, per lo più inconscia, discriminazione degli anziani in base alla sola età anagrafica, perfino nelle strutture sanitarie.

Dei giardini Alzheimer negli edifici, una novità sperimentale significativa che interessa molto anche l’economia di Pistoia, parlerà invece il ricercatore veronese Stefano Tamburin, e dei successi crescenti della pet therapy la veterinaria perugina Maria Chiara Catalani, specialista di comportamento animale. La relazione dell’empolese Enrico Benvenuti ha puntato poi sull’ospedalizzazione domiciliare, ossia sull’esperienza toscana dei Girot, le squadre di medici multiprofessionali nate con la pandemia per curare i malati con Covidospiti delle RSA.

Inoltre, è stato dedicato un momento di ricordo a Nicola Cariglia, il presidente della Fondazione Turati di recente scomparso,ed è stata consegnata la “Medaglia Jorio Vivarelli per la Geriatria” a una colonna del congresso, il dottor Adriano Carlo Biagini, geriatra pistoiese neopensionato.

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