AUTOSTRADE DEL MARE, IL MEDITERRANEO SVELATO


La sfida green. Fra i risultati più apprezzabili nella lotta all’inquinamento atmosferico ottenuti recentemente in Italia, fa impressione la riduzione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di emissioni nocive e lo spostamento  sull’intermodalità di 1,3 milioni di camion prima impegnati nel percorrere 600 km su strada, con la conseguente sottrazione al trasporto su gomma di ben 40 milioni di tonnellate di merci: ma di chi è il merito di questi numeri eccezionali? Del Sistema Mare che – attraverso la leadership delle Autostrade Del Mare – offre una possibilità concreta di mobilità sostenibile, vincendo la sfida contro gli altri competitors su gomma, grazie anche al cabotaggio insulare continentale. Nate per incrementare i rapporti fra gli Stati membri dell’Unione Europea e quelli candidati ad esserlo, le Autostrade Del Mare – caratterizzate anche dal risparmio energetico e dalla maggiore capacità di trasporto – devono semplificare le procedure amministrative per spostare merci, veicoli e persone su 4 direttrici fondamentali, ovvero le rotte del Baltico, dell’ Europa occidentale, sudoccidentale e sud orientale: queste ultime sono particolarmente interessanti perché permettono al viaggiatore di perlustrare tanti Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e di approfondirne la conoscenza.
Infatti, le Autostrade Del Mare rinsaldano vecchi legami, allacciano nuovi rapporti, intrecciano gli interessi commerciali, spirituali, conoscitivi di tanti Paesi che si affacciano sulle rive del Mar Mediterraneo, favorendone l’espansione economica, nel solco dell’antica tradizione iniziata millenni fa dai popoli ellenici che, proiettandosi verso l’Italia, crearono la Magna Grecia: questo processo di allargamento dei confini del mondo civilizzato stabilì via via nuove frontiere che si spostarono continuamente sempre più avanti grazie alle scoperte geografiche, rendendo obsoleti i vecchi tragitti e introducendo rotte navali evolute e ardite, impensabili prima. Il Mediterraneo ha accolto non solo i percorsi via mare degli uomini ma anche le loro civiltà interetniche, le loro vite, i loro sogni, la voglia irrefrenabile di esplorare l’ignoto (tramutata – ora che tutti i confini sono stati esplorati – nella sempre più audace corsa allo spazio), incrociando i loro destini. Il Mediterraneo è un coacervo di vicende e di popoli, non solo un mare poichè la nostra storia nasce da lì, dalle culture fiorite sulle sue sponde e dall’impronta artistica, religiosa e scientifica che ne è scaturita.
Le Adm viaggiano sull’onda dei miti che popolano il Mare Nostrum e rimbalzano da una sponda all’altra, suscitando sin dall’antichità epiche imprese, viaggi al limite della follia, avventure perigliose come quella di Ulisse descritta dal Sommo Poeta, quando Odisseo racconta che “L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna, fin nel Morrocco e l’isola d’i Sardi e l’altre che quel mare intorno bagna. Io e’ compagni eravam vecchi e tardi quando venimmo a quella foce stretta dov’Ercule segnò li suoi riguardi acciò che l’uom più oltre non si metta; da la man destra mi lasciai Sibilia, da l’altra già m’avea lasciata Setta”(vv.103/111 canto XXVI Inferno). Queste acque solcate dai Greci, dai Fenici, dagli Eubei, vennero ribattezzate “mare Nostrum” dai Romani, fieri di aver espanso i propri confini senza timore di affrontare pericoli sconosciuti, mondi nuovi, genti diverse e bellicose. Di paese in paese, di popolo in popolo, di bocca in bocca, da un millennio all’altro, la tradizione orale ha forgiato entità fantastiche come Sirene tentatrici, mostri marini, giganti rabbiosi che hanno animato resoconti di naviganti, invenzioni letterarie, poemi classici: ne sono scaturite leggende che affondano le proprie radici nell’immaginario collettivo, tramandando ai posteri la consapevolezza di non poter “addomesticare” il mare, potente forza della Natura pronta a punire chi osa addentrarsi in esso.
Ma la paura è un nemico con cui l’umanità ha sempre avuto a che fare, chiamata continuamente a dimostrare il proprio coraggio e la propria intrepida tempra, superando fisicamente i limiti estremi del mondo conosciuto e accendendo la voglia di sconfiggere l’ignoranza del nuovo e diverso da sé: da qui, Storia e Mito si fondono nello sforzo eroico di oltrepassare il limite della conoscenza umana e avvicinarsi così alla divinità. Le testimonianze di questo affascinante, misterioso e, in definitiva, ancora indecifrabile passato sono scolpite nella pietra e facilmente raggiungibili con le AdM : come i grani di un rosario, ad uno ad uno ne vengono svelati i gloriosi misteri visitando cattedrali, templi, santuari, necropoli, sepolcri monumentali, scavi archeologici, cenotafi.
Sono migliaia le superbe architetture, realizzate in memoria di eminenti personaggi o avvenimenti epocali, che racchiudono il quid di svariate fedi religiose, sovranità incancellabili, volontà umane di rendere omaggio al Divino e di lasciare un segno incisivo del proprio passaggio sulla Terra.
Il viaggio sull’acqua adamantina e turbolenta del Mediterraneo prelude a tante scoperte, nella fastosa cornice della Natura, alla ricerca di tracce cognitive: per i moderni Ulisse non vi sono più battaglie marine da affrontare, né figure terrificanti da combattere ma altre modalità per ampliare la propria conoscenza. Sotto il vessillo di “già il viaggio è una vacanza” prima di arrivare alla meta, le AdM offrono il top dello short shipping e con le loro smaglianti navi ro/pax sempre più ecologiche possono offrire relax, intrattenimento, sport, benessere, gastronomia, attività ludiche, divertimento puro, mentre si compie il tragitto verso la propria destinazione, possibilità preclusa ai viaggiatori imprigionati nei colli di bottiglia autostradali o resi spettatori inerti dallo sfrecciare rapidissimo di ogni paesaggio dinanzi al finestrino di un treno. Dalla Francia alla Spagna, dal Marocco alla Tunisia, dalla Sardegna a Malta, dalla Corsica alla Sicilia, dall’Egitto alla Grecia, da Cipro alla Turchia, e’ tutto un caleidoscopio di suoni, colori, emozioni che si susseguono, allacciate dal trait-d’union mediterraneo del sole “ il pianeta che mena dritto altrui per ogne calle.” (Incipit dell’Inferno. Dante Alighieri, Divina Commedia).
Un settore destinato a riprendere la propria inarrestabile crescita dopo la pandemia è quello dei pellegrinaggi che permette ad un’umanità stremata dall’inaspettato “rovescio della medaglia” presentato dal progredire indiscriminato della tecnologia, di ritrovare un afflato spirituale che aiuti  ad accettare le ardue prove che questo nuovo millennio sta portando con sé: rinnovata e crescente importanza, pertanto, in questi tempi attraversati da venti di guerra, rivestono i luoghi di culto, i Santuari Mariani, La Terra Santa, il Vaticano, i templi delle religioni abramitiche, gli spazi mistici in cui possono rintracciare le origini della cristianità come le Chiese copte, le abbazie di Cipro nell’isola dei SS. Paolo e Barnaba, il Dio Ignoto che San Paolo nell’aeropago rivelò agli ateniesi o la prima Chiesa africana, quella ortodossa di Tawaedo in Etiopia nel cuore dell’Africa, con le sue tradizioni giudaiche, fiorite ben prima dell’evangelizzazione missionaria. Grazie alle Autostrade del mare anche la fede può ritrovare il suo cammino nella dimensione mediterranea, aprendo universalmente le anime alla speranza di un mondo migliore, in cui la luce della ragione e la fiamma inestinguibile dell’amore e della fratellanza diano pace agli uomini di buona volontà.

 

LAURA CAICO

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